Edimburgo, luglio di un anno non precisato. Colpisci e scappa: nel gergo dei poliziotti e dei giornalisti è così che viene definita la vile azione dei pirati della strada. In verità Billy Blackmore - giovane tirocinante di nera all'Evening Standard - dopo aver investito accidentalmente un uomo compone subito il 999, ma viene bloccato da Charlie, il fratello maggiore.
Zoe, la bellissima fidanzata di Billy, è d'accordo con Charlie: sono le 2:37 del mattino e sono spaventosamente ubriachi e impasticcati, non ci sarebbe nessuna clemenza per loro.
E Billy si lascia facilmente convincere per scoprire il giorno dopo di aver ucciso Frank Whitehouse, il peggior criminale di Edimburgo. Sapere di aver tolto di mezzo una persona veramente cattiva basta per cancellare i sensi di colpa?
"Vuoi rovinarci la vita? E' questo che vuoi? E' morto. Non c'è niente che possiamo fare!"
Zoe, la bellissima fidanzata di Billy, è d'accordo con Charlie: sono le 2:37 del mattino e sono spaventosamente ubriachi e impasticcati, non ci sarebbe nessuna clemenza per loro.
E Billy si lascia facilmente convincere per scoprire il giorno dopo di aver ucciso Frank Whitehouse, il peggior criminale di Edimburgo. Sapere di aver tolto di mezzo una persona veramente cattiva basta per cancellare i sensi di colpa?
Ottenebrato
Un libro può sia piacere sia deludere? Sì, quando le aspettative risultano poi parzialmente insoddisfatte, esattamente come in questo caso.
Quarto dei tredici gialli/noir pubblicati da Doug Johnstone, scrittore e musicista scozzese classe 1970; solo questo (2012) e "L'ultima volta" (2013) sono stati tradotti in italiano.
Un romanzo dallo stile e dalle atmosfere decisamente noir a cui però manca tutta la parte poliziesca. Il crimine avviene nel primo capitolo: di ritorno da un evento, il rilancio di una bibita austriaca a base di barbabietola, ma fortemente alcoolica, Billy, Charlie e Zoe stanno tornando a casa in condizioni penose quando l'auto impatta su "qualcosa" che si trovava al centro della carreggiata. In rapida successione tonfo sul cofano, colpo sul parabrezza, altro tonfo sul tettuccio. Billy ferma l'auto e dallo specchietto retrovisore vede che i fanali posteriori illuminano di rosso una massa. Scesi dall'auto capiscono che si tratta di un uomo. Charlie, medico, ne decreta il decesso non trovando il battito. Dopo aver convinto il fratello minore a non fare pazzie e a mettere via il telefono, i tre gettano il corpo in un boschetto a lato della strada, si rimettono in macchina e tornano a casa.
Un ottimo primo capitolo a cui ne seguono alcuni altrettanto validi, con Billy che scopre l'identità della persona che ha ucciso e che si trova obbligato a seguire la storia per il giornale presso cui lavora, ruolo che genera tristi verità che impattano sempre più brutalmente nella mia vita di giornalaia.
"L'intera industria del giornalismo su carta stava morendo"
Ma da pagina 47 (su 300) la dinamica ha iniziato a intrigarmi meno, concentrandosi sugli abusi di Billy - che ingurgita calmanti, eccitanti, anfetamine e oppiacei come se fossero mentine, perdendo in fretta ogni raziocinio - e una lunga successione di accadimenti eccessivi e improbabili che portano a un finale che non riesce a sorprendere.
Leggendo mi sono trovata più volte a fare un confronto fra i Blackmore e i Flannigan di Vlautin in "Motel Life" perché lo stile di scrittura non è troppo dissimile ed entrambe le coppie di fratelli hanno un trascorso familiare disagiato, ma ai personaggi di Vlautin ho voluto bene, tanto che spesso mi capita di pensare ancora a loro, invece con Johnstone mi sono affezionata solo a Jeanie, la scheletrica collie che Billy adotta al canile.
Reading Challenge 2025, traccia dadi di gennaio: 24° volume nella mia libreria