giovedì 12 agosto 2021

"La figlia della fortuna", Isabel Allende


Valparaíso (Cile), 15 marzo 1832. Una neonata cilena viene abbandonata dentro a una cesta lasciata all'ingresso della Compagnia Britannica d'Importazione ed Esportazione.
Rose Sommer - che ha vent'anni e che da due vive in Cile, dove l'hanno portata i fratelli Jeremy e John per metterla al riparo dallo scandalo che irrimediabilmente l'avrebbe colpita in Inghilterra - vede in questa bambina la figlia che non avrà mai perchè per lei l'amore è un capitolo chiuso. Dà alla piccola un nome e anche il suo cognome ed è così che Eliza Sommers cresce in balia degli umori di questa donna bizzarra, che le impone una rigida educazione, ma che è anche capace di dimenticarsi di lei per lunghi periodi durante i quali a prendersene cura è Mama Fresia, la nutrice araucana.
In questo modo Eliza cresce nella contrapposizione fra i dogmi protestanti e la magia, fra i rigori anglosassoni e la passionalità, parlando inglese e spagnolo...
Fino a incontrare il cileno Joaqu
ín Andieta e il cinese Tao Chi'en, i due uomini che in modi diversi determineranno il futuro di questa figlia della fortuna.

Un altro meraviglioso romanzo firmato Allende. Diviso in tre parti che coprono dieci anni, dal 1843 al 1853 (quindi dagli 11 ai 21 anni della protagonista), ciò che racconta va ben oltre la storia di Eliza e degli altri personaggi: tutti loro sono un pretesto per raccontare fatti reali e questa volta la Allende descrive, con la sua innata bravura, uno spaccato della metà del diciannovesimo secolo non limitandosi al Nuovo Mondo, ma allargando alla Cina e (molto più marginalmente) all'Inghilterra.

I suoi romanzi trasmettono cultura e spingono a cercare approfondimenti in rete, immancabili visti i temi importanti che riesce sempre a trattare.

Questa volta abbiamo la soppressione e la sottomissione degli indios da parte degli spagnoli...

"Ma nessuno denunciava il destino degli indios, privati delle loro terre e ridotti in miseria, né degli affittuari dei campi, che come gli animali venivano venduti ed ereditati con la terra"

Il modo in cui, nonostante la schiavitù in Cile fosse stata abolita (perchè in fondo "non essendoci piantagioni il traffico di africani non era redditizio"), si fosse trovato il modo per importare legalmente carichi di schiavi cinesi e polinesiani.

L'insediamento degli inglesi in Cile, che in meno di vent'anni avevano trasformato posti come la "misera borgata" di Valparaíso in un porto importante. Che dava agli inglesi (non ai cileni) il controllo del traffico marittimo del Pacifico...

"Sotto quella parvenza di pace assoluta c'era una città intera di velieri spagnoli inabissati e scheletri di patrioti con una pietra legata alle caviglie"

Gli scontri culturali e religiosi, con l'immancabile presunzione europea...

"Non dobbiamo provocare i nativi. Questa è gente molto superstiziosa"
"Le credenze altrui sono superstizioni, Mr Todd. Le nostre si chiamano religione"

"Di araucani non ne sarà rimasta che una manciata. Questa gente ha il vizio di farsi massacrare" specificò il fratello
"Erano gli indigeni più selvaggi d'America, Mr Todd. La maggior parte morì combattendo contro gli spagnoli. Erano cannibali"
"I prigionieri li tagliavano a pezzi da vivi: la cena la gradivano fresca" aggiunse il capitano
"Lei e io faremmo la stessa cosa se qualcuno ci uccidesse la famiglia, mettesse a fuoco il villaggio e ci rubasse la terra"

E, ancora, le guerre dell'oppio tra Cina e Gran Bretagna; la situazione dei messicani californiani dopo l'annessione della California, appunto, agli Stati Uniti; quella degli indiani d'America; e quella delle Sing Song Girls cinesi, un traffico di piccole schiave che, insieme ai monopoli su alcool e oppio, generò la nascita della Mafia Cinese, creata dalla Cina come organizzazione umanitaria per sostenere i connazionali che andavano a lavorare in America, ma che - senza il sostegno economico necessario da parte della Cina stessa - presto iniziò a mantenersi con questi traffici illeciti diventando l'organizzazione criminale che tutti conosciamo.

Non manca l'inserimento di personaggi realmente esistiti (Ludovico I di Baviera e Lola Montez; Joaquin Murrieta e Jack Tre Dita), anche questi interessanti da cercare e approfondire.

E i personaggi di fantasia, per i quali la Allende costruisce una storia dettagliata e una personalità accurata, creano uno splendido arcobaleno di culture ed etnie diverse, il tutto raccontato con la sua grandissima capacità nell'arte della scrittura.

Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla traccia compleanno di agosto (l'autrice è nata il 2 agosto 1942)