venerdì 15 dicembre 2023

"Divino amore", Stefania Bertola

 

Torino, fine gennaio 2019. Lucia Lombardi ha 43 anni e da quindici è la titolare dell'agenzia di wedding planner "Il Palazzo degli Sposi". Il palazzo è in realtà una leziosa casetta rosa dove le coppie di fidanzati possono trovare tutto il necessario per potersi sposare. Il problema è che quel "tutto" da un paio d'anni comprende un numero sempre più ampio di prestazioni: colpa dei matrimoni a tema e delle assurde pretese di chi è convinto che i soldi possano comprare anche buonsenso e buongusto. 
E proprio i soldi sono l'altro problema di Lucia: avrebbe proprio bisogno di cinquantamila euro per poter rilanciare l'attività riportandola ai fasti dell'inizio, quando essere una wedding planner a Torino era una rarità. E lei sa a chi potrebbe scucirli: Tony Cosenza, ex calciatore di fama nazionale e suo ex fidanzato.

Quindicesimo romanzo dell'autrice e quindicesimo che leggo. Scritto nel 2019, non sarà fra quelli che ricorderò con più piacere: gode di una generosa classificazione nella narrativa contemporanea, quando in realtà è un rosa e - per quanto sia palese che le situazioni campate per aria create dalla Bertola siano soltanto una presa in giro verso i deliri reali di certe persone - diciamo che a tratti si è lasciata un po' prendere la mano: come commentare altrimenti un coro di vampiri che suona la Marsigliese cantandola in islandese?

Lucia Lombardi è una non-protagonista: lei e il suo palazzo sono più che altro il fulcro attorno a cui ruotano gli altri personaggi femminili della storia.
Abbiamo Gemma Diamanti, la sua principale collaboratrice, che perde la testa per uno sconosciuto incrociato a Fiumicino fra Natale e capodanno.
Poi Stella Martinelli, la stilista del palazzo, nonché amica d'infanzia di Gemma, segretamente innamorata del vivaista che si occupa degli addobbi floreali.
E c'è un'altra Diamanti, Carolina, sorella di Gemma (ma anche cognata di Stella, avendone sposato il fratello), che verrà reclutata da Lucia per scrivere lo 
story-telling per una futura sposa (che in realtà chiede lo storitelli ^^).

Più tanti altri personaggi, un festival di tamarri e di situazioni surreali, con qualche metafora di tutto rispetto, come quella fra i livelli dell'amore e la qualità dei mobili d'arredo.

Carini i rimandi a "Ragazze mancine": 
uno dei personaggi maschili abita nella casetta dove vivevano le protagoniste di quel libro e, come in "Ragione & sentimento", c'è un cameo della studiosa di poetesse serbe, nonché creatrice di Dany Delizia, Clotilde Castelli.
Inoltre
 un capitolo si conclude così: "A proposito di Flora Corsi, leggete l’ultima pagina di un romanzo intitolato Ragazze Mancine. È importante."

Proprio importante non direi, però quando amo un autore mi piace trovare dei collegamenti nelle storie che scrive. E pazienza se non tutti ne creano di splendidi come Haruf e Roth.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di novembre: quattro libri con un parola in comune nel titolo (ho scelto "amore")