Nel 2017 il racconto breve "Cat Person", che dà il titolo a questa raccolta (dodici in tutto), viene pubblicato sul The New Yorker diventando in breve tempo il racconto più scaricato della storia. Un vero e proprio caso letterario. Opera prima dell'autrice (una bostoniana classe 1982) che le è valso un contratto da un milione e duecentomila dollari per il suo primo libro (questo), poi pubblicato due anni dopo. Non solo: HBO nel 2018 (quindi prima ancora di vederli pubblicati) ha comprato i diritti dei racconti per trarne una serie antologica drammatica. Nello stesso anno la A24, casa cinematografica indipendente americana, ha comprato i diritti di una sceneggiatura horror scritta dalla Roupenian.
Se ho fatto bene i calcoli basandomi sulle percentuali del mio Kindle, "Cat Person" è un racconto di circa 25 pagine: non male riuscire a fare tutti quei soldi con così poco!
Secondo Einaudi (editore italiano) il successo del racconto è dovuto alla sua capacità "di raccontare, senza scrupoli o ipocrisie, la verità sulle relazioni di questo inizio millenio".
Ed è la sintesi della recensione fatta da Marco Cantoni poco più di tre anni fa in un video su YouTube dove esalta le grandi capacità dell'autrice nel descrivere il modo di relazionarsi di questa epoca.
Se è così che funziona adesso, allora sono molto felice di essere nata nel 1969.
"Ragazzaccio", raccontato in prima persona plurale (una scelta originale e non facilissima, che sempre mi conquista) parla di una coppia che fa di un giovane amico depresso per essere appena stato lasciato dalla fidanzata il proprio schiavo sessuale, finendo col diventarne dipendenti.
"Look at Your Game, Girl" è ambientato in California nel settembre 1993. Jessica ha 12 anni e viene avvicinata al parco da un ragazzo molto più grande di lei che le presta un nastro con le canzoni di Charles Manson (il titolo del racconto è quello di una sua canzone).
"Sardine" è il gioco in quel momento più in voga fra le bambine ed è quello a cui Tilly obbliga tutti a giocare quando festeggia il suo undicesimo compleanno nella bella casa che suo padre divide con la sua giovane compagna. Finirà male.
E' uno dei racconti più confusionari (e uno dei due preferiti da Cantoni).
"Il corridore notturno" ci porta in Kenya al seguito di Aaron, un volontario texano che si ritrova a insegnare nella prima media di un istituto femminile. Le ragazzine sono tremende, cinquanta contro uno.
"Lo specchio, il secchio e il vecchio femore" ha per protagonista una principessa con il visino dolce che non riesce a scegliere un marito fra i tanti pretendenti, tutti belli, buoni e intelligenti, ma nessuno sembra essere quello giusto. Non sa cosa cerca, per questo non lo trova, finché una notte qualcuno bussa alla porta della sua stanza. Qualcuno o qualcosa?Demenziale.
"Cat Person" Margot è una studentessa di vent'anni che per guadagnare qualche soldo vende bibite e snack all'interno di un cinema d'essai. Qui conosce Robert e, dopo lo scambio di numeri di cellulare, inizia quello di SMS...
Avevo aspettative altissime su questo racconto, ma a stupirmi non è stato lui, bensì il tributo ricevuto. Racconta un qualcosa che, soprattutto nell'epilogo, è capitato almeno una volta nella vita della maggior parte delle donne perché i casi umani non risparmiano nessuna.
"Il bravo ragazzo" (il secondo racconto preferito da Cantoni) è il racconto più lungo e, probabilmente per questo, quello che risulta più coinvolgente. Il bravo ragazzo è Ted e lo incontriamo quando sta per compiere 36 anni. E' in un locale con Angela, la sua ultima ex che, come tutte le altre, non riesce a rassegnarsi alla fine della loro storia. E quando la donna reagisce al suo rifiuto tirandogli in testa un pesante bicchiere, Ted si ritrova sdraiato su una lettiga e i ricordi tornano indietro di vent'anni, al 1998, quando aveva cominciato a cucirsi addosso i panni del bravo ragazzo.
Contiene la descrizione del bacio più vomitevole che abbia mai letto: "Due pezzi di carne senza ossa che sbatacchiano di qua e di là, come un paio di lumache intente ad accoppiarsi nella caverna della tua bocca".
"Il ragazzo nella piscina", Taylor, Kath e Lizzie hanno dodici anni e durante un pigiama party guardano in VHS un horror erotico. Passano gli anni e da adulte si trovano a vivere due a Brooklyn e una in California. E quando Taylor si sposerà sarà a Kath che chiederà di organizzare il suo addio al nubilato: cosa fare per sorprenderla?
Una storiella che avrebbe meritato un finale coraggioso.
"Non avere paura", la protagonista - di cui non sappiamo nulla, né il nome, né l'età o altro - trova dietro a uno scaffale della biblioteca un vecchio libro malconcio. D'istinto lo prende e se lo porta a casa senza far registrare il prestito. E solo a casa si rende conto che è un libro degli incantesimi. Li metterà tutti in pratica ottenendo in cambio forza, denaro, intelligenza, bellezza... Ma non la capacità di fermarsi, di accontentarsi.
"La prova nel portafiammiferi", Laura sta studiando in un bar, David la osserva trovandola sciatta in modo affascinante. Sei mesi dopo lei insiste per trasferirsi in California. Un anno dopo lui torna a casa dal lavoro, lei gli mostra un ponfo: da lì in poi sarà solo prurito.
"Voglia di morire", un uomo ripensa a quando parecchio tempo prima viveva a Baltimora e a una ragazza conosciuta su Tinder, come tante altre. Ma lei non aveva accettato l'invito ad andare a bere qualcosa, lo aveva raggiunto direttamente al motel. E lì gli aveva fatto una precisa richiesta...
"Mordere" era quello che Ellie amava fare ai tempi dell'asilo ed era felice. Poi un giorno aveva sentito un'altra bambina dire di lei che era antipatica a tutti perché mordeva la gente e se ne era vergognata. Da lì non aveva più morso nessuno, anche se le sarebbe tanto piaciuto poterlo fare. Finché, ormai adulta, nel posto dove lavora era arrivato un nuovo capoufficio.
Terminato il libro, circa un'ora fa, ho riguardato il video dove Cantoni parla di questa raccolta, definendola clamorosamente bella. Per via del suo entusiasmo e della sicurezza con cui ne parlava il titolo era entrato immediatamente nella mia wish list, ma si è rivelato l'ennesima dimostrazione (non sono state tantissime, ma abbastanza da averne perso il conto) che io e lui cerchiamo nella lettura soddisfazioni davvero diverse. Ci sono state anche delle eccezioni, è grazie a Cantoni se ho avuto il coraggio di affrontare Philip Roth, ad esempio, ma forse ci vogliono mostri sacri per far incontrare il gusto di due persone divergenti come noi.
Nei racconti della Roupenian ci ho visto qualcosa di piacevole, di diverso dal solito, ma nulla che definirei "clamorosamente bello". E' brava, sì, e molto. Scrive bene e ha uno stile indubbiamente riconoscibile, però non l'ho trovata particolarmente eclettica, tutt'altro: i dodici racconti rientrano in un genere ben preciso e, seppur raccontando ovviamente storie diverse, mirano a stupire sempre nello stesso modo che già dopo il terzo o il quarto diventa del tutto prevedibile e in un racconto riuscire a stupire è la cosa più difficile, l'unica particolarità che riesce a conquistarmi e a fare la differenza e qui il mio pensiero va subito a "La lotteria" di Shirley Jackson, clamorosamente bello, questo sì.
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