sabato 30 agosto 2025

"Il pennino", Elin Wagner

 

Oh, donne, se soltanto potessi farvi alzare la testa solo oggi, solo domani, solo per quelle ore in cui gli uomini in Parlamento deliberano su di voi e sui vostri diritti!

Stoccolma, primo decennio del secolo scorso. "Pennino" è il soprannome con cui tutti conoscono 
Barbro Magnus, giovane giornalista schierata in prima linea per la lotta al diritto di voto per le donne. Al suo fianco altre figure femminili, come la dottoressa Ester Henning, che durante un viaggio in treno conosce e recluta Cecilia Bech, insegnante di lingue per niente interessata alla causa e che verrà travolta, come tanti, dall'impetuosità di Pennino.

Il diritto di voto ti vede

Terzo romanzo scritto da Elin Wagner di cui due anni fa avevo già letto il secondo (e primo a essere stato tradotto in italiano), 
"Ragazze di città", e che avevo nettamente preferito a questo per un unico motivo: mi sono mancati i riferimenti all'ecologismo e alla causa animalista, temi altrettanto cari all'autrice al pari del suffragio universale femminile, che qui è il protagonista assoluto.

Tralasciando la mia personale aspettativa, il testo è davvero notevole e quello che sorprende è la data di pubblicazione - 1910 - che lo ha portato a precedere di nove anni l'ottenimento per le donne del diritto di voto nelle elezioni nazionali svedesi e di undici le elezioni in cui poterono sia votare, sia essere elette.

Con uno stile che non dimostra affatto il suoi 115 anni, il libro ha una protagonista coraggiosa e modernissima, che se ne infischia delle apparenze convivendo con l'uomo che ama senza essere sposata; che non teme il confronto con baroni e uomini di rango; che deve scontrarsi anche con il disinteresse delle donne stesse verso la parità dei diritti.

"Ma, signorina, lei non ha la minima idea di cosa sia l’opera delle suffragiste? Mi sta davvero dicendo che lei, una donna moderna e indipendente, vive a Stoccolma del tutto al di fuori di qualcosa di così magnifico e di così importante come la lotta delle donne per il diritto di voto?"

Non c'è da stupirsi che "Il pennino" sia diventato una sorta di manifesto per il movimento.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: gallina vecchia fa buon brodo, un classico


venerdì 29 agosto 2025

"La terza inquilina", C.L. Pattison

 

Londra, un anno recente non precisato. Da dodici anni Megan e Chloe sono legate da una profonda amicizia che ha resistito alla distanza geografica e al loro modo d'essere, scaltra e determinata la prima, influenzabile e svagata la seconda. Differenze caratteriali che hanno sempre saputo gestire e che sicuramente non creeranno problemi nella loro convivenza. Perché adesso che Megan si è trasferita a Londra possono andare a vivere insieme. Dopo sei settimane di ricerche infruttuose è Megan a scovare il posto perfetto, una deliziosa villetta in stile vittoriano, non molto centrale, ma con un fascino irresistibile. Purtroppo anche con un affitto troppo alto per loro. Soltanto seguendo il consiglio del proprietario di trasformare lo studio in camera da letto per dividere i costi con un'altra persona possono prendere possesso della casa di cui si sono innamorate. E la scelta della terza inquilina cade su Samantha, una giornalista di moda free lance loro coetanea che conquista subito Chloe e che è abbastanza convincente da spingere Megan a mettere da parte le sue titubanze.
E così inizia la convivenza.

Cattivi si nasce o si diventa?

Esordio letterario (del 2019) della Pattison che per vent'anni ha lavorato come giornalista di spettacolo per poi diventare agente di polizia nel Hampshire. Degli altri tre thriller pubblicati successivamente solo il terzo ("La fiorista") è già stato tradotto in italiano.

Era uno dei titoli che da più tempo giacevano nel mio Kindle e ora mi dispiace averlo ignorato per ben cinque anni perché è stato davvero una bella lettura.

Un thriller con tre voci narranti che si alternano nei quarantotto capitoli ambientati principalmente nel presente. Ma sono quelli in cui chi parla racconta la sua infanzia a essere i più inquietanti e coinvolgenti. Un finale che può sorprendere o meno, con così pochi personaggi anche le combinazioni si riducono e se si ha l'abitudine di ragionare sui meccanismi è facile intuire la verità prima che venga svelata nell'ultimo capitolo. Ed è una di quelle verità che porta a ripensare a tutto quello che si è letto con la nuova consapevolezza di quello che adesso si sa e che prima si ignorava.
Come ne "Il sesto senso", film che per me è un capolavoro. Il libro no, ma mi è piaciuto allo stesso modo.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Pizzeria: diavola, libro dove il protagonista commette o è vittima di un atto spregevole


mercoledì 27 agosto 2025

"Sono esaurita", Sophie Kinsella

 

Londra, febbraio di un anno non precisato. Sasha Worth ha 33 anni e da due ricopre il ruolo di responsabile delle offerte speciali di Zoose, app di viaggi super trendy, al pari del suo lavoro, super fico e super moderno. In teoria. Nella pratica un incubo. Già oberata da mail e riunioni, bombardata da notifiche di ogni tipo, Sasha crolla quando scopre che dallo staff già sotto organico si è appena licenziata un'altra persona. Che non verrà rimpiazzata: Asher, il capo del marketing, nonché fratello dell'ideatore di Zoose, pretenderà che chi è rimasto si spartisca anche il lavoro di chi è andato via.
Sasha sa di non potercela fare e scappa letteralmente dall'ufficio. Dopo aver cercato invano di farsi prendere nel convento di fronte all'azienda (una vita fatta di preghiere, inni e lavoretti per i bisognosi le sembra un vero paradiso, anche se lei non ci ha mai creduto), viene messa su un treno dalla madre e dalla sorella. Destinazione: Devon. Il delizioso villaggio balneare dove la famiglia trascorreva l'annuale vacanza estiva, prima che il padre si ammalasse e morisse. Poco importa se febbraio non è agosto. Il mare d'inverno ha un fascino anche maggiore e avrà la spiaggia tutta per sé per riflettere e godersi la pace di cui ha tanto bisogno.
Peccato che un certo Finn Birchall abbia avuto la sua stessa idea.

Burnout

E' questo il titolo originale dell'ultimo romanzo lieve pubblicato dall'autrice (nel 2023) prima di annunciare di avere un tumore al cervello. La consapevolezza di ciò ha caricato la lettura di una tristezza che mal si adatta alle sue storie e alle sue protagoniste.

E Sasha è una protagonista simile a tutte le altre con una storia che sfrutta i soliti schemi e l'incapacità dei personaggi di chiarirsi quando sarebbe semplicissimo farlo, cosa che porta a situazioni improbabili, imbarazzanti, divertenti che trascinano verso l'inevitabile lieto fine.

Un chick lit in piena regola che si regge su quell'esaurimento causato dal lavoro che non deve essere per niente piacevole né gestibile e la Kinsella ha reso comprensibile quel genere di pressione anche a chi, come me, non l'ha mai sperimentata.

Non contenta ha aggiunto l'Alzheimer come tematica di contorno, con Terry, un tempo istruttore di surf amatissimo da tutti i ragazzini che imparavano a prendere le onde grazie ai suoi insegnamenti e che nel presente è solo un fragile vecchio senza memoria.
Ma nessuno ha dimenticato le sue perle di saggezza.

"Nessuno ricorda le cadute. Tutti ricordano i trionfi"

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: restare di sasso, libro di un genere che non leggi spesso


domenica 24 agosto 2025

"Un'estate alla grande", Jennifer Weiner


Truro (Cape Cod, Massachusetts), giugno 2018. Se sei settimane prima qualcuno avesse detto a Daphne che avrebbe preso parte al matrimonio dell'anno avrebbe pensato a uno scherzo. Soprattutto avrebbe ritenuto impossibile una sua riconciliazione con Drue, migliore amica dalla prima media fino ai terribili anni del liceo, ma anche la persona che l'aveva più ferita e umiliata nel corso della sua intera esistenza. E a causa del sovrappeso Daphne è un'esperta di umiliazioni! Invece Drue aveva abbattuto facilmente il muro fra loro, quindi eccola lì, nel ruolo di damigella d'onore, ad alloggiare in una villa da sogno e a partecipare alla festa sulla spiaggia organizzata alla vigilia del matrimonio fra la sua ricchissima amica e il bellissimo Steward, diventato famoso per aver partecipato a uno stupido, ma seguitissimo, programma televisivo.
Quella sera tutto è glamour, tutto è perfetto, tutto è instagrammabile. E Daphne, da influencer curvy quale è, sa bene come approfittarne. Ma la bolla scoppia all'alba, quando il cadavere di Drue viene trovato nella vasca idromassaggio sulla terrazza condivisa con la stanza di Daphne. Chi, invece, non si trova è l'uomo che Daphne ha conosciuto alla festa e con cui ha trascorso la notte più passionale della sua vita. L'uomo che è anche il suo alibi per l'omicidio.

"Solo perché sembra bello, non significa che lo sia davvero"

Jennifer Weiner è stata chiaramente dimenticata dall'editoria italiana: dei dieci romanzi scritti negli ultimi undici anni ne hanno tradotto solo due e questo (scritto nel 2020) è l'ultimo che mi era rimasto da leggere.

Direi il meno bello, una protagonista che manca di originalità perché troppo simile a Cannie Shapiro del primo romanzo dell'autrice ("Brava a letto"), cosa che porta a trattare le stesse tematiche legate all'obesità con l'aggiunta della svolta gialla che vede Daphne e altri due personaggi vestire i panni di detective amatoriali con risvolti (non volutamente) ridicoli.

Di diverso c'è anche (e soprattutto) l'adeguamento epocale, con la dipendenza dai social - Instagram in particolare - che diventa a sua volta tematica.

"Era molto faticoso essere sempre online, a leggere, rispondere e mettere like, fare il possibile perché gli algoritmi notassero la mia presenza costante e mettessero il mio feed tra i primi visibili all’apertura della app, così da avere più follower e guadagnare di più da ogni post.
Like, like, commenta; commenta, like."

Un mondo fatto di hashtag, di eventi e di selfie molto lontano da me (in fondo appartengo alla Generazione X, c'è poco da fare...), ma non sono una di quelle persone di mezza età che denigrano a prescindere chi è riuscito a far diventare un lavoro l'attività social (anche se sentir parlare di community mi fa sempre un po' sorridere e trovo certi contenuti imbarazzanti).

La Weiner presenta il dietro le quinte del mondo
 degli influencer le cui vite sembrano sorreggersi sulle bugie, con le loro vite patinate, l'ostentazione di un benessere e di una serenità per lo più fasulli.

"Se pure le cose non migliorano, su Internet puoi sempre fingere che vadano benissimo"

Ma in fondo le esistenze falsamente felici le hanno inventate quelli del Mulino Bianco tanti anni fa. Adesso c'è solo un pubblico immenso a disposizione di chi lo voglia, e sappia, usare.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Pizzeria: quattro stagioni, libro con una stagione nel titolo


venerdì 22 agosto 2025

"Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani", Maria Masella

 

La sedicesima puntata della serie è una raccolta di sette racconti che vanno a inserirsi nella cronologia dei romanzi pubblicati dalla Masella fino a quel momento (2016). Un ottimo esercizio di memoria per le storie, per alcuni personaggi che ritornano e anche, come promesso dall'autrice nelle note, per riempire vuoti nella vita dei personaggi.

Integrativo

"Testimone"
Ad esempio il primo racconto è un prequel del prequel ("Primo"): Mariani ha 28 anni e fa il marinaio. L'uccisione della moglie di un collega lo costringe a una lunga attesa negli uffici della questura di Bari, seduto proprio di fronte al poster del bando di concorso per diventare commissario di polizia.

"In croce"
Mancano quattro settimane a Natale quando una prostituta di mezza età viene uccisa in un basso del centro storico. La donna fino a quattro anni prima lavorava come infermiera in una clinica privata gestita da suore. L'assassino ha infierito su di lei con nove coltellate a simulare la crocifissione, lasciandola poi morire dissanguata.

"Aspetto"
Manu ha sei anni e Mariani sta vivendo uno dei tanti tira e molla con la moglie Francesca. Emilia, un'anziana donna conosciuta in estate durante le vacanze montanare con la figlia, gli scrive chiedendogli aiuto. La visita lo porterà alla confessione di un cold case.

"Sangue del mio sangue"
Un uomo viene ritrovato morto legato a una sedia, barbaramente ucciso da molteplici coltellate. Era appena stato scarcerato dopo una condanna per omissione di soccorso. Il padre del bambino che aveva investito al processo aveva gridato che lo avrebbe ucciso appena fosse tornato in libertà. Caso chiuso? Non per Mariani.

"Rolfo"
Un incontro casuale porta Mariani a rispolverare un caso avvenuto due anni prima, proprio il giorno dell'uccisione di Giuliani al G8 di Genova. Poco distante un'anziana donna era morta cadendo dal ballatoio, pratica archiviata come caduta accidentale, forse troppo frettolosamente.

"In collina"
La collina è quella di Sant'Ilario, un tempo campagna povera, poi zona per ricchi industriali e calciatori. Una donna di 35 anni è stata affogata nella sua piscina. Sarà Renata Cerri, giornalista ed ex amante di Mariani, a dargli l'imbeccata che poi lo porterà a risolvere il caso.

"L’uomo dei capperi"
Nelle prime ore di una mattinata di luglio un uomo anziano viene investito e ucciso mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali. Non è stato un incidente: l'automobilista dopo il primo impatto ha ingranato la retromarcia ripassando sul corpo per poi ripartire schiacciandolo un'altra volta. Quando l'auto viene ritrovata all'interno ci sono due bottiglie di birra e le impronte portano a un pregiudicato romeno. Per il questore il caso è chiuso, ma non per Mariani.

Un paio di racconti sono sbrigativi, ma tutti gli altri - con uno sviluppo maggiore - avrebbero potuto diventare dei bei romanzi. Soprattutto "In croce", secondo me il migliore.

E la Masella ha mantenuto la promessa, con una serie così avanzata, quando si è affezionati al protagonista e ai  vari personaggi, ci si intenerisce di fronte alla descrizione di certi momenti, come quello in cui Francesca annuncia a Mariani la loro prima gravidanza o per l'ingresso di Iachino nella squadra del commissario.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: prendere il toro per le corna, libro di almeno 300 pagine di cui rimandi la lettura da troppo tempo


mercoledì 20 agosto 2025

"I fantasmi di Ashburn House", Darcy Coates

 

Ipson è un paesino idilliaco immerso nel verde. Quello che la giovane Adrienne vede transitando sulla via principale le piace moltissimo e si bea della clamorosa fortuna che le ha fatto ereditare un'intera casa proprio quando il suo conto corrente è in rosso. L'entusiasmo cala quando il taxi che la sta portando a destinazione arriva in fondo a Ipson e viaggia ancora per venti minuti prima di affrontare uno sterrato inospitale per poi fermarsi davanti a una grande casa cupa e fatiscente, oltre che isolata. La corsa le lascia solo una banconota da venti dollari nel portafoglio che lei e Wolfgang, il suo adorato soriano, dovranno farsi bastare finché non arriveranno i compensi per gli ultimi due lavori da free lance realizzati. Adrienne vuole essere ottimista: senza un affitto da pagare le sue entrate saranno più che sufficienti e la casa una volta pulita risulterà sicuramente più accogliente. Ma già dalla prima notte sarà evidente che non saranno i soldi il problema più urgente da affrontare...

Prevedibile

Esistono libri sulle case infestate capaci di offrire spunti originali? Non questo.

Pubblicato nel 2016 da Darcy Coates, autrice australiana molto prolifica (ma in italiano hanno tradotto soltanto questo e "Dove non può trovarti"), racconta - in uno stile molto semplice - situazioni da horror dozzinale, dove tutto sa di già letto (soprattutto l'inizio, del tutto simile all'incipit di "A casa prima di sera", che però è stato scritto quattro anni dopo, quindi se qualcuno ha copiato l'idea è stato Sager, non lei), facendo dell'ambientazione il suo punto di forza e ripetendo più volte le stesse dinamiche senza dare nuova linfa al genere cui appartiene.

Ma - sorvolando su una protagonista da cartone animato, su un gatto che scodinzola per manifestare gioia (ma dai!!) e sulle ossa scricchiolanti di chi infesta la casa - riesce anche a dare quello che si cerca quando si affronta la lettura di un horror (che negli specchi trovano sempre grandi alleati), al punto da non renderlo piacevole come lettura serale.

Pessimi i titoli dei capitoli che spoilerano quello che si sta per leggere! 

Reading Challenge 2025, traccia annuale Editori: Fanucci


domenica 17 agosto 2025

"Il dilemma", B.A. Paris

 

Sobborgo alla periferia di Londra, sabato 8 giugno di un anno non precisato. Finalmente il grande giorno di Livia è arrivato, quello della festa per i suoi quarant'anni! Una festa a cui pensa da più di venti - sognandola, immaginandola e programmandola - che andrà a compensare quella che non ha potuto avere per il suo matrimonio perché aveva soltanto 17 anni ed era incinta. I genitori, rabbiosi, le avevano concesso solo un cerimonia breve e anonima, ma adesso avrà tutto, un vestito meraviglioso, un centinaio di invitati, un banchetto da favola e i suoi affetti più cari accanto. A eccezione di Marnie, la sua secondogenita, bloccata ad Hong Kong, dove studia da nove mesi. Una mancanza che le avrebbe rovinato la giornata se sei settimane prima non avesse scoperto qualcosa di brutto che riguarda Marnie, qualcosa che non ha ancora avuto il coraggio di raccontare a suo marito.
Adam vive per quella ragazza e sarà lei il più bel regalo che farà a sua moglie: Livia non lo sa, ma Marnie è riuscita a incastrare gli esami ritagliandosi i quattro giorni che le permetteranno di volare fino a Londra arrivando proprio nel pieno della festa.

Familiare

Può definirsi thriller un libro dove non avviene nessun crimine e dove non ci sono indagini?
Se basta la suspense per definirlo tale allora sì perché ne "Il dilemma" la tensione si avverte subito e non abbandona mai il lettore, se non nell'epilogo (che - non solo per questo motivo - sembra un'appendice estranea al romanzo).

Scritto nel 2020, è il quinto romanzo pubblicato dalla Paris, pseudonimo di Bernadette MacDougall, autrice inglese classe 1958. 

Era passato parecchio tempo da quando avevo letto i tre precedenti titoli tradotti in italiano (uno ce lo siamo perso): otto anni da "La coppia perfetta" (che non mi aveva convinta) e cinque da "La moglie imperfetta" (nettamente il migliore dei tre) e "Non dimenticare" (deludente). 

E cinque anni mi sono sembrati un buon intervallo per soddisfare la traccia della Challenge che prevedeva la lettura di un libro di cui si rimanda da troppo tempo la lettura.

"Il dilemma" meritava di essere letto prima. E' un drammone familiare (non riesco proprio a definirlo thriller) che si svolge nell'arco di ventiquattro ore scarse, con i capitoli che alternano le due voci narranti, quelle di Adam e di Livia, raccontando quello che sta succedendo nel presente, ma ricostruendo anche il passato: l'inizio della storia fra i due, qualche ricordo dei ventitré anni insieme e il passato più recente (e più importante).

Anche questa volta i personaggi della Paris mi hanno provocato molti nervosismi con i loro comportamenti e le loro reazioni così diversi da quelli che avrei avuto io. E se certe situazioni bisogna viverle prima di sapere cosa faremmo, è però vero che se ci conosciamo sappiamo cosa saremmo capaci di fare o di non fare. E fingere che sia tutto a posto è appena appena lontano da ciò che caratterialmente sono in grado di fare...

La fiction dà modo alla Paris di esagerare, portando certe situazioni all'estremo, ma è riuscita a trasmettere al lettore l'inferno delle quattordici ore vissute dalla coppia. Cadendo in quell'epilogo troppo semplice e rilassato, troppo diverso da tutto resto.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: un libro di almeno 300 pagine di cui rimandi la lettura da troppo tempo


mercoledì 13 agosto 2025

"Il peso dei segreti", Aki Shimazaki

 

"Nonna, perché gli americani hanno sganciato due bombe atomiche sul Giappone?"
"Perché ne avevano solo due"

Sono le 11.02 del 9 agosto 1945 quando gli Stati Uniti - tre giorni dopo aver annientato Hiroshima e 140.000 persone con la prima bomba atomica - sganciano la seconda su Nagasaki, causando altre 74.000 vittime e chiudendo di fatto la Seconda Guerra mondiale.

Leggere questo libro in concomitanza con l'80° anniversario non è stato casuale e per questo, esclusivamente dal punto di vista storico, è stato parzialmente deludente: il volume ha una struttura particolare,
 è una sorta di raccolta che racchiude i primi cinque romanzi (brevi) pubblicati dall'autrice (nata in Giappone nel 1954 e trasferitasi in Canada più di quarant'anni fa) fra il 1999 e il 2005; ognuno svela la storia di uno dei personaggi e sono proprio loro a raccontare le loro vite in prima persona, facendo - non solo della guerra e delle atomiche, ma anche della colonizzazione della Corea avvenuta nel 1910 e del devastante terremoto che colpì il Giappone nel 1923 - un contorno alle vicende personali, mentre un narratore esterno avrebbe permesso approfondimenti maggiori.

La bomba si ridurrebbe all'incipit (comunque di grande impatto: una donna morta da tre settimane ha lasciato una lettera alla figlia nella quale confessa che tre ore prima dello scoppio della bomba aveva ucciso il padre avvelenandolo) se non fosse per le descrizioni del fungo atomico e della situazione al suolo subito dopo l'impatto.

Di sicuro mi aspettavo una maggiore condanna verso gli americani: solo dopo aver descritto le atrocità compiute dai militari giapponesi nelle colonie asiatiche viene detto che "tutto questo non giustifica il ricorso alle bombe atomiche. Non era affatto necessario. Gli americani avrebbero potuto evitare quella catastrofe".
Un po' poco. 
C'è maggior biasimo per gli eccidi dei giapponesi in Corea e in Manciuria, per la discriminazione contro i coreani, per il loro massacro avvenuto dopo il terremoto.

Ma, nonostante il focus si sia rivelato diverso da quello che mi aspettavo, questo è un bellissimo libro.

La ricostruzione delle vite dei personaggi viene fatta avanzando con la lettura e copre diverse generazioni. I dettagli ricordano più che mai le tessere di un puzzle, a volte solo dopo diverse pagine si capisce che la persona che sta raccontando è quella già comparsa in un episodio precedente, non come protagonista, ma come semplice personaggio. Si costruiscono i legami, familiari e non, si forma la giusta cronologia degli eventi. E ci si immerge in una cultura molto diversa dalla nostra attraverso una narrazione piacevole e appagante.

Reading Challenge 2025, traccia stagionale crucipuzzle, estate: estate

lunedì 11 agosto 2025

"Mariani e le porte chiuse", Maria Masella

 

Genova, domenica 7 aprile di un anno non precisato. Il commissario Mariani è uscito malconcio dall'incidente in cui era rimasto coinvolto quattro mesi prima mentre percorreva la tangenziale di Milano. Fratture multiple agli arti inferiori e, scongiurato il pericolo di non poter più camminare, una lunga fase riabilitativa ancora in corso che lo ha reso l'ombra di se stesso. Fisicamente, ma soprattutto interiormente. La moglie Francesca mette in atto un estremo ricatto: "Se non ricominci a vivere, ti lascio". E la ripresa deve necessariamente partire da un'indagine personale per arrivare a capire se Lorenza Petri, l'ispettrice della sua squadra ormai smembrata, abbia davvero ucciso Attilio Salvago, persona in vista della Genova bene, che lei riteneva responsabile di aver ridotto in schiavitù una giovane senegalese, scaricandone poi il corpo davanti al Pronto Soccorso di San Martino come se fosse stata un oggetto ormai inutile perché rotto.

O cû e i dinê no se mostran a nisciun

Quindicesima puntata, scritta nel 2016, della serie con protagonista il commissario Antonio Mariani.

Un'altra lettura per me piacevole, anche molto, ma che ha messo a durissima prova la mia (scarsa) capacità di sorvolare sulle coincidenze e, questa volta, perfino sulla ripetitività: anche "Mariani e il caso irrisolto" vedeva il commissario indagare in via ufficiosa perché non operativo. In quel caso faceva tutto dal letto di ospedale, questa volta è già stato dimesso e sta completando la riabilitazione da casa, ma - seppur affrontando fatti criminali diversi - le dinamiche sono le stesse e un intervallo di cinque libri (che corrispondono a soltanto un paio d'anni di vita del personaggio) l'ho trovato esiguo.

Il vero tasto dolente sono le coincidenze: nella vita reale incappare sulle stesse persone a distanze temporali e geografiche sostanziali accade meno che raramente mentre questa storia si basa su tanti, decisamente troppi, intrecci di questo tipo.

Ma, come succede con le serie, a ogni nuova puntata si prova quel piacere simile a un ritorno a casa. In questo caso per me ancora di più grazie all'ambientazione genovese.

Ed ecco una foto scattata da mio marito a Campopisano, la piazza (di fatto, ma non di nome) della copertina e del sottotitolo:



Reading Challenge 2025, traccia di agosto: libri ambientati in città di mare


sabato 9 agosto 2025

"Ti ricordi di Sarah Leroy?", Marie Vareille

 

Bouville-sur-Mer (Normandia), primavera 2021. Fanny Courtin - figlia, moglie, madre, matrigna e giornalista - ambisce a diventare direttrice editoriale della versione web di “Mesdames”, l'importante rivista per cui lavora. Ruolo che le è stato promesso a patto che scriva una serie di articoli su Sarah Leroy, la quindicenne scomparsa vent'anni prima proprio dal suo villaggio natale, uno di quei casi capaci di sconvolgere un'intera nazione senza essere mai dimenticati.
E di sicuro Fanny non ha dimenticato nulla: Sarah era stata la migliore amica di sua sorella Angélique dall'infanzia fino a due anni prima della scomparsa. Nonostante il divario sociale fra le rispettive famiglie le due erano inseparabili, legate da quella complicità infantile, prima, e adolescenziale, poi, capace di escludere tutto il resto del mondo. Finché all'improvviso erano diventate nemiche, con tanto di rissa all'uscita da scuola.
Poi era arrivato il 3 settembre del 2001, quando Sarah era svanita nel nulla. Anche senza il ritrovamento del corpo c'erano stati un processo e una condanna.
Ma un'altra cosa che Fanny non ha dimenticato è lo strano comportamento di Angélique quella mattina di settembre.

Un gira pagina

Scritto nel 2022 e pubblicato in Italia a gennaio di quest'anno, titolo originale "Désenchantées", è un romanzo di cui ho sentito parlare tanto e sempre con entusiasmo, anche da parte di chi non ama particolarmente leggere gialli. Io sì ed è probabilmente per questo che gli ho trovato alcuni difetti (non troppi) che ora avrei piacere di elencare se solo potessi fregarmene degli spoiler.

Mi limito a dire che stile, trama e ingranaggi sono molto più vicini a uno Young Adult che a un giallo vero e proprio o forse mi faccio condizionare dalle copertine viste su Amazon France della decina di titoli precedentemente pubblicati da Marie Vareille (autrice nata nel 1985 in una deliziosa cittadina della Borgogna, Montbard) che sembrano appartenere a quel genere, come lo è "Se punti alla luna", l'unico suo lavoro a essere stato tradotto in italiano oltre a questo.

Anche l'età della maggior parte dei personaggi è da YA: se nel passato ci sono Sarah, Angélique e diversi altri ragazzini, nel presente c'è Lilou, la figliastra di Fanny, caparbia e risoluta, con tante fragilità interiori. Sarà lei a imbastire una nuova indagine amatoriale sul caso Sarah Leroy azionando una serie di meccanismi spesso inverosimili, ma magnetici: giovedì pomeriggio ero circa a metà e mi sono ritrovata a rimandare tutto quello che avevo in programma di fare (ovviamente non c'era nulla di urgente) finché non sono arrivata alla fine perché non riuscivo a interrompere la lettura. Sarebbe ingiusto pretendere di più da un'opera di puro intrattenimento, che comunque tratta tematiche importanti parlando di ingiustizie e iniquità, di amicizia e di solidarietà.

Un consiglio: non fate quello che ho fatto io, lasciate perdere la curiosità di vedere il numero dei capitoli perché sono anche titolati!

Reading Challenge 2025, traccia rebus di agosto: spiaggia e telo mare


mercoledì 6 agosto 2025

"La donna del faro", Ragnar Jonasson

 

Kálfshamarsnes (Islanda), 20 dicembre 2012. Ásta Káradóttir torna sulla penisola di Skagi dopo moltissimi anni: ne aveva soltanto sette quando il padre l'aveva mandata via, affidandola alla zia. Era successo dopo che la sorellina minore era morta precipitando dall'imponente scogliera, la stessa sorte che due anni prima era toccata anche alla loro mamma.
Due buoni motivi per decidere di non tornare mai più in quella inospitale lingua di terra. E, invece, eccola lì, circondata dal ghiaccio e dalle sole quattro persone ancora in vita fra quelle presenti ai tempi delle due tragedie. C'è un motivo se ha preso questa decisione, ma quando due giorni dopo il suo corpo viene rinvenuto alla base della scogliera sembra logico pensare che la donna sia tornata per farla finita allo stesso modo della madre e della sorella. Una deduzione che, però, non collima con i segni ritrovati sul collo di Ásta né con le tracce di sangue rilevate dalla scientifica all'interno del faro.

Positivamente ambiguo

Il giallo, scritto nel 2013, titolo originale "Andköf" (ansimare), è la quarta
 puntata della serie Misteri d'Islanda che segue a "L'angelo di neve", "I giorni del vulcano" e "Fuori dal mondo". 

Una serie pacata, ma coinvolgente, vicende che riescono sempre ad appassionarmi nonostante non ami la letteratura nordica.

Un protagonista, Ari Þór, a cui Jonasson ha dato molte insicurezze, aspetto che lo rende più vero (e piacevole) di quelli che sembrano usciti dai fumetti dei supereroi.

Un'Islanda dicembrina coperta da ghiaccio e neve dove però qualcuno dorme con la finestra aperta apprezzando
 "l'aria fresca" e dove qualcun altro nuota in mare anche in quella stagione.

Una storia ben costruita, che si sviluppa fra passato e presente, con un buon colpo di scena finale, non facilissimo da imbastire quando i personaggi si contano sulle dita della mano.

In conclusione un bel libro che ruota attorno al faro
 più brutto che abbia mai visto!



Reading Challenge 2025, traccia Pizzeria: frutti di mare, libro con il mare nel titolo o in copertina

lunedì 4 agosto 2025

"Violeta", Isabel Allende

 

Santa Clara (Cile), settembre 2020. Violeta del Valle è consapevole di non avere più molto futuro davanti ed è altrettanto riconoscente per il lungo passato che si lascia alle spalle. In pochi arrivano ai cent'anni e pochissimi di questi lo fanno mantenendo la lucidità necessaria per raccontare la propria vita a qualcuno.
E quello che fa Violeta, ricostruendo la sua intera esistenza in una lunga lettera per Camilo, il suo affetto più grande.
Una vita iniziata un venerdì sera di tempesta del 1920, quando il mondo contava le vittime della spagnola, fino ad arrivare a nuova, inattesa pandemia.

Suggestivo

Una settimana dopo aver finito "Il vento conosce il mio nome" mi mancavano la scrittura precisa e sempre godibile della Allende, così come il turbinio dei suoi personaggi. Sono quindi tornata subito da lei e al romanzo che ha scritto prima di quello (nel 2022).

Anche "Violeta" mi è piaciuto, ma meno rispetto ad altri suoi titoli. La vita (troppo) lunga della protagonista porta all'inserimento di un'enorme quantità di eventi e di tematiche etiche e sociali e 368 pagine sono poche per dare il giusto spazio a tutto.

Due pandemie, crisi economiche, una guerra mondiale, la guerra fredda.

I rovesciamenti di Stato in Cile, in Argentina, a Cuba. 

"Per tre anni la propaganda dell’opposizione aveva pronosticato il terrore di una dittatura comunista; ora sperimentavamo il terrore di quella di destra.
Diminuì molto la criminalità. I crimini li commetteva lo Stato, ma si poteva girare per le strade e dormire tranquilli senza essere rapinati dai delinquenti comuni."

L'ingerenza degli Stati Uniti nell'America Centrale e Meridionale. Quella degli europei in Africa.

Ma anche terremoti e cambiamento climatico. Femminismo e suffragio universale. 
Patriarcato e preti pedofili. La mafia.

Un secolo di grandi cambiamenti, ma leggere solo una frase su alcuni di questi macro argomenti l'ho trovato troppo riduttivo.

Prevalgono le questioni familiari, i legami, gli amori e le intolleranze. 

Violeta non mi è entrata nel cuore come le altre protagoniste della Allende e non per il realismo magico (d
el resto è nipote di Nívea - nonna materna - e di Clara - zia - de "La casa degli spiriti", non ci si può stupire per l'apparizione di qualche fantasma...), bensì perché è una borghese che per gran parte della vita trascura la politica per disinteresse e per convenienza.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Pizzeria: margherita, un libro con almeno un fiore in copertina

venerdì 1 agosto 2025

Reading Challenge: tracce di agosto

        



Tracce generiche:
  • libri ambientati in città di mare
    Mariani e le porte chiuse, Maria Masella (2 punti + 1 punto foto)
  • libri con un protagonista minorenne

Traccia cascata di lettere:
  • Vaso

Traccia rebus:
  • Ti ricordi di Sarah Leroy? Marie Vareille (3 punti)

Traccia dadi: 11 - 50 - 209


Traccia stagionale crucipuzzle, estate: 
  • Un colpo di vento, Ferdinand von Schirach (2 punti)
  • Demon Copperhead, Barbara Kingsolver (6 punti)
  • Il peso dei segreti, Aki Shimazaki (4 punti)

Traccia annuale Detto, fatto... letto: da cinque a dieci libri (19 punti)
  • fare di ogni erba un fascio, libro con un prato, delle piante o dei fiori in copertina
  • essere al verde, libro acquistato a prezzo scontato oppure usato o preso in prestito:
    Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani, Maria Masella
  • non tutte le ciambelle escono col buco, libro di un autore che ti ha deluso e a cui vuoi dare un'altra possibilità:
    Veleno, Kanae Minato
  • avere il prosciutto sugli occhi, libro con in copertina un volto di profilo o con elementi che lo nascondono:
    Come l'arancio amaro, Milena Palminteri
  • non tutte le strade portano a Roma, libro ambientato in una città italiana diversa da quella in cui vivi
  • restare di sasso, libro di un genere che non leggi spesso:
    Sono esaurita, Sophie Kinsella
  • essere alla frutta, l'ultimo libro di una saga o di una serie
  • prendere il toro per le corna, libro di almeno 300 pagine che avresti sempre voluto leggere, ma di cui rimandi la lettura da troppo tempo:
    Il dilemma, B.A.Paris
  • non vedere l'ora, una nuova uscita che aspetti da tempo
  • gallina vecchia fa buon brodo, un classico:
    Il pennino, Elin Wagner

Traccia annuale Pizzeria: da cinque a dieci libri (19 punti)
  • Focaccia, libro con la copertina bianca
  • Margherita, libro con almeno un fiore in copertina:
    Violeta, Isabel Allende
  • Marinara, libro con la copertina rossa
  • Frutti di mare, libro con mare nel titolo o in copertina:
    La donna del faro, Ragnar Jonasson
  • Viennese, libro ambientato in Austria o in Germania
  • Boscaiola, libro con un bosco o una foresta in copertina
  • Tricolore, libro di un autore italiano:
    La bocca del lupo, Remigio Zena
  • Diavola, libro dove il protagonista commette o è vittima di un atto spregevole:
    La terza inquilina, C.L. Pattison
  • Quattro stagioni, libro con una stagione nel titolo:
    Un'estate alla grande, Jennifer Weiner
  • Nutella, libro del proprio genere preferito:
    La prima bugia vince, Ashley Elston

I miei punti di agosto: 56