sabato 8 settembre 2018

"L'ex avvocato", John Grisham


Malcom Bannister ha 43 anni e si trova in un carcere federale del Maryland, ha già scontato 5 anni e gliene restano altrettanti a causa di una condanna per riciclaggio di denaro. Era un avvocato come tanti, in Virginia, e cercava di sbarcare il lunario accettando casi di ogni genere, divorzi e altri incarichi di poco conto. La parcella di 100.000$ per una semplice transazione immobiliare lo aveva estasiato tanto da non porsi qualche ragionevole dubbio e finendo col rimanere intrappolato nel processo di un losco faccendiere di Washington.
Adesso è solo un ex avvocato, un ex marito, un ex padre: il Governo, con quella sentenza ingiusta, gli ha tolto tutto. 
Ma un giorno gli arriva la notizia dell'omicidio del giudice federale Fawcett, freddato nel seminterrato del suo cottage sul lago davanti a un'enorme cassaforte aperta e vuota.
L'FBI, vista la professione del morto, ha più piste da seguire di quante vorrebbe averne, ma nessuna porta a qualcosa: per questo i pezzi grossi sono molto interessati a scendere a patti con Malcom che, a quanto pare, sa esattamente chi ha ucciso il giudice e cosa c'era dentro alla cassaforte...

Era dai tempi dei suoi primi romanzi che Grisham non riusciva a trasmettermi così tanta tensione, talmente tanta che in questi giorni mi è capitato di non andare avanti con la lettura, pur avendone il tempo, perchè avevo bisogno di quietarmi un po'. E, trattandosi di un thriller, questo è ovviamente una gran bella cosa.

Amo il suo stile, l'ho apprezzato anche in romanzi dove la storia, invece, non mi aveva conquistata del tutto. E, come con Robin Cook, amo l'utilizzo dei romanzi come denuncia sociale, e in questo l'avvocato batte il dottore in finezza: Cook non riesce (forse non vuole) a nascondere la rabbia che prova verso il sistema sanitario statunitense, mentre le accuse di Grisham al sistema penale americano si fondono perfettamente nella storia. Non sono un suo parere, ma un dato di fatto. 

Stessa cosa con le questioni razziali, sempre tanto care all'autore (Malcom è un uomo di colore), e a quelle sociali che spingono il lettore a riflettere su come il più delle volte chi nasce disagiato non possiede nè i mezzi nè le capacità per staccarsi dal tipo di vita a cui è condannato solo per essere nato in un certo contesto o a una certa latitudine, una triste ovvietà di giorno in giorno sempre meno ovvia anche qua in Italia.

Oltre a questo, il thriller c'è ed è avvicente: è piuttosto intricato, ma Grisham sa scrivere, non fa perdere il filo e alla fine, come amo e come non sempre succede, tutto torna.
Gli eventi sono tanti, sono tanti i collegamenti, ma il risultato finale è credibile ed entusiasmante, un po' come quei bellissimi show da Guinness dei primati con migliaia di tessere del domino che, scena dopo scena, ti fanno dire: "Oooh"!

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro con un protagonista maschile" (numero 8 indizi difficili)