sabato 8 marzo 2025

"La casa in fondo alla strada", Karen McQuestion

 

Wisconsin, gennaio di un anno non precisato. Sharon Lemke è una donna di una certa età che, dopo la pensione, si è impegnata a coltivare diversi interessi per prevenire quella solitudine di cui spesso sono vittime le persone anziane. E' l'interesse per l'astronomia che la porta a uscire alle undici di sera per assistere al fenomeno della luna di sangue. Non è così sicura che la visione valga il freddo patito, ma a colpirla più dell'eclissi è vedere una bambina lavare i piatti nella casa di fronte, quella dei Fleming, che vivono lì da sei anni e che, a quanto le risulta, hanno un solo figlio, maschio e già adolescente. E mentre Sharon si chiede come sia possibile che facciano fare quel lavoro e a quell'ora a una bambina così piccola, che oltre tutto deve essere loro ospite, vede Suzette Fleming arrivare alle spalle della bambina per strattonarla malamente fino a uscire dal riquadro della finestra. Una visione fugace, ma sufficiente per attivare l'innata curiosità di Sharon.

Trascinante

Dei numerosi romanzi scritti da Karen McQuestion - nata proprio in Wisconsin nel 1961 - la maggior parte sono autopubblicati, categoria che, dopo alcune nefaste esperienze, cerco accuratamente di evitare.

I primi otto fra quelli che non sono né Young Adult né libri per bambini non sono stati tradotti in italiano. La Newton è partita da questo - che è il nono, pubblicato nel 2020, titolo originale "The Moonlight Child" - e da quello successivo, un altro thriller che ha per protagonisti dei vicini di casa, una struttura narrativa decisamente abusata nei thriller, soprattutto nell'ultimo decennio, ma che non manca mai di intrigarmi.

E le vicende di Sharon, Suzette e degli altri personaggi - pochi e per lo più femminili - non hanno fatto eccezione.

Un buon thriller nella storia che racconta, ma che avrebbe meritato un maggior impegno nella cura dei particolari.

Ci sono alcuni errori marchiani, uno dei quali particolarmente grave perché è da lì che tutto comincia: Sharon dal cortile non può vedere la finestra dei vicini perché questi hanno fatto costruire una palizzata alta tre metri fra le due case (e infatti successivamente per vedere l'altra casa la donna deve salire al piano di sopra).

Non mancano i cliché e le circostanze poco verosimili: non è credibile che Suzette in sei anni non abbia mai visto la donna che abita nella casa dietro alla sua.

Anche la situazione familiare dei Fleming regge a fatica, le nevrosi di un elemento non giustificano l'accondiscendenza degli altri fino ai livelli descritti.

Ma, nonostante i difetti, è un libro che sa coinvolgere grazie a una suspense costruita a partire dall'incipit.
E chi se ne frega se la palizzata non è trasparente.

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