giovedì 30 ottobre 2025

"Sulle rive dello Jonio", George Gissing

 

Breve (123 pagine) diario di viaggio scritto da George Gissing (di cui questo mese ho letto anche "Racconti americani") nel 1897 (e pubblicato quattro anni dopo) al termine della sua seconda esperienza italiana, viaggio intrapreso in un epoca in cui il Sud era considerato selvaggio, pericoloso, e la Calabria "un paradiso abitato da diavoli": così la descrisse l'ufficiale francese Duret de Tavel.

A settembre ho trascorso due settimane sulla Costa degli Aranci (quindi proprio in alcune zone descritte dall'autore) e ci ho trovato soltanto il paradiso.

Domenico Nunnari nella prefazione anticipa come Gissing si lasciasse stregare dagli scenari naturali: la mia Liguria mi ha regalato un'intera esistenza fra mare e monti, ma Genova è anche una delle città più cementificate d'Italia, imparagonabile ai paesini costieri - liguri e calabresi in egual misura - e sicuramente Gissing ha visto una Calabria ancora più lussureggiante con 
aranci, ulivi e piante di fico d'india che, salendo, lasciano il posto a querce e faggi, e Nunnari ricorda come "con il suo amore per il Meridione compensò la negatività con cui tanti lo giudicavano".

Il testo ha una divisione in capitoli che si presenta come un viaggio a tappe. Un viaggio non semplice, a cominciare dall'obbligo di pagare il dazio e venire controllati all'ingresso di ogni città, cittadina o paese (Gissing racconta di essere stato additato come commesso viaggiatore per via dei tanti libri che aveva con sé nel baule, faticando a far capire che li aveva portati per leggerli, non per venderli).

Da Napoli (per la quale non ha buone parole, constatandone il decadimento rispetto alla precedente visita fatta dieci anni prima) si imbarca alla volta di Paola come unico passeggero per arrivare a Cosenza dove fa tappa per rendere omaggio alla tomba di Alarico nel letto del Busento e dove lo sconforto generato dal trovarsi ad alloggiare in un albergo squallido e sporco viene compensato dalle libagioni. Bella la descrizione del centro storico e dell'imponente Sila.

"Vidi con piacere che trattavano bene gli animali e che i muli erano lustri e avevano un'aria soddisfatta. C'è molta differenza fra questa popolazione e quella napoletana; gli abitanti di Cosenza non sembrano amare il chiasso; parlano con una certa lentezza e lasciano girare tra loro i forestieri senza molestarli né importunarli."

Da Cosenza si sposta a Taranto per iniziare quella che è la vera meta del suo viaggio, la costa ionica che vuole percorrere da Taranto, appunto, a Reggio Calabria.

Transitando per Sibari (dove si augura che vengano fatti degli scavi archeologici , cosa accaduta solo fra il 1969 e il 1974) arriva a Metaponto e quindi a Crotone ed è lì che emerge come fatichi a considerare interessante tutto ciò che ha soppiantato le vestigia della Magna Grecia criticando "la smania di costruire che ha quasi sfigurato e rovinato l'Italia", includendovi modernità quali le squallide stazioni ferroviarie e gli orribili viadotti, ma non risparmiando nemmeno quelle che per me sono meraviglie medievali.

Crotone lo delude, il maltempo e la febbre gli impediscono di avvicinarsi alla colonna dorica, unico frammento rimasto del tempio di Era, e penso sia stato quel rammarico a renderlo impietoso verso la Cattedrale ("un brutto edificio privo di interesse artistico dentro come fuori") e nel giudizio di un quadro rappresentante Cristo piagato ("uno dei quadri più repulsivi che abbia mai visto").

Strano personaggio, Gissing, prima ci giudica con severità ("È un paese stanco e pieno di rimpianti, che guarda sempre indietro, verso le cose del passato; banale nella vita presente e incapace di sperare sinceramente nel futuro"), poi sembra volerci rabbonire ("Tutte le colpe degli italiani sono perdonate appena la loro musica risuona sotto il loro cielo").

Il suo umore migliora quando guarisce e riesce finalmente a proseguire il viaggio arrivando a Marina di Catanzaro.


E da lì sale alla "città della montagna". Di Catanzaro
 gli piace tutto, a cominciare dal clima: "Catanzaro deve essere una delle città più salubri dell'Italia Meridionale: forse, sotto questo riguardo, non ha rivali, a sud di Roma". Ma ne sottolinea anche l'incompiutezza: "Non ho  mai visto una città così scombinata dal lato edilizio".

Io a Catanzaro ho trascorso soltanto una giornata e mi ha piacevolmente stupita per la bellezza, la pulizia e la tranquillità.


Anche Gissing l'ha lasciata a malincuore dirigendosi a Squillace da cui resta profondamente deluso, arrivando a definirla "un'offesa alla vista e all'odorato". Decide quindi di tornare immediatamente sulla costa, facendo una tappa intermedia dove ai tempi si pensava che Cassiodoro avesse fatto costruire il monastero Vivarium (le ricerche sono state riprese proprio a luglio di quest'anno).


E a Cassiodoro - vita e opere - dedica un intero capitolo, è lui ad aver ispirato l'intero viaggio. In particolare è ossessionato dalla ricerca delle grotte che Cassiodoro usava come vivaio per i pesci: le cerca, ma non è sicuro di averle trovate, esattamente come è successo a me e a mio marito in quella che è stata la nuotata più lunga e faticosa della nostra vita (al ritorno ho più volte temuto di aver esaurito le forze), ma - a differenza di Gissing - noi alla grotta di San Gregorio all'estremità di Caminia ci siamo arrivati.






Lui ha concluso il suo viaggio a Reggio Calabria (dove noi eravamo stati nel 1996) trovandola piacevole e pulita, esaltandone l'aria mista di montagna e mare e il panorama sulla Sicilia con la cima dell'Etna innevato.

Gissing non tornò più in Calabria, morì soltanto sei anni dopo. Spero di avere più fortuna perché sulla riva dello Jonio ci ho lasciato il cuore ♥


"In ogni paese e in ogni tempo quelli che parlano di più sono quelli che hanno meno cose interessanti da dire"

Reading Challenge 2025, traccia annuale Editori: Rubbettino

mercoledì 29 ottobre 2025

"Misterioso omicidio a Tokyo", Tetsuya Honda

 

Tokyo, inizio dicembre di un anno non precisato. Sono passati solo quattro mesi da quando le alte sfere della polizia di Tokyo avevano obbligato le squadre 5 e 10 a lavorare insieme al caso del Mazumoto Park e tutto ricomincia: durante la notte un furgone intestato a una piccola impresa edile viene multato per sosta vietata lungo l'argine di un fiume. Alle prime luci dell'alba il giovane dipendente della stessa ditta segnala alla polizia il ritrovamento di una grossa pozza di sangue all'interno del garage sede dell'impresa. Il titolare, Kenichi Takaoka, risulta irrintracciabile. Almeno finché non viene aperto il furgone: all'interno c'è una mano mozzata, le impronte sono quelle di Takaoka e le analisi appurano che anche il sangue nel garage è suo, ma è così tanto che la sua morte viene data per certa.

Caotico

Scritto nel 2007 (ma arrivato in Italia solo a febbraio dello scorso anno) è il secondo titolo (di otto) della serie con protagonista l'ispettrice Reiko Himekawa; l'anno scorso avevo letto il primo, "Omicidio a Mizumoto Park" e ora potrei ripetere parola per parola la mia opinione.

Anche questa volta la storia gialla è discreta, ma diversi aspetti mi hanno rovinato la lettura, tanto da farmi abbandonare definitivamente l'idea di proseguire la serie (e forse lo hanno pensato anche quelli di Piemme, visto che sono passati quasi due anni e non è stato tradotto altro).

Personaggi odiosi (spesso odiosi perché stupidi, cosa che fa salire la mia irritazione a vette altissime), fastidiosa rivalità fra colleghi, atteggiamenti da movimento MeToo e dialoghi debolissimi.

Ma lo scoglio maggiore per me sono stati i nomi: sono tanti; tanti sono simili fra loro; tutti vengono elencati più e più volte senza che ve ne sia bisogno. Per il caso viene creata una task force che comprende oltre cinquanta persone fra agenti e superiori di vario livello (cosa che definirei inverosimile, ma non ho idea se la polizia in Giappone lavori proprio così) e ai nomi propri si aggiungono quelli di varie imprese edili. E poi date, orari, intervalli di tempo...

Alla fine mi è rimasto un dubbio, neppure piccolo: quando mi succede torno indietro e rileggo, cercando di capire cosa mi è sfuggito, ma questa volta ho lasciato perdere e questo rende l'idea di quanto lo stile di Honda mi abbia sfinita.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Cruciverba

lunedì 27 ottobre 2025

"La strega", Shirley Jackson

 

Dopo un tomo come "Loro" avevo proprio bisogno di un librino da week-end. Per leggere questo non servono due giorni, basta un'ora: le 66 pagine racchiudono quattro racconti, tre di una decina di pagine, più l'ultimo leggermente più lungo.

Fugace

Della Jackson l'anno scorso avevo letto "L'incubo di Hill House", che mi aveva delusa, al contrario de "La lotteria", un'altra raccoltina di racconti brevi (letta nel 2019) che mi è capitato spesso di consigliare a chi cerca una lettura veloce, ma d'impatto.

Questa volta nessuno dei racconti mi ha colpita.


"La strega", del 1949
In una carrozza poco affollata del treno siedono una madre con i due figli, una bambina molto piccola e un maschietto di quattro, Johnny, che - tutto preso dal paesaggio - descrive ciò che vede dal finestrino: ora un fiume, quindi un ponte, poi una mucca e infine una strega brutta, vecchia e cattiva.

"L'ubriaco", del 1948
Un uomo sta partecipando a una festa. È talmente ubriaco che riesce a stento ad arrivare in cucina. Qui trova una ragazza, Eileeen, che gli dice di essere la figlia dei padroni di casa.

"Charles", del 1948
Laurie frequenta la prima elementare e ogni giorno a pranzo racconta quello che ha combinato in classe un suo compagno, il terribile Charles.

"Il dente", del 1949
Clara quasi non si regge in piedi per colpa di un lacerante mal di denti e del mix di farmaci e alcool ingeriti per riuscire a sopportare il dolore. Di sera parte con l'autobus per andare a New York dal dentista.

Quest'ultimo è stato il più deludente, la struttura - che ha la suspense di un thriller con aspettative horror - viene smontata da un finale grottesco molto seccante, al contrario dei primi tre che hanno il loro punto di forza proprio nell'ultima frase (come "La lotteria"), ma che sono così brevi da non riuscire a sedimentare in alcun modo.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Cruciverba

sabato 25 ottobre 2025

"Loro", Joyce Carol Oates

 

Una sera di agosto del 1937 in una città non specificata della provincia americana. Loretta Botsford ha 16 anni e sembra vivere l'intera settimana aspettando l'uscita del sabato sera, per vedere le amiche, per farsi vedere dai ragazzi, per divertirsi più che può. Quel giorno vuole soprattutto incontrare Barnie Malin, ha perso la testa per lui, al punto da farsi così ardita da portarlo a casa sua. La madre è morta da cinque anni, il padre - ammesso che torni a casa - sarà così ubriaco da non accorgersi di nulla, e suo fratello è fuori con gli amici. Quello che Loretta non sa è che Brock ha in casa la pistola che un suo amico, condannato a dieci anni di carcere, gli ha chiesto di nascondere per lui. E che con quell'arma all'alba del giorno dopo farà secco Bernie dopo averlo trovato nel letto della sorella minore.

Tumultuoso

Terzo romanzo - dopo "Il giardino delle delizie" e "I ricchi" - dei quattro che formano la cosiddetta Grande Epopea Americana di Joyce Carol Oates.
Un tomo di 653 pagine, diviso in tre parti e trentanove capitoli, che avevo iniziato a settembre quando ero in vacanza e messo da parte dopo un paio di giorni perché il meraviglioso mare calabrese mi chiedeva più leggerezza, quindi ripreso a inizio mese, trovandolo più adatto alle giornate più corte e alle temperature in calo.

Perché "Loro" (mio coetaneo, cioè scritto nel 1969) è un romanzo estremamente cupo e mentirei se dicessi che mi è piaciuto. Alcune parti sì, ma quasi ogni pagina trasuda i flussi di coscienza dei suoi personaggi e sono - sia loro che i loro pensieri - opprimenti e spesso anche (volutamente) inconcludenti.

La Loretta ragazzina - ingravidata in quella sua prima notte d'amore - finisce per sposare Howard Wendall (che la Oates descrive come "un giovanotto robusto di ventidue o ventitré anni" e che nella sinossi diventa inspiegabilmente "un vecchio poliziotto"), padre di Jules (e non è detto che non lo sia visto che Loretta la notte dell'omicidio di Barnie fa sesso anche con lui nella cucina di casa sua) e successivamente di Maureen e quindi di Betty. E ci sarà anche un altro figlio avuto da un altro marito.

Se ai due figli minori l'autrice dà così poco spazio da chiedersi perché siano stati inseriti nella storia, Jules (soprattutto) e Maureen rubano presto alla madre il ruolo di protagonista.

La storia procede - a volte con calma, altre con salti temporali di una decina d'anni - portando gli Stati Uniti dalla Grande Depressione agli scontri di Detroit (dove la famiglia si trasferisce  dopo aver trascorso una decina d'anni in campagna) del 1967: se durante la lettura ero rimasta delusa perché a eventi epocali quali l'assassinio di Kennedy e la guerra in Vietnam si accennava soltanto (ma accenni di peso, considerando anche che sono parole scritte quando quelle cose stavano succedendo: "Come può essere sacra la morte? E poi accusi gli altri di appartenere alla classe media! Non li hai letti i giornali? Laggiù stanno morendo migliaia di persone, migliaia di persone! Bombe, napalm, benzina in fiamme… benzina fiammeggiante, scorre come un fiume… e se i contadini si riparano in un fossato, scorre nel fossato come acqua, come acqua in fiamme, e li brucia vivi! Come puoi dire che la morte è sacra? La morte di un bastardo come Johnson sacra? Dovrebbe essere messo in un tritacarne e dato in pasto ai cani! Dovrebbe essere sotterrato con un aratro e adoperato come fertilizzante!"), arrivata alla ribellione che dal 23 al 27 luglio causò più di quaranta morti, più di mille feriti, più di duemila edifici distrutti e più di settemila arresti, ho pensato che lo scopo del libro fosse proprio quello di dar vita a quel capitolo - uno degli ultimi e uno dei più lunghi - che descrive i fatti.

La Oates, che firma sia le note introduttive sia la postfazione (datata ottobre 1999), visse a Detroit dal 1962 al 1968 (dice di essersi ispirata a una sua allieva per il personaggio di Maureen, la quale nel 1966 scrive un paio di lettere a Miss Oates, una sua ex insegnante del corso serale frequentato due anni prima) e ha quindi vissuto da dentro quello che deve essere stato un inferno, in quella che veniva chiamata "la Città delle Automobili", ma anche "la Città degli Omicidi".

"Loro è un canto d’amore alla Detroit di quegli anni scomparsi: Detroit al culmine del suo potere economico, la città americana per antonomasia; la capitale mondiale dell’industria automobilistica; per i suoi abitanti una rapsodia di tramonti resi vermigli dai fumi chimici."

E i Wendell sono la rappresentanza dei "loro",
 la "feccia bianca" de "Il giardino delle delizie", quei bianchi che inseguono il sogno americano convinti che gli spetti di diritto grazie al colore della pelle e che, aspettando la manna dal cielo, non fanno nulla di concreto per riscattarsi dalla povertà e dall'ignoranza, crogiolandosi nel razzismo e nel disprezzo nei confronti dei neri e dei latini, a cui attribuiscono la colpa della loro condizione disagiata.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Cruciverba

venerdì 24 ottobre 2025

"La psicologa", B.A. Paris

 

Londra, agosto 2019. Da dieci giorni la vita di Alice Dawson, traduttrice trentasettenne, è completamente cambiata: ha lasciato il suo amato cottage nell'Essex per trasferirsi nella capitale andando a vivere, dopo due anni di relazione a distanza, con il suo compagno, Leo, che con il ricavato dalla vendita del suo appartamento ha comprato una delle dodici villette a schiera del complesso chiamato The Circle, strutture identiche fra loro poste in cerchio attorno a uno splendido parchetto privato.
Ma la serenità di Alice finisce presto, non appena scopre che soltanto un anno e mezzo prima Nina Maxwell, una psicologa sua coetanea, è stata barbaramente uccisa in quella che adesso è la sua camera da letto: è per questo che Leo è riuscito a spuntare un prezzo incredibilmente vantaggioso per quella zona vicino a Finsbury Park! E Leo sapeva dell'omicidio, ma ha scelto di non dirle nulla, consapevole del fatto che Alice non avrebbe mai accettato di vivere sulla scena di un crimine.

Intrigante

"Il dilemma" ha risvegliato il mio interesse verso la Paris al punto da farmi tornare da lei dopo appena due mesi e non dopo cinque anni, come era successo con i suoi titoli precedenti. E ora vorrei leggere in tempi rapidi anche i due successivi.

Questo 
(scritto nel 2022) è diviso in quarantun capitoli (più sei intitolati "passato") che hanno Alice come voce narrante. Alice che divide il ruolo di protagonista con The Circle: l'ambientazione - descritta capillarmente a inizio libro - ha un impatto fondamentale nella storia. Sono pochissime le scene che si svolgono altrove e la Paris è riuscita a rendere l'idea prima della beltà del luogo, poi delle sensazioni opprimenti che via via finiscono per travolgere Alice, strizzando un poco l'occhio al genere horror (ma senza mai neppure avvicinarsi all'essere tale).

Nella vicenda gialla l'autrice esagera in un paio di punti, ma il gioco dei sospetti - che a ruota ricadono su ognuno dei personaggi, o quasi - funziona e trascina.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Cruciverba

lunedì 20 ottobre 2025

"Le streghe di Manningtree", A.K. Blakemore

 

"Tranquilla, Becky, non è più come prima, ai tempi della regina. Non possono legarti pollici e alluci e gettarti nel Mistley Pond. Non possono appenderti per le caviglie, non più. Se accoppassero ogni povero cristo che ha infastidito un puritano, mezzo Essex sarebbe pendaglio da forca prima dell’estate. Credimi. Io queste cose le conosco bene."

Così dice Anne West, chiamata da tutti Beldam, alla figlia Rebecca quando iniziano a serpeggiare le prime voci su presunti episodi di stregoneria verificatisi nel loro villaggio: mai previsione fu più nefasta!

Nel 2021, dopo aver pubblicato quattro raccolte di poesie, Amy Katrina Blakemore (londinese classe 1991) ha vinto con il suo primo romanzo il Desmond Elliott Prize come miglior esordio nel Regno Unito.
Un libro a cui mi sono approcciata con molte riserve dopo averlo sentito criticare pesantemente durante l'estate su un profilo che seguo su Instagram, ma non sono state le basse aspettative a farmelo piacere più del dovuto: è oggettivamente un bel romanzo storico che può non piacere solo a chi non ama la storia oppure a chi la ama così tanto da preferire leggerla nella saggistica.

Quello che avvenne a Manningtree, nell'Essex, negli anni compresi fra il 1643 e il 1647 è storia vera. Siamo nel pieno della guerra civile inglese (1642 - 1649) e il libro offre un quadro eccellente della situazione sociale e politica dell'Inghilterra del XXVII secolo, un mondo afflitto da povertà ed epidemie in cui era facile far leva su ignoranza e superstizione, facendone più che mai sinonimi di religione.

Lo sapeva bene Matthew Hopkins, personaggio del libro realmente esistito (come la maggior parte, compresa Rebecca, protagonista e voce narrante), passato alla storia proprio per il suo ruolo di cacciatore di streghe. D
opo aver dichiarato di aver sentito donne sostenere di avere contatti con il demonio, inventò per se stesso la carica ufficiale (lautamente retribuita) di Cacciatore di Streghe per conto del Governo, ruolo che lo portò a condannare per impiccagione dalle duecento alle trecento persone in appena quattordici mesi (questo è uno dei dati che ho scoperto leggendo l'interessantissimo post sopra linkato nel nome di Hopkins).

Probabilmente mettendo la sua figura al centro della narrazione il romanzo avrebbe avuto una maggior rilevanza storica. La Blakemore ha, invece, scelto una ragazza di circa diciotto anni, il cui padre è morto in mare quando lei era una bambina molto piccola e che da allora vive con la madre al limitare di Manningtree. Una madre che disprezza e da cui spera di potersi presto affrancare.

Donne senza uomini, o perché vedove, o perché orfane, o perché abbandonate: sono quelle che venivano prese di mira dall'inquisizione, non solo in Inghilterra. Ed è su di loro che si concentra l'attenzione di Hopkins quando un bimbetto sembra essere posseduto dal diavolo.
Scattano gli arresti, iniziano le carcerazioni, vengono celebrati processi, si eseguono le condanne.

La storia è storia, non c'è rischio di spoilerare nulla. Di inedito c'è solo la parte romanzata che riguarda Rebecca con un finale che strizza l'occhio a un possibile seguito, che mi piacerebbe leggere se mai venisse scritto.

"Libertà significa ricchezza e, se qualcuno vi dirà altrimenti, è perché ha abbastanza di entrambe"

Reading Challenge 2025, traccia di ottobre: libri con una parola collegabile a Halloween nel titolo

sabato 18 ottobre 2025

"Savona in giallo", AA.VV.

 

Non amo i testi AA.VV. ma vedere questo titolo al Libraccio di Savona e non prenderlo sarebbe stato un delitto. Purtroppo le ambientazioni savonesi - che rimandano a vie, monumenti, esercizi commerciali, eccetera - sono l'unico aspetto che ho trovato piacevole di questa lettura che, al momento, è la peggiore dell'anno.

La raccolta, pubblicata nel 2014, racchiude sette racconti di autori liguri (ed è curata da uno di loro, Ferdinando Molteni) e - se anche alcuni nelle brevi biografie riportate sono definiti scrittori professionisti (ci sono anche due giornalisti, un'insegnante e un autore televisivo) - lo stile di ognuno mi è parso molto (molto) amatoriale e dilettantesco.

Un libro con non pochi refusi e dove in un racconto la protagonista femminile, Sara, a volte viene chiamata Clara (immagino che l'errore sia frutto di un cambio di nome e di una sostituzione poco attenta).

"Venerdì Santo", Francesco Basso
Un anziano assiste in piazza Mameli alla processione che precede la Pasqua quando gli sembra di vedere l'uomo che ha ucciso più di cinquant'anni fa durante la guerra.
Si salva solo per il colpo di scena finale.

"Gli uomini preferiscono le bionde", Maurizio Pupi Bracali
Il corpo di un uomo, strozzino e trafficante di cocaina, viene trovato nel bagno del suo pub in via Paleopaca. La porta della toilette era chiusa a chiave dall'interno. Un misterioso caso da camera chiusa che verrà risolto grazie alle geniali intuizioni di un addetto alle pulizie della questura di Savona.
La vicenda gialla più debole.

"Tramontate stelle", Elena Buttiero e Fernando Molteni
E' l'una e dieci di notte quando l'ascensore si ferma al sesto piano di un 
palazzo in via Santa Maria degli Angeli. Evelyn Aubert esce sul pianerottolo e qualcuno la afferra da dietro tagliandole la gola. 
Il più scontato.

"Il nemico nascosto", Daniele G. Genova
Il corpo di Xaviér viene ritrovato in un bosco sulle alture dietro a Zinola con un foro alla tempia e la pistola ancora in mano. Un suicidio che sorprende chiunque lo conoscesse, soprattutto l'amico Edoardo.
Il più lungo e ridondante.

"La finestra", Max Mauceri
Marco legge sul Secolo XIX della condanna a trent'anni inflitta a Federico Martini per l'uxoricidio della moglie Carmen avvenuto due anni prima a Bergeggi. Erano i suoi vicini di casa e solo lui sa come sono andate davvero le cose.
Ha il pregio di essere il più breve.

"Un'estate in darsena", Daniela Piazza
Anna lavora come cameriera stagionale in uno dei tanti locali sulla darsena savonese ed è felice di rivedere Mario, il milanese per cui aveva perso la testa l'anno prima e che stavolta è tornato in Liguria senza la moglie. Un birra, un bacio, la prima notte insieme: finché tutto precipita.
Racconto epistolare, l'unico che è riuscito a catturarmi.

"Quandu a sciussa a tramuntann-a", Felice Rossello
Gilberto conosce Sara durante un aperitivo ad Albissola Marina e due giorni dopo accetta l'invito per una cena fra amici a casa di lei. Durante la serata pensa che quella possa essere la donna giusta per lui, a patto che cambi un po' di cose di sé, a cominciare dalle sue amicizie.
Fastidiosissimo sotto diversi aspetti, non solo per gli errori con il nome della protagonista.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Editori: De Ferrari

lunedì 13 ottobre 2025

"Mariani e le giuste scelte", Maria Masella

 

Genova, martedì 14 ottobre 2014. Il mare ha il colore del ferro, come il cielo che sembra non volersi accontentare dei disastri che ha già causato pochi giorni prima riversando sulla città 395 mm di pioggia in meno di venti ore, portandosi via una vita e lasciando Genova in ginocchio nel fango.
Un'altra volta.
Sono gli strepiti dei gabbiani ad attirare l'attenzione di Giuseppe Parodi, un anziano che ama trascorrere il tempo osservando il mare dalla spiaggia di Priaruggia. Alla vista del cadavere può solo chiamare il 112 e il lavoro finisce sulle spalle del commissario Mariani. Un caso difficile, come tutti quelli dei morti privi di documenti, ma a questo manca anche la faccia, devastata dagli uccelli.

Öchinni de mâ

Ventiduesima puntata della serie, con il ritorno di alcuni personaggi apparsi nei libri precedenti: una volta capito che la vittima aveva intrapreso il percorso per il cambio di sesso e non aver ricavato nulla da ospedali e cliniche, Mariani spara alla cieca mostrando le immagini della ricostruzione del volto fatta al computer a Marco Ubaldi, Bibi, l'omosessuale vittima di un brutale pestaggio ne "Il dubbio", secondo libro della serie. E fa centro in ribattuta perché è il compagno di Ubaldi a riconoscere nel morto un uomo che ha visto spesso nel bar dove lavora, vicino al teatro Carlo Felice, in compagnia della Maestra Marni, vale a dire Vittoria Marni, insegnante al Conservatorio, nonché la prima moglie del farmacista Piero Servago, personaggio chiave di "Giorni contati", quinto libro della serie.

Piccoli spoiler di poco conto (perché tutto ciò avviene all'inizio) per evidenziare come a Maria Masella piaccia proprio tanto inserire coincidenze clamorose all'interno dei suoi romanzi, questa volta anche del tutto inutili perché Mariani avrebbe potuto scoprire gli stessi dettagli da chiunque.

Dai primissimi libri torna anche l'ispettore Paciani, che dopo dodici anni trascorsi altrove rientra a Genova con il grado di ispettore superiore e viene reintegrato nella squadra di Mariani, poco gradito sia a lui sia all'ispettrice Petri (e a me).

Mentre alcuni aspetti della trama orizzontale (quelli non familiari) avanzano continuando a coinvolgere i servizi segreti (piega che non amo), la storia gialla di questa vicenda è piuttosto intricata, ma ben costruita, con un finale che deve aver lasciato col fiato sospeso chi ha letto il libro al momento dell'uscita (non a chi, come me, leggendo in ritardo sa che la serie non finisce qui).

Toccante questo passaggio:

"Sono salito verso l’autostrada, perché anche se per un tratto soltanto, mi evita l’attraversamento di Cornigliano e di Sampierdarena, delegazioni sempre trafficate. Non so come faremmo senza quel tratto autostradale, anche se il viadotto sul Polcevera è maledetto con pioggia e vento."

Il libro è ambientato nel 2014, ma è stato scritto nel 2019, l'anno successivo al crollo del ponte Morandi, il viadotto di cui parla la Masella e il riferimento a quanto fosse maledetto con pioggia e vento, come quel 14 agosto 2018, non è certo casuale ♥ 

Reading Challenge 2025, traccia di ottobre cascata di lettere: male, sale

venerdì 10 ottobre 2025

"Persone normali", Sally Rooney

Carricklea (Irlanda), gennaio 2011. Marianne Sheridan e Connell Waldron hanno 18 anni e sono compagni di scuola. In classe si salutano a mala pena, ma quando si incrociano a casa di lei si comportano da amici. Succede quando Connell va a prendere sua madre, che un paio di volte alla settimana fa le pulizie nella villa degli Sheridan. E quando dall'amicizia passano ai baci e poi al sesso il legame continua a rimanere un segreto fra loro. Perché Connell è il ragazzo più popolare dell'istituto, grazie al suo ruolo di centravanti nella squadra di calcio, mentre Marianne - cupa, solitaria e sempre immersa nella lettura - è quella strana e lui teme che la notizia della loro frequentazione possa minare il suo prestigio.
Finché all'università i ruoli si invertono.

Tira e molla

Secondo romanzo di Sally Rooney, scritto nel 2018. L'anno scorso avevo letto "Parlarne tra amici" trovandolo largamente sopravvalutato, anche se non mi era dispiaciuto. Di questo ho preferito la storia che racconta 
continuando però a stupirmi per il riscontro letterario ottenuto da questa ragazza, che scrive bene, sì, e in modo particolare (ma solo per i suoi dialoghi non virgolettati), ma che a mio avviso deve molto (troppo) alla spinta dei social.

O semplicemente parla meglio ai giovani che alle tardone come me.

Quello che ho letto è principalmente un romanzo romantico (quasi un rosa) che racconta quattro anni di un rapporto tormentato, fatto di rotture e riconciliazioni, dove tutto si basa sugli equivoci generati dal non detto: quando studiano all'università di Dublino e lui va da lei con l'intenzione di chiederle se può ospitarlo, perché ha perso il lavoro e non può permettersi l'affitto della stanza dove alloggia, è talmente restio a parlare chiaro da arrivare a farle intendere che per l'estate tornerà a Carricklea (cittadina immaginaria inserita nella reale contea di Sligo) e che dovrebbero sentirsi liberi di poter frequentare altre persone!

Ma anche questa volta a deludermi è stata la superficialità con cui la Rooney ha gestito le tante tematiche con cui ha infarcito la storia (bullismo, lutto, violenza domestica, divario sociale, depressione, sottomissione) senza approfondirle, come quando i due aspettano di sapere se sono riusciti a vincere una borsa di studio, cosa vitale per lui - perché senza non potrebbe mantenersi lontano da casa per proseguire gli studi - mentre per lei rappresenterebbe solo un riconoscimento alle sue qualità. Un passaggio emblematico che è stato relegato a una frase.


Un libro come questo, rivolto ai giovani, avrebbe un significato ben più profondo con una maggiore introspezione, invece di concentrarsi sulla
spasmodica ricerca del riconoscimento sociale.

Reading Challenge 2025, traccia rebus di ottobre: busta e chiave

mercoledì 8 ottobre 2025

"Racconti americani", George Gissing

 

George Gissing, nato nel West Yorkshire nel 1857, ebbe un'esistenza breve (morì in Francia a 46 anni) e parecchio travagliata, collezionando tre matrimoni, diversi trasferimenti e anche un mese di condanna ai lavori forzati.
Scrisse ventidue romanzi, centoquindici racconti brevi, un importante saggio su Charles Dickens e un diario di viaggio, "Sulla riva dello Jonio", che vorrei leggere nel prossimo futuro per ritrovare alcuni dei posti visitati a settembre durante una meravigliosa vacanza in Calabria (dove ho lasciato il cuore e dove spero di tornare ♥)

George Orwell definì Gessing "il miglior romanziere mai prodotto in Inghilterra", mentre Virginia Wolf disse che "aveva la grande capacità di riuscire a far pensare i suoi personaggi": io ho comprato questo libro per soli cinque euro al Libraccio di Savona, dove finisco spesso per imbattermi in raccolte di racconti che on-line, chissà perché, mi sfuggono quasi sempre.

Qui ce ne sono venti, preceduti dalla postfazione di Susan Bassnett che, oltre a descrivere le difficoltà del lavoro di traduzione, pone interessanti considerazioni che mettono a confronto le preferenze dei lettori fra racconti e romanzi evidenziando come fra gli stessi autori sia difficile trovarne di veramente capaci di scrivere gli uni e gli altri. 

I racconti per lo più brevi (il libro ha solo 267 pagine), vennero tutti pubblicati nei quotidiani di Chicago 
durante l'anno trascorso da Gissing negli Stati Uniti, il 1877, quindi quando l'autore aveva soltanto vent'anni.

S
ono stati - per me che non amo i classici - una piacevole sorpresa per l'inaspettato risvolto giallo che molti hanno, ma anche per le belle ambientazioni dell'epoca, in particolare quelle de "Una costiera inglese" che mi ha regalato un bel turismo per immagini. Ecco il castello di Bamburgh...


...e il vicino faro di Longstone:


"Le colpe dei padri"
In una grande città industriale inglese Leonard Vincent incrocia una ragazza che piange disperata. È Laura London e gli racconta la sua storia. Lui può aiutarla e lo fa, o almeno ci prova.

"R.I.P."
È l'unica incisione che è stata fatta su una lapide nel piccolo cimitero di un paesino francese ai piedi dei Pirenei dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo. Da cinquant'anni vi è sepolta una donna di cui nessuno ha mai conosciuto il nome.

"A caro prezzo"
A Tim Ridley, umile calzolaio di sessant'anni (mal portati) sia la moglie sia la figlia sono morte quando erano ancora troppo giovani. Gli è rimasta solo Lucy, la nipotina dodicenne. Ed è per non perdere anche lei che tradisce la fiducia del signor Page.

"Infelice da morire"
Dopo svariati tentativi abortiti, Arthur Melville finisce di scrivere una lettera. È per Lily, a cui l'estate precedente aveva chiesto di sposarlo. Ma adesso è innamorato di un'altra e glielo ha scritto.

"La figlia della guardia"
Marion Hyde, bella e storpia, è la figlia di una guardia carceraria. Un prigioniero accusato di furto attira la sua attenzione.

"Un terribile errore"
Harold Davie e Robert Moore sono grandi amici finché cominciano a temere di essersi innamorati della stessa ragazza.

"Gretchen"
Paul Mansfield, studente d'arte a Parigi, ricco, bello e fortunato. Si considera un grande critico d'arte. Un giorno si trova davanti a un piccolo dipinto intitolato "Gretchen al filatoio" e se ne innamora. Del quadro o della modella?

"Speranza di madre"
La voce narrante sta trascorrendo un mese di vacanza sulle coste del Yorkshire quando, durante una passeggiata sulla spiaggia, vede un neonato dormire sulla sabbia e poco più in là la giovane madre (il racconto più triste della raccolta).

"Venti sterline"
Staining scommette venti sterline con Smith, la voce narrante, e perde. Vent'anni dopo quelle venti sterline potrebbero salvargli la vita, ma arrivano troppo tardi.

"Due cuori in gioco"
Morton Levyllian è abituato ad avere gioco facile con le donne grazie al suo aspetto e ai suoi soldi. Ma non con Clara Vane, a cui Morton è completamente indifferente. Oppure no?

"Una prova d'onore"
Il padre di Edith è morto da quindici anni, quando lei ne aveva soltanto tre. O almeno questo è ciò che le ha raccontato la madre.

"La tentazione di Joseph Yates"
Dopo essere caduto in disgrazia, Yates fatica a mantenere la sua famiglia con il suo stipendio da contabile sottopagato. Una sera per una svista si trova in mano un assegno da cento sterline. Saprebbe cosa fare per mascherare l'ammanco. Vincerà la fame oppure l'onestà?

"Come mi hanno intortato"
Ernest Morland ha già superato i trent'anni. Se non si è ancora sposato è per la convinzione che le donne siano attratte dalla sua ricchezza, non da lui. Poi un giorno dalla campagna arriva in visita la cugina Annie con la sua umile dama di compagnia.

"Il ritratto"
Robert Southey non riesce a staccare gli occhi dal ritratto di una bambina di circa sette anni. Si tratta di Annie, caduta in disgrazia dopo la morte del padre. E' questo che gli racconta la sprezzante Eugenie Bartlet, cugina di Annie.

"La figlia dell'artista"
Un uomo osserva affascinato un dipinto che ritrae il volto di una bambina. Il proprietario gli racconta la storia del pittore, Julius Trent, rimasto vedovo quando la figlia aveva meno di un anno. E' la bambina del ritratto, Ida.

"Una costiera inglese"
Durante l'estate Graham e l'amico Jack si concedeno un mese di vacanza al confine con la Scozia. Sono gli unici ospiti dei Patterson, che vivono nell'unica casa presente su un lungo tratto di costa. Hanno tutta la pace e la tranquillità che sognavano per poter dipingere, riflettere e riposare. Finché vengono raggiunti dal padre e dalla sorella di Jack.

"Il ritratto misterioso"
Harry Marston viene diseredato dal facoltoso padre per aver sposato Helen Tracey contro la sua volontà. E' convinto di poter mantenere se stesso e la sua mogliettina con i suoi ritratti, ma ben presto si rende conto che i commercianti di dipinti  hanno perso interesse per le sue opere, adesso che non è più un giovane erede.

"Un danno da nulla"
Quattro persone attorniano il letto su cui giace un moribondo, Bernard Hope. Sono il medico, l'infermiera, il notaio e la figlia Mary. Fa giusto in tempo a firmare il testamento ed esala l'ultimo respiro, riponendo fiducia nella persona sbagliata.

"Brownie"
È il soprannome dato a una fanciulla per via del sua natura selvaggia, che ricorda l'omonimo folletto. Lei e la sorella Mary, dopo la morte dei genitori, sono state affidate allo zio Wiliam Denby che ha temporaneamente ereditato la fattoria, fino al matrimonio di Mary. Ma i piani dell'uomo - avido, freddo e crudele - non prevedevano nessuna restituzione.

"Il dipinto"
Una donna e una ragazza sedute lungo il fiume catturano lo sguardo di un pittore di passaggio, Ralph Bertram. Nei giorni seguenti torna a cercarle, ma invano. Per completare lo schizzo e farlo diventare un dipinto può fare affidamento sulla sua sola memoria.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Editori: Nova Delphi


lunedì 6 ottobre 2025

"Matematiche certezze", Maria Masella

 

Genova, venerdì 15 agosto 2013. Il corpo di Antonina Descalzo, 79 anni, viene trovato nella cucina del suo appartamento di Quarto. E' stata uccisa da almeno quattro giorni, l'assassino le ha tagliato la gola e poi le ha ficcato in bocca due dadi. Particolare che l'ispettrice Petri collega immediatamente a tre omicidi avvenuti a Torino, la sua città, cinque anni prima. Mariani sale in Piemonte per avere un quadro completo dal collega che aveva seguito le indagini, il commissario Sergio Crema: nell'estate del 2008 tre anziani erano stati uccisi con la stessa modalità toccata alla Descalzo. Casi chiusi in maniera definitiva, anche se Crema deve ammettere che era venuta meno la matematica certezza.

Aritmetico

La ventunesima puntata (del 2019) della serie è un romanzo scritto a quattro mani diviso in tre parti: dopo una prima parte, costituita da un unico capitolo/prologo, che descrive il ritrovamento della vittima genovese, con la seconda la scena si sposta a Torino e la penna passa da Maria Masella a Rocco Ballocchino; quindi si torna a Genova per la terza e ultima parte, la più corposa.


Non conoscevo Ballocchino, torinese classe 1972, anche lui autore di una serie con protagonista un commissario, Sergio Crema, che ho detestato, un mollaccione che sbava dietro alla "sua" PM, che chiama "futuri cadaveri" le persone nel mirino del serial killer e che incrocia le dita mentre aspetta la risposta a una domanda che ritiene cruciale.
La vicenda gialla è apprezzabile, ma rovinata da uno stile di scrittura quasi adolescenziale e urticante ("Sergio, Marco e Giulia attorniarono la scrivania di Crema che si sentiva come Napoleone a Waterloo anche se sperava in un esito finale diverso della battaglia che stava combattendo". E ancora: "Gli informatici dell’azienda elettrica erano stati di un’efficienza svizzera, anzi sabauda").

Per contro la Masella penalizza il buon lavoro di collegamento facendo avere (per l'ennesima volta) alla moglie di Mariani la giusta intuizione (matematica) circa gli omicidi torinesi, in barba all'intera squadra del marito e a quella di Crema.

Reading Challenge 2025, traccia di ottobre cascata di lettere: male



sabato 4 ottobre 2025

"La curva dell'oblio", Gian Andrea Cerone

 

Milano, inizio gennaio 2023. Il cadavere di un uomo di 46 anni, Massimo Fabiani, viene ritrovato in una mansarda. Chi lo ha ucciso si è preso tutto il tempo necessario per dissanguarlo a poco a poco posandogli poi sul torace una piccola cornice intagliata con dentro la fotografia in bianco e nero di una rosa. Un dettaglio che porta il commissario Mandelli a sospettare che possa trattarsi della firma di un assassino seriale. Infatti di lì a breve viene trovata la seconda vittima, un uomo privo di documenti ucciso con sedici colpi di bisturi e con la stessa fotografia adagiata sul corpo.
E proprio quando la squadra riesce a risalire all'identità del morto, il nuovo questore Pinduccio si trova costretto a mandare Mandelli e Casalegno in Val di Fassa: il cancro ha rosicchiato quasi del tutto l'aspettativa di vita dell'ex senatore Giosuè Roner-Alpago che vuole andarsene sapendo la verità sulla morte di Elias, il suo unico figlio maschio, risalente al dicembre 2014, un caso archiviato come caduta accidentale, responso che non lo ha mai convinto.

Connesso

La curva dell'oblio è frutto dello studio di uno psicologo tedesco, Hermann Ebbighaus, che alla fine del XIX secolo evidenziò il ritmo esponenziale con cui la memoria tende a dimenticare le informazioni, la maggior parte nelle prime ore, poi più lentamente man mano che il tempo passa.

Un fattore che deve essere tenuto in grande considerazione dagli investigatori, naturalmente da quelli reali, ma anche da chi le storie gialle se le inventa.

Pubblicato a giugno di quest'anno, il romanzo è la quarta puntata della serie del commissario Mandelli (dopo "Le notti senza sonno", "Il trattamento del silenzio" e "Le conseguenze del male") e, con le sue 384 pagine, è nettamente il più breve dei quattro.

Questa volta Cerone non è caduto nei suoi soliti eccessi limitandosi a due linee narrative parallele che si sviluppano in tredici giorni e che portano entrambe a dei cold case ♥
L'autore è riuscito a mantenere alto il mio livello di coinvolgimento anche nelle parti relative alle indagini trentine nonostante la presenza di dettagli riconducibili a leggende di fate, streghe e altro che, insieme all'ambientazione montana, rimandano decisamente ai libri di Ilaria Tuti.

Per fortuna Mario Mandelli è più giovane di Teresa Battaglia e gode di ottima salute, cosa che mi fa sperare in tanti altri libri per questa serie che meriterebbe una fama maggiore di quella che ha.

Reading Challenge 2025, annuale Cruciverba

mercoledì 1 ottobre 2025

Reading Challenge: tracce di ottobre

          


Tracce generiche:
  • libri con copertina autunnale
  • libri con una parola collegabile a Halloween nel titolo
    Le streghe di Manningtree, A.K. Blakemore (3 punti)

Traccia cascata di lettere:
  • male: Matematiche certezze, Maria Masella (2 punti)
  • sale: Mariani e le giuste scelte, Maria Masella (2 punti)

Traccia rebus:
  • Persone normali, Sally Rooney (2 punti)

Traccia dadi: 27 - 31 - 77


Traccia annuale Cruciverba: da cinque a dieci libri, le definizioni devono essere collegate a una parola del titolo (35 punti)
  • La figlia scomparsa, Jenny Quintana
  • Una perfetta sconosciuta, Alafair Burke
  • La famiglia Piotta, Silvino Gonzato
  • Il giorno dell'ape, Paul Murray
  • La curva dell'oblio, Gian Andrea Cerone
  • La psicologa, B.A. Paris
  • Loro, Joyce Carol Oates
  • La strega, Shirley Jackson
  • Misterioso omicidio a Tokyo, Tetsuya Honda

Traccia annuale Editori: da cinque a dieci libri di case editrici diverse (11 punti + 1 punto foto)
  • Fanucci: I fantasmi di Ashburn House, Darcy Coates
  • AltreVoci: Identità negate, Ferdinando Salamino
  • Nova Delphi: Racconti americani, George Gissing
  • De Ferrari: Savona in giallo, AA.VV.
  • Rubbettino: Sulle rive dello Jonio, George Gissing

I miei punti di ottobre: 56