domenica 24 ottobre 2021

"Esprimi un desiderio, anzi tre", Liane Moriarty

Sidney, 2004. E' il giorno del 34° compleanno delle gemelle Kettle e - come sempre da quando ne hanno compiuto 25 - lo stanno festeggiando al ristorante senza compagni nè genitori nè altri familiari o amici: loro tre e basta. Come sempre hanno esagerato con l'alcool e, come sempre, finiscono per litigare. Perchè il rapporto fra Cat, Lyn e Gemma è sempre stato così, gemelle nell'aspetto, ma non nell'interiorità e le differenze caratteriali portano spesso a contrasti.
Cosa che nel ristorante diventa evidente per tutti quando una delle tre, al grido: "Voi due mi avete rotto i coglioni!", si alza e scaglia la forchettina da bourguignonne facendo pieno centro nel ventre gravido di una delle due sorelle.
Ma cos'è successo per arrivare a quel punto?

Primo romanzo di Liane Moriarty (scritto proprio nell'anno in cui è ambientato) e primo che leggo, anche se il suo nome mi era già noto per aver visto la serie tv "Big Little Lies" tratta dal romanzo omonimo scritto dieci anni dopo questo. Di solito non amo leggere i libri di cui ho già visto il film o la serie tv, ma per "Piccole grandi bugie" farò un'eccezione, sia perchè la serie era molto bella (e di solito i libri sono migliori delle trasposizioni), sia perchè mi è molto piaciuto lo stile dell'autrice.

Classificato da Amazon come light novel, "Esprimi un desiderio, anzi tre" è un piacevole romanzo corale, tutto al femminile, che mi ha ricordato tantissimo quelli di Jennifer Weiner, sia per lo stile di scrittura (leggero, ma non scemo), sia per come tratta tematiche sensibili, con intelligenza, senza essere pesante, ma neppure superficiale.

La Moriarty racconta le vicende dei vari personaggi alternando il presente al passato (che scopriamo attraverso i loro ricordi) e lo fa in modo particolare, i fatti rilevanti (non pochi) avvengono sempre al termine di un capitolo e in quelli immediatamente successivi si scoprono le conseguenze che quel fatto ha determinato nel futuro, mentre solo in seguito viene raccontato nel dettaglio come si è sviluppata la questione arrivando ad avere il quadro completo che rimette tutto a posto spiegando reazioni che solo in apparenza potevano sembrare esagerate o incomprensibili o altro.

Il romanzo in generale non ha niente di rimarchevole, è semplicemente la storia di tre giovani donne, della loro vita sentimentale, familiare e professionale. Tre protagoniste che sono al limite dall'essere etichettabili come stereotipate e sufficientemente lontane dall'essere "tutto zucchero e miele" (come spesso succede nei libri di questo tipo) da riuscire ad apparire realistiche e convincenti.

Carina l'ambientazione, le stagioni invertite mi divertono sempre e qui abbiamo anche un torrido Natale ("Nessuno aveva appetito perchè faceva troppo caldo").

Quello che però penalizza il libro è il finale frettoloso e, soprattutto, troppo gioioso. Le sue 450 pagine scorrono leggere e veloci, nessuno si sarebbe annoiato se ce ne fosse stata una manciata in più per evitare lo choc che ho avuto io nel passare da un romanzo preciso e dettagliato alle scialbe paginette conclusive esageratamente accomodanti. Peccato. E' uno di quei finali che fanno pensare a un grosso ritardo dell'autore nei tempi di consegna pattuiti con l'editore o all'imposizione di un limite al numero delle pagine.

Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla quarta traccia annuale, "cinque libri, ognuno ambientato in un continente diverso" (Oceania)