domenica 29 maggio 2022

"Solo Flora", Stefania Bertola


San Mirtillo (sette chilometri da Chivasso), 10 settembre di un anno non precisato. Flora ha 15 anni e oggi inizia il secondo anno delle superiori. Dovrebbe trovarsi nella II B del liceo artistico Paul Klee di Genova e invece è nell'aula della II A del liceo parificato Ognicosa di San Mirtillo.
Lei avrebbe tanto voluto rimanere nella sua amata Genova, "dove è nata e dove ha sempre vissuto, e dove va a scuola, e ha tutti gli amici, e dove c’è il mare, la focaccia..." e invece no, perché Vittoria, sua madre, che fa la biologa marina all’Acquario di Genova, ha accettato di trasferirsi per un anno in Australia, a Brisbane, per un lavoro a progetto, ma Flora non poteva andare dall'altra parte del mondo e stare tutto quel tempo senza vedere il suo fidanzatino, Leo, sono già abbastanza distanti così, perché lui è di Torino! Molto meglio San Mirtillo, dove saranno ancora più vicini, senza contare che a San Mirtillo non c'è la focaccia, ma per lo meno c'è il mare! Proprio così, l'unico paese del Piemonte ad avere il mare, una piccola caletta nascosta dietro al bosco.
Perché la Terra è abitata da NP e da DP, rispettivamente Different People e Normal People, termini ufficiali stabiliti dal ministero dell’Interno. I NP siamo noi, uomini e donne privi di poteri, mentre i DP sono le fate, gli elfi, i vampiri, le streghe e gli gnomi. Che abitano nelle zone DP.
San Mirtillo è uno dei ventisette comuni DP italiani ed è lì che vive zia Maria Pia (nome NP) Limoncina (nome DP), sorella della mamma di Flora. Perché a volte succede che in famiglie NP nasca un figlio DP. E zia Limoncina è una fata. Il mondo DP funziona in modo simile a quello NP, hanno le loro materie scolastiche (come Traslucenza, Matematica Opinabile e Cronologia Parallela), hanno i loro corsi di studio (come Psicologia delle Creature Magiche), le loro trasmissioni TV (come Indovina l'incanto), le loro riviste (come “Morgana”, la rivista per la fata moderna), i loro dolcetti (come la Nutella rischia il gusto), le loro bibite (come la Baccacola), ecc, ecc...
NP e DP tendono a non mischiarsi, ma è più facile trovare un DP in una Zona Normale (come Iridella, una delle figlie di Limoncina, che da due anni convive a Torino con Gionata, un NP) anziché un NP in una Zona Differente. E mentre Iridella nella ZN si gode beata i suoi vantaggi - come quello di mettersi in tasca l'auto dopo averla rimpicciolita anziché diventare matta per trovare un parcheggio a San Salvario il sabato sera - per Flora non è tanto semplice ambientarsi in mezzo a tutte quelle creature, soprattutto quando sono dispettose come il cuginetto Turbo, stregoncino undicenne, o stronze come la vampira compagna di banco!

Tendo a non prendere in considerazione gli Young Adult per ovvie questioni di età, ma quando poi mi trovo a leggerne uno mi piacciono. Questo della Bertola (scritto nel 2016) è davvero tanto carino, una favoletta che, se non fosse per il gergo (che è quello degli adolescenti, quindi chi si scandalizza non dovrebbe accusare l'autrice di aver esagerato), sarebbe adattissimo anche per una fascia più bassa di età, dai dieci anni in su, come lo è "Vampiri contro Amet".


Un'appendice di appena venti pagine che ho trovato al termine di "Solo Flora", preceduta da una nota in cui l'autrice spiega di aver scritto il racconto tre anni prima (quindi nel 2013) e di aver ripreso l'ambientazione quando le è stato chiesto di scrivere un libro Young Adult.

Il raccontino è una cagatina: la Amet è un'azienda all'avanguardia nel campo delle simulazioni. Iridella, l'unica della famiglia Starlight a essere attratta dalle persone umane, organizza un incontro fra i dirigenti e il padre Odoacre, fabbricante di bacchette magiche, che ha il vizio di testarle in casa causando incidenti a non finire. Sembra tutto perfetto finchè Iridella non lo racconta a Blue e Velvet, due cugini vampiri...

Non ci ho trovato nessun tipo di messaggio, mentre "Solo Flora" è un inno non solo all'integrazione, all'accettazione e al rispetto per il diverso, ma anche un'esortazione rivolta agli adolescenti a non buttarsi giù, a non vedere negli altri coetanei quelli fighi sminuendo di conseguenza se stessi.

“Io non la vedo così. Io la vedo che ognuno deve fare il meglio che può con quello che ha. Tu hai la voce. Usala meglio che puoi, con forza e onestà e convinzione. Se non basterà, non basterà, ma tu non potrai rimproverarti niente.”

Un librino (151 pagine) divertente e intelligente, con un'ambientazione fantasy che è riuscita a conquistare anche me che respingo a priori le letture di genere, da "Il signore degli anelli" a "Harry Potter".
Ma è anche vero che ho passato i 5 anni delle elementari esprimendo desideri (per lo più cattivissimi!) muovendo la bocca come Samantha di "Vita da strega".

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