Painters
Mill (Ohio), 8 settembre 2011. Paul Borntrager sta tornando a casa
con i suoi tre figli quando il calesse su cui viaggiano viene
travolto da un veicolo lanciato a folle velocità che, come
dimostreranno le successive indagini, non ha neppure cercato di
frenare. Chi lo guidava? Chi ha ucciso Paul e due dei bambini? Un
pirata della strada o un autentico killer?
E’
quello che dovrà scoprire il capo della polizia Kate Burkholder, che
di nuovo si troverà a dover far luce su un crimine che coinvolge una
famiglia Amish e che questa volta la tocca da vicino perché Mattie,
la vedova di Paul, è stata la sua amica del cuore durante l’infanzia
e l’adolescenza…
Un’altra
puntata della serie di Linda Castillo, la sesta, che si sviluppa il
mese precedente rispetto alla piccola parentesi raccontata in "Persa nel tempo". Si torna a un romanzo vero e proprio che, come i libri precedenti, racconta una
storia decisamente classificabile più come giallo che come thriller.
Le
mie impressioni sono le stesse di sempre: la scrittura scorrevole
della Castillo rende queste letture piacevoli e in qualche modo
rilassanti. Le vicende gialle, seppur spesso prevedibili, sono
semplici, ma ben costruite, alla fine tutto torna. A renderle
inverosimili è che si concretizzino tutte nel contesto Amish: l’essere così legati alla
religione e alle tradizioni non esenta queste persone dal commettere
crimini, ma è improbabile che all'interno della comunità ne avvengano così tanti in uno spazio temporale piuttosto ristretto e spesso con una crudeltà degna di una banda di narcos.
Ma
del resto è proprio l’ambientazione Amish a rendere questa serie
particolare e diversa dalle altre.
L’autrice
non manca di far rivangare alla protagonista il passato di
John Tomasetti (però soltanto due volte) e il suo, ma questa volta per una
valida ragione perché una scoperta casuale dà il via alla possibile
riapertura del cold case che la coinvolge, come scoprirò questa sera
iniziando la settima puntata...
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Challenge 2020: questo testo risponde alla traccia a cascata di aprile,
lo collego a "Non mentirmi" perchè entrambi gli autori sono nati negli anni '60