lunedì 4 dicembre 2023

"Ragazze infrante", Simone St. James



Barrons (Vermont), novembre 1950. Una ragazzina scende dall'autobus in Old Barrons Road. E' buio e un vento freddo spazza la strada. Percorrendola tutta arriverebbe davanti ai cancelli di Idlewild Hall, ma tagliando per il bosco farebbe molto prima. Sceglie la scorciatoia, finché non si accorge che qualcuno la sta seguendo. Qualcuno o qualcosa?
Barrons (Vermont), novembre 2014. Una donna scende dall'auto che ha parcheggiato in Old Barrons Road. Sono le tre del mattino. Idlewild Hall è diventato la sua ossessione da quando, vent'anni prima, il cadavere di sua sorella Deb è stato ritrovato in mezzo al vecchio campo da gioco. Arriva ai cancelli, tutto è fatiscente a eccezione del cartello che annuncia l'inizio dei lavori di ristrutturazione del collegio chiuso dal 1979.

C'è un fantasma (o forse anche più di uno) che si aggira attorno al collegio abbandonato: questo e le ambientazioni gotiche del passato portano a classificare nel genere horror questo romanzo dove l'aspetto spaventoso è dato dai madornali errori nella coniugazione dei verbi.
Time Crime non sarà un colosso dell'editoria, ma non mi capacito di come possano far lavorare in questo settore persone che ignorano completamente l'uso del congiuntivo (e non solo).
Non mi era mai successo di ritrovarmi a chiudere il Kindle per far sbollire la rabbia di fronte a errori così gravi. Una vergogna!

Non deve neppure essere stata una traduzione troppo complessa da fare perché lo stile della St. James è molto semplice, non bellissimo, spesso ripetitivo, ma scorrevole.

Autrice canadese di gialli, romanzi storici e rosa dei quali in
 italiano sono stati tradotti soltanto due titoli: questo è stato scritto nel 2018 e pubblicato in Italia quest'anno, mentre "I segreti del Sun Down Motel", scritto nel 2020, da noi è uscito nel 2021.

Ovviamente ho scelto di seguire l'ordine di scrittura
 e con "Ragazze infrante" dopo dodici anni sono tornata a partecipare a un gruppo di lettura organizzato da due profili che seguo su Instagram (theserialthriller e lastanzadisofia). Proprio questa sera ci sarà la discussione finale nel gruppo Telegram dei loro GdL (leggendothriller) e sono curiosa di leggere i pareri degli altri partecipanti.

Per me è stata una lettura lenta che ho trascinato per ben due settimane: durante la prima la storia non mi chiamava e preferivo leggere altro, quando poi mi ha coinvolta ho avuto poco tempo per farlo (la settimana scorsa è stata quella in cui ho letto il minor numero di pagine dall'inizio dell'anno).

Il gotico non è certo il mio genere preferito: qui posso dire di aver apprezzato l'atmosfera dei capitoli dedicati al 1950 (ma non è un anno un po' troppo recente per le atmosfere alla Poe?), però avrei preferito un libro senza fantasmi,  sarebbe stato un valido thriller con ben due (per me amatissimi) cold case.

L'omicidio del 1994 - nonostante riguardi da vicino la protagonista, occupando più della metà delle pagine - è quello meno appassionante, con risvolti da americanata e una stucchevole piega rose crime.
Ma la vicenda del 1950 è davvero bella, ben costruita e toccante. E' per quella che vale la pena leggere il libro.

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