
Città mai menzionata del Nord America, settembre 2018. Negli anni Sessanta la zona di Harlow Street era un insediamento portoghese, giovani famiglie con molti sogni e poco denaro. Di quell'epoca solo Mara e Alberto sono sopravvissuti alla riqualificazione del quartiere, facendo di loro la coppia più anziana e della loro casa l'unica a non essere stata ristrutturata. Quella più lussuosa è senza dubbio la villa dei Loverly. Ed è nel loro bel giardino che Whitney ha organizzato una festicciola invitando amici e vicini di casa. Tutto risulta accurato e impeccabile, in perfetto stile Whitney, fino a quando il suo brutale "TIRATI SU, DEFICIENTE!" gridato a Xavier, il figlio maggiore, fa calare il silenzio.
Giugno 2019. Sono le cinque e mezza del mattino quando il bambino cade dalla finestra della sua cameretta al secondo piano della villa. Tre giorni di coma per lui durante i quali verranno messe a nudo le vite di sua madre, di Rebecca, di Blair e di Mara.
E nulla sarà piacevole.
Le mie letture del 2025 si chiudono ottimamente con il secondo romanzo della canadese Audrain e farei fatica a dire quale mi sia piaciuto di più fra questo e "La spinta", letto nel 2021.
Un thriller psicologico dove la maternità è di nuovo il tema portante, ma non c'è nulla di già letto. Qui abbiamo tre madri molto diverse fra loro e una donna che vorrebbe tanto esserlo senza riuscirci. Cinque figli in totale. E poi quattro mariti. Degli otto personaggi adulti di positivi ce ne sono soltanto due.
Una costruzione ben riuscita in cui la festicciola di settembre diventa in fretta il passato lasciando tutto lo spazio al presente, quei tre giorni di giugno dove un turbinio di eventi porterà alla luce i meccanismi marci che muovono, o hanno mosso, questi quattro nuclei familiari.
E, come nel romanzo di esordio dell'autrice, un altro finale (inteso come proprio come frase finale) che è un capolavoro.
Giugno 2019. Sono le cinque e mezza del mattino quando il bambino cade dalla finestra della sua cameretta al secondo piano della villa. Tre giorni di coma per lui durante i quali verranno messe a nudo le vite di sua madre, di Rebecca, di Blair e di Mara.
E nulla sarà piacevole.
Tranciante
Le mie letture del 2025 si chiudono ottimamente con il secondo romanzo della canadese Audrain e farei fatica a dire quale mi sia piaciuto di più fra questo e "La spinta", letto nel 2021.
Un thriller psicologico dove la maternità è di nuovo il tema portante, ma non c'è nulla di già letto. Qui abbiamo tre madri molto diverse fra loro e una donna che vorrebbe tanto esserlo senza riuscirci. Cinque figli in totale. E poi quattro mariti. Degli otto personaggi adulti di positivi ce ne sono soltanto due.
Una costruzione ben riuscita in cui la festicciola di settembre diventa in fretta il passato lasciando tutto lo spazio al presente, quei tre giorni di giugno dove un turbinio di eventi porterà alla luce i meccanismi marci che muovono, o hanno mosso, questi quattro nuclei familiari.
E, come nel romanzo di esordio dell'autrice, un altro finale (inteso come proprio come frase finale) che è un capolavoro.
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