venerdì 29 aprile 2022

"Un incantevole aprile", Elizabeth von Arnim


"Per gli estimatori dei glicini e del sole.
Piccolo castello medievale italiano sul Mediterraneo affittasi ammobiliato per il mese di aprile.
Servitù essenziale inclusa.
Z, C.P. 1000"

Londra, anni venti del secolo scorso. E' questo l'annuncio che Mrs Wilkins legge su "The Times" mentre trascorre un piovoso pomeriggio di febbraio nel suo club per signore. A lei piacciono i glicini, piace il sole, piacciono i castelli medievali e piace il Mediterraneo. Ha anche da parte un gruzzoletto di 90 sterline di cui non deve rendere conto al marito.
L'ideale sarebbe trovare un'altra signora con cui dividere spesa, viaggio e vacanza: sta pensando proprio a questo quando si accorge che anche Mrs Arbuthnot ha adocchiato lo stesso trafiletto...
Certo però che se fossero in quattro la spesa si ridurrebbe ulteriormente: vale la pena provare a mettere a loro volta un annuncio e non devono neppure fare una selezione perché a rispondere sono soltanto in due, Mrs Fisher e Lady Caroline.
Non resta che preparare i bagagli e mettersi in viaggio e poi per un intero mese anche loro potranno capire quanto sia bello vivere in Liguria!

Se cercate una lettura capace di farvi sentire il calore del sole sulla pelle, lo scompiglio dell'arietta di mare fra i capelli e il profumo di tutti i fiori possibili e immaginabili che sbocciano in primavera, allora questo è il romanzo perfetto per voi.

Fazi non poteva fare scelta migliore quando nel marzo 2020, all'inizio del lockdown, regalò la versione digitale a chiunque volesse scaricarla. Certo l'aprile successivo è stato tutt'altro che incantevole e probabilmente in alcuni leggere una storia con questa ambientazione avrà acuito il desiderio di evasione, ma - al di là di tutta l'angoscia derivante dalla situazione pandemica - questo è un romanzo estremamente rasserenante e riposante (oltre ad essere il più fiorito che abbia mai letto!).

Elizabeth (pseudonimo) von Arnim (cognome del primo marito), alias Mary Annette Beauchamp - nata in Nuova Zelanda nel 1866, ma approdata in Inghilterra con la famiglia soltanto tre anni dopo - lo scrisse nel 1922 con uno stile che non dimostra affatto i cent'anni che ha. Sembra piuttosto l'opera di un'autrice contemporanea che ha adeguato all'epoca in cui è ambientata la vicenda il modo di raccontarla e i dialoghi. La trama è davvero poca cosa, le quattro signore arrivano al castello (ispirato al Castello Brown di Portofino...

...dove l'autrice trascorse una vacanza nel 1921) arroccato sul promontorio dell'immaginario paesino di San Salvatore e da lì non si spostano per l'intero mese.

Una timida e repressa, una perbenista e bigotta, una anziana e moralista e una annoiata e bellissima: sono tutte, per motivi diversi, donne sole e tutte hanno visto in quella vacanza l'occasione per prendersi una parentesi dalla loro desolante quotidianità.
La von Arnim fa dei loro pensieri e della loro introspezione le colonne portanti del romanzo, che è soprattutto riposante e a tratti divertente, pur contenendo una delle frasi più tristi che abbia mai letto:

"Per anni era riuscita a essere felice solo dimenticando la felicità, e voleva continuare così"

E poi c'è lei, la grande protagonista: la mia Liguria tanto amata dagli inglesi tra l'Ottocento e il Novecento grazie al clima mite ("Perfino la pioggia era diversa, cadeva dritta sull'ombrello come è opportuno che faccia, non come la pioggia inglese che ti colpisce dappertutto") e all'impressione di trovarsi in un enorme giardino a cielo aperto.
"Genova! Soltanto pensare di trovarsi lì, leggere quel nome scritto sulla facciata della stazione..."
La mia Genova viene citata sette volte, un piacere enorme per una campanilista come me! E' stato solo strano sentir chiamare Mediterraneo il mio mar Ligure: certo, lo so che ne fa parte, ma in 52 anni di vita non l'ho mai né pensato, né chiamato, né mai sentito chiamare Mediterraneo!
Incantevole aprile... Incantevole Liguria...

Reading Challenge 2022, traccia di aprile: un libro scritto da una donna