Nel blog non ne parlo mai, ma sono una grandissima "consumatrice" di serie tv, principalmente americane, a volte inglesi, molto raramente italiane. E volendo recuperare "Tredici", ho prima letto il libro.
La storia, proprio grazie al gran parlare che se ne è fatto con la serie TV (in realtà il libro è stato scritto nel 2007), penso sia arcinota a tutti: Hannah, prima di suicidarsi, registra una serie di audiocassette dedicando ogni lato a una persona diversa, tutte legate alla scuola che frequentava, dando istruzioni affinchè ognuno, dopo averle ascoltate, le spedisca al successivo nome della lista di tredici.
Ognuno di loro nell'arco di due anni ha in qualche modo aggravato la situazione della ragazzina che, con le registrazioni, vuole trasmettere quello che poi è il messaggio del libro: tutti noi dobbiamo fare attenzione perchè quello che diciamo e facciamo può avere conseguenze anche pesanti sulle altre persone.
Il libro inizia quando è Clay a ricevere le cassette e si sviluppa nell'arco dello stesso giorno, mentre lui le ascolta tutte di seguito per soddisfare il disperato bisogno di sapere perchè la ragazza che amava si è tolta la vita.
La "voce" di Hannah si alterna con le riflessioni di Clay e ho trovato questa idea di sviluppo molto buona e originale. Credo che avrebbe potuto essere grandiosa nelle mani di un autore più capace, ma forse il livello è stato mantenuto volutamente "basso" trattandosi di uno Young Adult.
Tutti i personaggi, eccetto uno, sono adolescenti e gli episodi sono narrati nell'ottica di quell'età, con la tendenza a ingigantire dei disagi comuni, ma anche a non reagire con la dovuta determinazione di fronte a fatti veramente gravi.
Per questo motivo a tratti ho trovato Hannah pretestuosa, pur condannando fermamente ogni forma di bullismo!
Un libro da far leggere ai bulli? Non lo so, temo che quelli veramente cattivi siano ben consapelvoli di quanto male fanno e lo facciano con gusto.
Credo che potrebbe trarne più giovamento una vittima per capire che non si è mai soli (neppure Hannah lo era) e che non si è mai gli unici.
Di sicuro non mi piacerebbe essere un'adolescente al giorno d'oggi.