domenica 20 settembre 2020

"Il coraggio della signora maestra. Ovvero, storia partigiana di ordinario eroismo", Renzo Bistolfi


Genova – Sestri Ponente, giugno 1961. Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, al termine di una funzione, riconosce fra i fedeli Vittoria Barabino, la maestra che nel ‘43 - a poco più di vent’anni – era riuscita a sventare un attentato nazista salvando la vita a un centinaio di persone. L’uomo, non rendendosi conto del disagio della donna, elogiandola per la medaglia al valore militare ricevuta per meriti della Resistenza, racconta altri dettagli della storia suscitando l’ammirazione dei presenti. Di tutti tranne uno, qualcuno che all’epoca ha tradito e che fino ad allora non sapeva nulla del coinvolgimento della maestra e che ora ha paura… 
 
Bistolfi non ha all’attivo moltissimi libri e, dopo aver letto i primi due nell’autunno 2018, mi ero ripromessa di recuperarli tutti abbastanza in fretta e invece sono già passati due anni prima di leggere il terzo. Un altro libro garbato: aggettivo ispirato dal secondo romanzo e che continuo ad usare per descrivere lo stile di scrittura dell’autore perché lo trovo azzeccatissimo. 
 
Questa storia ha un prologo, un epilogo e cinque parti centrali in cui i capitoli si alternano su due piani temporali: le vicende degli ultimi anni della guerra e quelle dell’estate del ‘61, dove ritroviamo le tre anziane sorelle de “I garbati maneggi delle signorine Devoto” invecchiate di tre anni, ma sempre ugualmente acute. 
 
Un libro di 281 pagine che ho impiegato un’eternità a finire, la bellezza di 13 giorni, perché riuscivo a leggerlo solo alla sera e poco per volta. Troppi pianti per leggerlo di giorno prima di essermi struccata gli occhi. Troppa rabbia per leggerne tante pagine di sera e poi poter dormire tranquilla.
 
Perchè il titolo completo dell’opera è questo: “storia partigiana di ordinario eroismo”. Per me non una storia partigiana qualunque, ma la storia del ramo materno della mia famiglia. Gli stessi episodi che mi raccontava mio nonno da bambina, le vicende partigiane da lui vissute in prima persona, proprio le stesse, avvenute al confine fra Liguria e Piemonte, fra Genova e Alessandria. E quello che ha patito la mia città dopo l’8 settembre del 1943, in particolare Sestri Ponente (quartiere dell’autore) e Sampierdarena (il mio), ma anche Voltri, Cornigliano, Rivarolo… 
 
L’area industriale di Genova, insomma, quella che i tedeschi per via del porto e delle industrie minacciavano di far saltare se i partigiani avessero ostacolato la loro ritirata (e alla fine, come Bistolfi ben racconta, ci tengo anch’io a sottolineare come Genova fu l’unico caso in Italia in cui i tedeschi si arresero ai partigiani!).
 
Mentre leggevo mi era chiaro che Bistolfi non si era documentato sui testi di storia per raccontare questi fatti e la conferma l’ho avuta leggendo le note dell’autore: uno dei punti più toccanti del libro riguarda il rastrellamento di 1488 lavoratori delle fabbriche sestresi realmente avvenuto il 16 giugno del 1944. I tedeschi imbarcarono quegli uomini su un treno diretto a Mauthausen: il fratello di mio nonno era su quel treno e morì nel campo di concentramento austriaco, invece il padre di Bistolfi fu uno dei tre che riuscì a scappare prima di varcare il confine.  
 
Un altro dei tre, spiega l’autore, era il marito di una maestra partigiana, come nel libro. 
 
La parte del ‘61, quella ”gialla”, non regge il confronto con quella degli anni della guerra, ma credo che Bisolfi l’abbia inventata per raccontare quello che gli stava più a cuore, storie che non vanno dimenticate, soprattutto a distanza di tanti anni, quando – per ignoranza o per interesse – c’è chi cerca di mettere tutti sullo stesso piano, non facendo distinzioni fra chi il fucile lo ha imbracciato per ferire e conquistare e chi per difendersi. 
 
"La differenza fra aggressori e aggrediti, tra vittime e carnefici, quella deve restare 
 
Bravo Bistolfi, hai perfettamente ragione, i morti non sono tutti uguali!

 

Reading Challenge 2020: questo testo risponde alla traccia a cascata di settembre "un libro con protagonista un maestro o un professore"