lunedì 20 aprile 2020

"Non mentirmi", Philippe Besson


Bordeaux (Francia), 2007. Philippe Besson sta rilasciando un’intervista a una giornalista quando qualcuno attira la sua attenzione: una figura maschile, intravista solo di spalle, ma che in un attimo riporta lo scrittore a ventitré anni prima, quando lui ne aveva soltanto 17, tanti quanti la persona che crede di rivedere in quel momento.
Impossibile non seguirlo, non mettergli una mano sulla spalla per farlo girare e poter capire se si tratta proprio di lui, di Thomas Andrieu…

Che Besson scriva molto bene lo avevo già appurato leggendo "E le altre sere verrai?", libro di cui avevo apprezzato la qualità, ma senza rimanere conquistata dalla storia raccontata. Questa, invece, è splendida.

L’autore spiega come il titolo scelto rimandi a quello che gli raccomandava sempre la madre quando era bambino, cioè di non dirle bugie. Perchè lui era bravissimo a inventarsi storie, una bravura che da adulto metterà a frutto scrivendo libri. Libri tutti di narrativa, ad eccezione di questo dove l’autore in poco più di cento pagine racconta i mesi d’amore che da ragazzo lo legarono a un compagno di scuola, Thomas.

Quella che racconta è una grande e bellissima storia d’amore, vissuta nella clandestinità perché in quell’epoca (e troppo spesso ancora adesso) si era costretti a nascondere la propria omosessualità. Due ragazzi con gli stessi impulsi che però vivranno in modo molto diverso, per scelta. O per mancanza di scelta.

Un libro tenero e dolce, ma anche estremamente triste e doloroso. Un bel libro che merita di essere letto.

Reading Challenge 2020: questo testo risponde alla traccia a cascata di aprile, lo collego a "Non svegliarti" perchè entrambi i titoli iniziano con "non"