Blatimora, 1860. Benjamin Button nasce anziano. Con sembianze, comportamenti, interessi, ecc, di un uomo di circa settantanni. Un caso unico e inspiegabile di cui i genitori si vergognano, che i medici biasimano e di cui i conoscenti sparlano, tutti uniti solo nel provare imbarazzo. Nessuno cerca di capire la situazione del diretto interessato che comunque va avanti... andando indietro, cioè ringiovanendo.
Un piacevole racconto, una storia così particolare che avrebbe sicuramente meritato di essere un romanzo. Benjamin, sia da bambino vecchio che poi da vecchio bambino, mi ha suscitato quel livello di tenerezza che di solito solo gli animali riescono a smuovere in me.
Perchè se anche la vicenda viene raccontata quasi con divertimento, sono pesanti sia le condizioni di vita di questa persona in ogni fascia di età, che per forza di cose è sempre sbagliata, sia e soprattutto per la tristezza dell'ottusità comune nel prendere le distanze dal diverso.
Reading Challenge 2019: per questo testo uso il bonus casata che noi Lost in Austen ci siamo aggiudicate ad aprile