venerdì 9 aprile 2021

"La collina dei conigli", Richard Adams


Sandlefor, Hampshire (Inghilterra). Una ditta di Newbury Berkshire ha vinto l'appalto per la costruzione dell'ennesimo centro residenziale. Nè a loro, nè ai proprietari del terreno, nè a chi andrà ad abitarci interessa sapere se quel posto sia già popolato da qualcuno, men che meno se si tratta di conigli: l'uomo fa e disfa, le altre specie della Terra possono solo subire. E quando arrivano con le ruspe sembra pure che si divertano a gassificare le tane dei poveri animali, che non hanno scampo.
E dire che Quintilio ci aveva provato ad avvisare i suoi compagni del disastro imminente. Lui non era in grado di leggere i cartelli che erano stati piantati sul prato, ma lui sapeva, "sentiva", che bisognava andarsene e in fretta.
Ma quanto affidamento si può fare su un piccolo coniglio che ha paura anche degli insetti? Così solo suo fratello Moscardo e pochi altri gli hanno dato retta, hanno abbandonato la conigliera natia appena in tempo e si sono messi in marcia per raggiungere quella collina fra Kingsclere e Sydmonton dove Quintilio è sicuro che debbano andare.

Un libro che entra nel cuore e che ho letto su suggerimento di Stefania, mia compagna di casata nella Reading Challenge.

L'autore, all'epoca un impiegato statale inglese, si era inventato le vicende dei conigli come favola della buonanotte per le figlie che, una volta cresciute, lo hanno convinto a sviluppare il racconto facendone un romanzo. Ci sono volute tredici bocciature da parte degli editori prima che qualcuno si rendesse conto della beltà di questa storia, pubblicandola nel 1972.

Un libro per ragazzi di quelli che, secondo me, è bene leggere da adulti, quando l'età permette di riconoscere e apprezzare pienamente il significato e l'importanza di quello che si sta leggendo.

Una celebrazione della libertà e dell'unità, anche se personalmente preferisco pensare a Quintilio,
Moscardo, Mirtillo, Ramolaccio, Nicchio, Parruccone, Argento, Dente di Leone, Ghianda, Smerlotto, Lampo, Campanula, Ribes, Pungitopo, Cedrina, Bosso, Sagginella, ecc, ecc, ecc, senza alcun rimando a noi umani, che nella storia veniamo descritti per quello che siamo:

"Quanto male c'è al mondo. E' dagli uomini che viene. Tutti gli altri elil fanno quello che devono fare e Frits li spinge come spinge noi. Vivono su questa terra e hanno bisogno di nutrirsi. Gli uomini, invece, non sono contenti finchè non hanno rovinato la terra e distrutto gli animali"

"Gli animali non si comportano come gli uomini. Se devono battersi, si battono. Se devono uccidere, uccidono. Ma non usano la loro intelligenza per trovar la maniera di arrecar danni alle altre creature, di avvelenar loro la vita. Essi hanno dignità"

Adams ha descritto meravigliosamente degli animali meravigliosi. Ha dato loro una lingua (il lapino, che fra un hrududù e una hraka deve aver divertito parecchio le sue bambine) e delle divinità (di cui avrei fatto a meno), ma non li ha umanizzati alla Disney, ha dato loro una tana (non una casa), li ha vestiti solo della loro pelliccia (non di abiti) e ha descritto quelle che sono le reali abitudini dei conigli selvatici, dando loro la capacità di ragionare, interagire, amare, soffrire, ma questo non è umanizzare, non abbiamo l'esclusiva dei sentimenti e degli stati d'animo.

"Molti uomini dicono di godersi l'inverno, ma ciò che in realtà si godono è il sentirsi al riparo da esso. Per loro non c'è mancanza di cibo, d'inverno, hanno case riscaldate e indumenti caldi. L'inverno non può nuocere, quindi accresce il loro senso di sicurezza, di ingegnosità. Per gli uccelli e gli animali - come per la gente povera - l'inverno è altra cosa. I conigli, al pari di tutti gli animali selvatici, patiscono il freddo e gli stenti"

L'unica parte stonata è quella della battaglia, dove ha usato strategie umane quando sarebbe stato più bello e più logico descrivere quelle dei conigli selvatici che - nel bisogno (e ad armi pari!!) - sanno essere fieri combattenti.
 
"Mi accontenterei d'un qualsiasi greppo asciutto, basta che ci sia un po' d'erba, d'intorno, e non ci siano uomini col fucile"

Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla prima traccia annuale, "dieci libri a scelta da leggere entro la fine dell'anno"