Saggio ricco di belle fotografie e molto scorrevole, il noto stile divulgativo di Alberto Angela, che amo sia sullo schermo che su carta, anche se questo è solo il suo secondo libro che leggo.
Mi era piaciuto molto di più "Una giornata nell'antica Roma", perchè romanzato e per l'argomento: tanto amo la storia, quanto sono poco interessata al'arte.
La mia ignoranza spazia a 360 gradi e il mio giudizio davanti a un quadro, a una scultura, a un edificio, ecc, si limita a dei "mi piace" o "non mi piace" assolutamente istintivi.
E, mentre con la scrittura preferisco di gran lunga il genere moderno e contemporaneo, quando si tratta arte succede il contrario: fra una palafitta e un grattacielo, palafitta per sempre!
Anche per questo mi fa piacere adesso saperne di più sui bronzi di Riace, seppur in definitiva non si sa quasi nulla di essi.
Il libro presenta tutte le ipotesi possibili sul luogo di provenienza, sull'autore o sugli autori, su chi fossero i due personaggi, sul perchè fossero in viaggio e su come e quando siano finiti in mare: sotto ogni aspetto non vi è nulla di certo.
Forse per questo motivo Angela dedica abbastanza spazio alla descrizione delle opere di restauro, interessanti, sì, ma fino a un certo punto, con un intero capitolo sul modo con cui sono stati trasportati verso la loro destinazione finale e all'allestimento nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Avendo poco in mano, immagino non sia stato semplice tirare fuori un libro di 177 pagine (grazie anche alle immagini).
Comunque una lettura piacevole, che mi ha fatto venire voglia di leggere qualcosa sulla Grecia classica, periodo storico di cui so molto poco.
Reading Challenge 2017: questo testo risponde al requisito "un libro sull'arte".