venerdì 30 giugno 2017

"Una stanza piena di gente", Daniel Keyes


Come penso sia evidente, non amo i libri voluminosi. Il mio numero ideale di pagine si assesta fra le 200 e le 400: non disdegno i librini, anche perchè raramente li ho trovati sbrigativi e superficiali, e da giovane non mi spaventavano neppure i tomi, come invece succede adesso.

"Una stanza piena di gente" conta 541 pagine divise in tre libri (Il tempo della confusione, Il maestro e Oltre la follia) divisi in capitoli che a loro volta sono divisi in sottocapitoli.
Non è un romanzo, penso che possa definirsi un reportage, scorrevole e molto ben scritto..

E' la biografia di Billy Milligan, arrestato nell'autunno del 1977, a 22 anni, con l'accusa di aver rapito, rapinato e stuprato tre giovani donne, ed è stato il primo americano ad essere giudicato non colpevole per infermità mentale, in seguito riconosciuto affetto da personalità multipla.

Nella prima parte il libro ripercorre l'arresto e il periodo di detenzione successiva, gli incontri con gli avvocati difensori e il modo in cui questi si rendono conto che qualcosa non va nella mente del ragazzo. Dapprima emergono 10 personalità, poi altre 13 più "il maestro", quello che sa tutto, che ricorda tutto...

Così nella seconda parte ci viene raccontata la storia di Billy fin dalla nascita. Billy (cito dalla postfazione) "che sicuramente non ha ricevuo buone carte dalla vita": un padre naturale morto suicida, una madre di quelle che avrebbero fatto meglio a non figliare mai e soprattutto un patrigno mostro da cui Billy bambino subisce ogni sorta di violenza, anche sessuale.

Nell'ultima parte l'inadeguatezza del sistema giuridico dell'epoca, incapace di riconoscere la complessità di questo caso e di saperlo trattare, che preferisce incarcerare anzichè curare, soprattutto per compiacere l'elettorato e i mugugni di chi invoca il massimo della pena senza sapere e senza voler conoscere, cosa tristemente ancora attuale.

Basti pensare che il sequel di questo libro, "The Milligan wars: a true-story" non è ancora stato pubblicato negli Stati Uniti per via della causa intentata da Billy contro lo Stato dell'Ohio per l'inadeguato trattamento ricevuto nei manicomi criminali di massima sicurezza.
Billy e Keyes sono entrambi morti nel 2014, ma al momento il seguito è stato pubblicato solo in pochissime nazioni (fra cui manca anche l'Italia).

Sembrava anche cosa certa l'uscita del film entro la fine di quest'anno ed è stato il motivo che mi ha dato la spinta per affrontare le oltre 500 pagine: perchè l'attore protagonista avrebbe dovuto essere Leonardo Di Caprio e sarei corsa a vederlo. 
Indubbiamente sarebbe stato (e spero che prima o poi sarà...) bravissimo a impersonare tutto questo puzzle di personalità, così numerose e così diverse per sesso, età, nazionalità, talenti, conoscenze, ecc, che vivevano in un'unica stanza, cioè nella mente di Billy.

Sarebbe stata un'interpretazione da Oscar, invece - a quanto ho capito - la produzione del film è stata bloccata quando lo scorso anno è uscito "Split", che racconta una storia pressochè identica, anche se l'autore nega di essersi ispirato al libro o a Billy Milligan.

Ma intanto del film con Di Caprio non se ne parla più ed è un vero peccato.

Reading Challenge 2017: questo testo risponde al requisito "un libro tratto da una storia vera".