domenica 6 agosto 2017

"Shining", Stephen King


Questo è solo il quarto romanzo di Stephen King che leggo: è lo scrittore più amato da mia sorella, mentre a me non fa impazzire, nè per il genere, nè per lo stile.

Il film lo avevo visto quasi trent'anni fa e mi era piaciuto tantissimo. Di solito non leggo un libro dopo aver visto il film, ma questo mi intrigava "da sempre" per via della guerra fra King e Kubrick a causa delle differenze del film rispetto al romanzo, finale compreso.

Come mio solito, mi frenavano anche le quasi 600 pagine, che però sono scivolate via in fretta grazie alla saggia scelta di affrontarle durante le ferie.

Storia arcinota: Jack Torrance, un mezzo fallimento di uomo, accetta come ultima spiaggia il lavoro di custode invernale in un grande albergo costruito all'inizio del novecento in cima alle montagne del Colorado, sapendo che da novembre alla primavera lui, la moglie e il loro bambino di 5 anni si ritroveranno a vivere isolati dal mondo a causa della neve.
Danny, il bimbo, ha poteri extrasensoriali, lo shining, cioè l'aura del libro o la luccicanza del film: è in grado di leggere nel pensiero e vede cose successe nel passato, vede i morti... e all'Overlook Hotel ce ne sono stati tanti...

Libro e film sono davvero molto diversi, non soltanto nel finale.

Durante tutta la lettura ho continuato a pensare che il film fosse molto più bello, chiedendomi però se con il passare degli anni lo avessi idealizzato.
Ieri sera ho finito il libro e poco fa ho rivisto il film: non lo avevo idealizzato, è stupendo come lo ricordavo, un vero capolavoro nel suo genere, il libro no.

Jack Nicholson attore e Giancarlo Giannini doppiatore meritano un'ora di applausi a piene mani (e King, fra le altre cose, era contrario alla scelta di Nicholson!!).

Al di là della loro bravura, il film mi è piaciuto (molto) di più perchè, mentre il romanzo è un horror del genere possessione, tipo "La casa" e tanti altri (che probabilmente hanno copiato da "Shining"), il film è meno horror, se non fosse per un passaggio (evito lo spoiler, cosa che non sopporto e che quindi mi guardo bene dal fare, c'è sempre qualcuno che deve ancora leggere un libro o vedere un film, per quanto datati essi siano) sarebbe la storia molto credibile di un uomo che, a causa dell'isolamento, delle frustrazioni, della mancanza di alcool, ecc, perde la testa e ha delle allucinazioni.

Un ultimo, piccolo commento che non svela nulla, ma che penso possa fare capire il mio punto di vista a chi, invece, ha letto il libro e visto il film: il labirinto è da Oscar, le siepi tagliate a forma di animale sono da B-movie!
 
Reading Challenge 2017: questo testo risponde al requisito "un libro che hai sempre voluto leggere, ma che non hai mai letto".