Borgo di Pegli, Genovesato, Regno di Sardegna, gennaio 1859. Sono giorni di grande tensione in tutto il Regno, a Genova in particolare: un'altra guerra è alle porte e la città si troverà a dover combattere a fianco dello stesso esercito da cui soltanto dieci anni prima aveva subito quel Sacco che i genovesi non riusciranno a digerire nemmeno nei successivi 172.
A Pegli, che dista dalla città un'ora e mezzo di viaggio in calesse, la vita scorre tranquilla, ma quella di Francesca Martelli, nubile ventiseienne dal dubbio passato, viene fatta a pezzi quando Daniele Tommasi le presenta un documento firmato dal fratello minore di lei: Federico e Daniele hanno giocato a carte e Federico ha perso, cedendo a Daniele la tenuta di Pegli, unica proprietà e mezzo di sostentamento dei fratelli Martelli.
Ma il debito d'onore non sarà l'unico modo in cui Daniele stravolgerà il futuro di Francesca...
Raramente faccio letture "di livello", ma di Harmony o simili non ne avevo mai letti. Questo appartiene alla collana "I romanzi Classic" edita da Mondadori e credo si differenzi dagli Harmony veri e propri solo perchè più carente di scene di sesso. Peccato, ci fossero state almeno quelle...
Non voglio incentrare il discorso sul chiedermi se valga la pena scrivere, pubblicare e leggere questi libri: hanno la loro fetta di mercato e tanto basta. Di sicuro, però, non rappresentano un genere che amo, come tutti i libri romantici, del resto.
Questo è entrato nella mia libreria per un unico motivo: l'essere ambientato a Pegli, il quartiere in cui vivo.
Pubblicato nel gennaio 2020, è il primo volume di una trilogia di cui il mese scorso è uscito il secondo, "Eredità d'amore". Appurato che l'autrice è nata a febbraio, avevo pensato di leggerli entrambi sfruttando la traccia compleanno della Challenge, invece mi ritengo soddisfatta di essere riuscita a finire "Debiti d'amore" e qui mi fermo.
L'ambientazione pegliese, ciò che mi aveva spinta a uscire così tanto dalla mia comfort zone, è stata forse l'aspetto più deludente: vengono citate la spiaggia e Villa Banfi, più pochi altri dettagli utili solo a capire dove si colloca l'immaginaria tenuta Martelli:
Non voglio incentrare il discorso sul chiedermi se valga la pena scrivere, pubblicare e leggere questi libri: hanno la loro fetta di mercato e tanto basta. Di sicuro, però, non rappresentano un genere che amo, come tutti i libri romantici, del resto.
Questo è entrato nella mia libreria per un unico motivo: l'essere ambientato a Pegli, il quartiere in cui vivo.
Pubblicato nel gennaio 2020, è il primo volume di una trilogia di cui il mese scorso è uscito il secondo, "Eredità d'amore". Appurato che l'autrice è nata a febbraio, avevo pensato di leggerli entrambi sfruttando la traccia compleanno della Challenge, invece mi ritengo soddisfatta di essere riuscita a finire "Debiti d'amore" e qui mi fermo.
L'ambientazione pegliese, ciò che mi aveva spinta a uscire così tanto dalla mia comfort zone, è stata forse l'aspetto più deludente: vengono citate la spiaggia e Villa Banfi, più pochi altri dettagli utili solo a capire dove si colloca l'immaginaria tenuta Martelli:
Mi aspettavo qualcosa di più vivo e descrittivo, scene di vita quotidiana di quella Pegli che all'epoca era un borgo e che in seguito, come la Masella scrive nelle note, sarebbe diventata la prima località turistica ligure di fama internazionale.
Va un po' meglio nelle parti in cui i protagonisti si aggirano nel centro storico di Genova, ma in definitiva mi ha toccato solo il riferimento a Klainguti, storica pasticceria dal 1828, che ha tristemente chiuso lo scorso novembre.
Anche i fatti storici in cui Genova ebbe un ruolo di primissimo piano e a cui ho voluto dare risalto nel descrivere il libro, nello stesso non vengono approfonditi (e ci stà), ma solo usati marginalmente nella trama che è noiosa e che ha non pochi spunti inverosimili, personaggi banali, dialoghi e concetti vuoti e ripetitivi.
Va un po' meglio nelle parti in cui i protagonisti si aggirano nel centro storico di Genova, ma in definitiva mi ha toccato solo il riferimento a Klainguti, storica pasticceria dal 1828, che ha tristemente chiuso lo scorso novembre.
Anche i fatti storici in cui Genova ebbe un ruolo di primissimo piano e a cui ho voluto dare risalto nel descrivere il libro, nello stesso non vengono approfonditi (e ci stà), ma solo usati marginalmente nella trama che è noiosa e che ha non pochi spunti inverosimili, personaggi banali, dialoghi e concetti vuoti e ripetitivi.
Mi ero approcciata ai primi capitoli con un certo divertimento dovuto al ricordo di come Stefania Bertola prende in giro questi librini nel suo spassoso "Romanzo rosa", ma in breve passaggi come...
(frase di chiusura di un capitolo):
"Doveva dimenticare Daniele Tommasi. Anzi, l'aveva già fatto"
(frase di apertura del capitolo successivo):
"Una settimana era trascorsa dal breve viaggio a Genova, ma Francesca non era riuscita a dimenticare Daniele"
"Doveva dimenticare Daniele Tommasi. Anzi, l'aveva già fatto"
(frase di apertura del capitolo successivo):
"Una settimana era trascorsa dal breve viaggio a Genova, ma Francesca non era riuscita a dimenticare Daniele"
...hanno ucciso tutta la mia buona volontà al punto che - se prima di iniziare la lettura mi ero proposta di leggere almeno uno dei moltissimi gialli scritti da Maria Masella per i Fratelli Frilli - ho poi cambiato idea in fretta perchè superati i 50 anni anche i libri da leggere vanno scelti con la consapevolezza dell'aspettativa di vita rimanente.
Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla traccia compleanno di febbraio (l'autrice è nata il 10 febbraio 1948)