mercoledì 30 luglio 2025

"La figlia scomparsa", Jenny Quintana

 

Villaggio della campagna inglese, autunno 1982. E' un giovedì quando le sorelle Flores si salutano all'uscita da scuola. Gabriella, 15 anni, dice ad Anna, 12, che deve vedere qualcuno e le dà appuntamento più tardi al negozio del padre. Anna aspetta, ma Gabriella non arriva. Ad arrivare a casa loro quando è già sera è l'agente Atkins, chiamato dai genitori allarmati dal mancato rientro della figlia maggiore. Il poliziotto rivolge molte domande ad Anna che non ha risposte, davvero non sa dove sia finita sua sorella, ma non dice che doveva incontrare qualcuno, come non dice che pochi giorni prima durante la fiera ha visto Gabriella allontanarsi con un uomo, né della lettera che aveva in mano. Tace perché da giorni in casa Flores c'era tensione, continue discussioni fra i genitori e Gabriella, da cui lei veniva sistematicamente tagliata fuori. La madre le aveva anche chiesto di avvisarla se avesse visto Gabriella parlare con qualche sconosciuto e Anna aveva promesso, ma senza nessuna intenzione di fare la spia: non tradirà Gabriella che quando tornerà sarà grata per la sua lealtà.
Ma Gabriella non torna.
A tornare, invece, è Anna: trent'anni dopo la morte della madre la costringe a rimettere piede nel villaggio e le basta trovare un ritratto della sorella per riprendere quelle indagini personali che non erano servite alla bambina che era per ritrovarla, ma che forse adesso la porteranno a capire cosa le sia successo.

Introspettivo

Romanzo d'esordio dell'inglese Jenny Quintana. Scritto nel 2018, fatico moltissimo a considerarlo un thriller, genere in cui è stato inserito: sebbene tutto ruoti attorno alla scomparsa di Gabriella, quello che si legge è un dramma familiare e, più ancora, personale.
I trentun capitoli (più prologo ed epilogo) alternano gli accadimenti del 1982 con quelli del presente.

Anna è la voce narrante di entrambi i piani temporali e l'autrice è stata molto brava nel differenziare ragionamenti, reazioni e pensieri della bambina da quelli dell'adulta; eccezionale nel trasmettere i dubbi, le paure, ma soprattutto il senso di esclusione dalla famiglia provato dalla Anna dodicenne, un'età che le permette di capire la gravità di quanto è successo, ma che la preclude dai discorsi dei grandi che, travolti dalla disperazione, finiscono per dimenticarsi di lei.
Così Anna inizia una tenera investigazione privata alla ricerca di Gabriella nel villaggio, una ricerca che non porterà a nulla, né lei né chi legge perché - avendo solo Anna come unica fonte - anche al lettore mancano tutte le risposte dei "non detto" degli adulti.

Sono capitoli molto lenti (ed è più una caratteristica che un difetto) per questo libro il cui titolo perfetto sarebbe stato quello di "La sorella scomparsa" (quello originale è 
"The Missing Girl").

Nei capitoli del presente il ritmo è solo leggermente più incalzante, la Anna adulta riesce a incastrare tasselli fondamentali e la vicenda, che gli anni hanno trasformato in un cold case, regala maggiore suspense, specialmente nelle battute finali, continuando però a non rispecchiare ciò che personalmente intendo per thriller.

Un tipo di narrazione che mi ha ricordato moltissimo quello di Gillian Flynn, di cui ho letto soltanto il primo romanzo, "Sulla pelle - Sharp objects", ormai ben otto anni fa, ed è il ricordo di quelle tinte dark così forti a non avermi ancora spinta a leggere altro di suo.
La Quintata, forse, ha smosso dentro di me qualcosa in quella direzione.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Travestimenti: giaccone