Roma, 5 giugno 2014. Mancano ancora più di due settimane all'inizio dell'estate, ma il caldo è già opprimente. E' mattino, Alice Allevi e Claudio Conforti sono in macchina diretti al Teatro del Bardo dell'Avon dove - come la sera prima li aveva informati l'antropologo Sergio Einardi - all'interno di una stanza segreta è stato ritrovato il cadavere mummificato di un uomo: un nuovo cold case per la specializzanda e l'ispettore Calligaris.
L'esame del DNA rivela in fretta l'identità del morto: Flavio Barbieri, classe 1963, scomparso dal 10 luglio 1990. Era stato visto per l'ultima volta proprio lì, nel teatro dove recitava Shakespeare. Quella sera aveva litigato furiosamente con il regista, ma Flavio non andava d'accordo con nessuno e tutti avevano preso alla lettera il messaggio che aveva lasciato scritto in un biglietto: "Non cercatemi".
E solo 24 anni dopo si scopre che non aveva fatto molta strada...
Quinto romanzo della serie "L'allieva" che ha subito mandato in frantumi la gioia provata con quello precedente per la scoperta della data di nascita di Alice.
Ne "Le ossa della
principessa" c'erano (ci sono) due netti riferimenti ai suoi 28 anni ("...che
importa se poi sono disgustosi al palato di un'adulta di ventotto
anni?" e "...che abbia mai visto in ventotto anni di vita."), ma ecco
che qui ringiovanisce: "Daniela ha ragione, sono
una specializzanda. Quanto alla mia età, ho ventisette anni".
Mio marito ha cercato di minimizzare il mio fastidio parlandomi dei retcon di cui sono pieni i fumetti che legge, ma io non leggo fumetti, Alice Allevi è la protagonista di una serie di libri: sarebbe stato così difficile darle una data di nascita e mantenerla seguendo una cronologia corretta?
E anche la datazione di questa storia non torna.
Com'è evidente, a me piace collocare le storie che
leggo in una data precisa, mi piace sapere l'età dei personaggi, ecc, ecc,
quindi sto molto attenta a questi dettagli e me li annoto.
Sorvolando su "La sindrome da cuore sospeso" che è il prequel, ne "L'allieva" viene citata la data della morte di Giulia Valenti: il 12 febbraio 2010. Alice è al primo anno di specializzazione.
"Un segreto non è per sempre"
inizia in novembre, non viene specificato l'anno, ma è palese che
si tratti sempre del 2010 per i riferimenti ai pochi mesi passati dalla precedente vicenda (che terminava in luglio). Alice è all'inizio del secondo anno di specializzazione.
"Le ossa della principessa"
inizia nell'ottobre 2011, quando vengono ritrovati i resti di Viviana, la storia si sviluppa e
si conclude la sera del 4 giugno 2012. E Alice è al terzo anno.
"Una lunga estate crudele" inizia esattamente dalla fine dell'altro, cioè dal mattino dopo: il 5 giugno. Dovrebbe essere il 2012 e invece no: è l'estate dei mondiali di calcio in Brasile, quindi il 2014 (e non è l'unico rimando a questo anno)!
Con il Kindle ci ho messo un attimo a ritrovare date e riferimenti dei libri precedenti, sono quelle che ho riportato. L'autrice nell'arco della notte fra il 4 e il 5 giugno ha fatto sparire il secondo semestre 2012, l'intero anno 2013 e il primo semestre 2014.
Forse ha preferito ambientare il libro nell'anno in cui lo ha scritto (è stato pubblicato nel 2015, ma è presumibile che lo abbia scritto - tutto o in parte - nel 2014), dopo un anno in cui non ha pubblicato nulla, guarda caso proprio il 2013 che viene saltato anche nella storia di Alice?
O forse è stata una scelta condizionata dalla serie TV (che non ho visto)?
Sia come sia, retcon o altro, a me queste cose danno fastidio e il crescendo di irritazione mi ha reso poco piacevole la lettura, che comunque non sarebbe stata una gran cosa.
Oltre agli abituali difetti - anche questa volta Alice non è del tutto estranea al fatto perchè il teatro del rinvenimento è proprio quello in cui lavora Cordelia, la ragazza che la ospita gratuitamente (altra cosa su cui avrei qualcosa da ridire...); almeno un paio di svolte sono frutto di assurde coincidenze; vengono omessi passaggi dell'indagine tramite non-spiegazioni ("Non so come abbia fatto Calligaris a localizzarla, ma nel giro di qualche giorno siamo in possesso degli elementi per rintracciare...") - stavolta la storia, dove il giallo intreccia passato e presente, è resa esageratamente ingarbugliata da alcuni inutili depistaggi. La Gazzola non dà il meglio di sè nella gestione dei diversi piani temporali e dovrebbe limitarli.
Figuriamoci, poi, se ci fa mancare la "manina" (e per fortuna quando un personaggio entra nell'ufficio di Calligaris stringe la mano all'ispettore!), ma torna anche il "piedino" e, direi per la prima volta, compare anche un "trenino": sicuramente Sacrofano non sarà collegata a Roma con un Freccia Rossa, ma - anche se (ipotizzo) il treno in questione dovesse avere solo due vagoni - perchè (perchè!!!) scegliere di far esprimere una donna adulta come una bimbetta??? Perchè farle dire "perdindirindina", che era già abbastanza ridicolo pronunciato da Hugh Grant, o farle chiamare l'ex "innominabile", come se non pronunciarne il nome avesse un senso o un risultato?
Trovo il ricorso a queste scemenze uno svilimento dei propri lettori.
Ma vado avanti, ormai voglio finire la quinta traccia annuale della Reading Challenge con questa serie.
Qui la lunga estate crudele scorre e il libro termina quando è arrivato l'autunno. Autunno 2014! Mi auguro di trovare continuità con la datazione del prossimo...