domenica 19 maggio 2024

"Parlarne tra amici", Sally Rooney

 

Dublino, maggio inoltrato di un anno non precisato. Frances e Bobbi sono ex compagne di scuola, ex coinquiline ed ex amanti. Una relazione durata poco più di un anno a cavallo fra i loro sedici e diciassette. Era stata Bobbi a chiuderla. Bobbi: quella più bella, più benestante, più decisa. Ma da quel rapporto ne è nato un altro, di amicizia e di complicità che si è consolidato nel tempo. Adesso di anni ne hanno 21 e una sera, dopo essersi esibite in uno spoken word, conoscono Melissa, scrittrice e fotografa, che le invita a proseguire la serata a casa sua. Ed è lì che incontrano Nick, il marito di lei, più giovane di cinque anni (37 vs 32), che compensa con la bellezza la sua mediocrità di attore.
Nasceranno nuovi legami che finiranno con ingarbugliare ancora di più quelli preesistenti.

Sally Rooney, nata a Dublino nel 1991, ha scritto questo suo primo romanzo nel 2017, quindi quando aveva 26 anni: è a questo libro che ho subito pensato quando ho letto la traccia di maggio della Reading Challenge, libri scritti quando l'autore aveva meno di trent'anni.

Un libro di una millenial per i millenials, cosa che mi porta a essere decisamente fuori target, proprio come immaginavo e temevo. Non solo perché i 21 anni li ho superati da un pezzo, ma anche perché - avendoli avuti nel 1990, proprio quando la Rooney veniva concepita - li ho vissuti in maniera diversa rispetto alle due ragazze del libro.

Tutto sommato non mi è dispiaciuto (e meno male, visto che possiedo già anche gli altri due titoli dell'autrice), ma faccio fatica a capire il clamore suscitato all'uscita.

"Sally Rooney ha scritto il caso letterario dell’anno. Parlarne tra amici è il romanzo sull’amore e il tradimento nel nostro tempo."
(The New Yorker)

Acclamato anche come "l'esordio più importante in lingua inglese", è senza dubbio un libro ben scritto e ben strutturato, ma non l'ho trovato né scandaloso come penso mirasse ad apparire né maturo come mi è capitato di sentirlo definire e non dipende dal non potermi ritrovare in quello che racconta per questione di età e di percorsi di vita diversi se ho rilevato una certa superficialità nel trattare i temi importanti che la Rooney ha buttato dentro (abbiamo malattia, autolesionismo, tradimenti e in generale rapporti difficoltosi con genitori, amanti e amici) senza approfondimenti degni di nota.

Non aiuta la voce narrante in prima persona: succede spesso, ma in questo caso, oltre a conoscere le situazioni e i personaggi attraverso il solo punto di vista di Frances, ci viene detto poco anche di lei, di cui veniamo informati soprattutto di quello che fa, non tanto di quello che pensa o che prova.

È una ragazza con un'insicurezza così esasperante che finisce con intenerire per la sua costante ricerca dell'approvazione altrui, nel perenne confronto con l'amica.

"La parte migliore, e la più pura espressione di quello che stavo cercando di fare, vale a dire fare di me quel tipo di persona: qualcuno degno di lode, degno d’amore."

Sorvolando su una disgustosa pasta condita con olio e aceto, quello che mi aspettavo - perché ne avevo sentito parlare in questi termini - era una gran quantità di uso dei social nei contatti. Certo ci sono telefonate, scambi di messaggi, di e-mail e Frances che a un certo punto rilegge tutta la cronologia della chat con Bobbi, come un tempo avremmo trovato la rilettura di lettere, ma non sono dettagli particolarmente rilevanti. O forse otto anni dopo l'uso del web per comunicare non colpisce più nessuno.

Piuttosto linko Wikipedia a beneficio di chi, come me, non avesse ben chiaro cosa sia uno spoken word.

Reading Challenge 2024, traccia di maggio: libri scritti quando l'autore aveva meno di trent'anni