domenica 8 maggio 2022

"Adesso basta parlare d'amore", Hervé Le Tellier

 

Siamo a Parigi, all'inizio di un autunno insolitamente mite, quello del  2007. Abbiamo quattro uomini e due donne. Tre medici, un ricercatore, un avvocato e uno scrittore. Due dei quattro uomini sono mariti, gli altri due diventeranno gli amanti delle loro mogli. Colpi di fulmine che avrebbero potuto essere storie da una botta e via, ma che invece diventano relazioni serie perché quelle che tradiscono in realtà sono già consumate da tempo.
Seguiamo i sei personaggi per poco più di tre mesi arrivando alla fine con due coppie, come all'inizio: ma quali saranno le formazioni?

Hervé Le Tellier, parigino classe 1957, era entrato nella mia wish list la scorsa estate dopo aver sentito parlare di un altro suo libro, "L'anomalia", da una delle mie booktuber preferite, Sara del canale Sara Booklover. Ma per via della mia sempre odiosa precisione, ho dato la precedenza a questo, che è il solo altro romanzo dell'autore ad essere stato tradotto in italiano.

Due generi completamente diversi: "Adesso basta parlare d'amore"... parla solo d'amore (Le Tellier nel brevissimo prologo consiglia a chi non vuole sentirne parlare di non iniziare la lettura) e di vita quotidiana, senza avere nulla in comune con un romanzo rosa.
E' un libro serio, termine che uso per definire l'opposto di sdolcinato. Venato di umorismo, ma non divertente. Colto, ma non pesante. Elegante. E molto, molto, molto francese.

Per apprezzarlo come merita bisogna avere almeno quarant'anni e avere, o aver avuto, un legame lungo e importante fatto di 
convivenza: "ognuno a casa sua" non è abbastanza per potersi sentire cucito addosso quello che questo libro racconta.

"Vuole conoscere di nuovo la vertigine della caduta che non sperava più di provare"

I capitoli sono tanti e brevi, non numerati
, ma intitolati col nome del personaggio, o dei personaggi, di cui di volta in volta parlano. Qualche spunto grafico (un capitolo con delle frasi cancellate, così; un altro con le pagine divise in due colonne dove in una viene raccontato qualcosa e nell'altra sono descritti, senza punteggiatura, i pensieri di chi sta assistendo a quel qualcosa; l'inserimento dell'immagine di copertina di un racconto del personaggio scrittore, ecc) lo rende originale. E anche questa volta è citata la mia Genova, o meglio, si parla soltanto di "un paio di jeans blu Genova", ma mi fa sempre piacere vedere quel nome, soprattutto quando mi appare a sorpresa.
Però quando ho letto "tagliatelle al pesto ligure" ho dovuto celebrare un minuto di raccoglimento per le povere trenette!!

Reading Challenge 2022, traccia di maggio: un libro cartaceo