mercoledì 15 gennaio 2025

"Notte di neve e sangue", Triona Walsh


Inis Mór, isole Aran (Irlanda), dicembre 2022. Mancano pochissimi giorni all'ultimo dell'anno e quindi al decimo anniversario della morte di Cillian. Per la ricorrenza suo fratello Seamus - che dopo la tragedia si era trasferito in California - è tornato sull'isola. Anche Ferdia e Sorcha sono arrivati da Londra, mentre Maura, Daithí e Cara, la vedova, non se ne sono mai andati. La banda così si riunisce: un gruppo di amici che si era formato quando erano bambini, ma che non aveva retto alla morte di uno di loro. E che il 28 dicembre perde un altro membro: il corpo viene ritrovato nel Pol na bPéist, le mani legate dietro alla schiena, un bavaglio in bocca, il viso pesto. E' successo quando i collegamenti aerei e navali erano già stati interrotti a causa delle tempesta di neve che, secondo le previsioni, imperverserà su Inis Mór per almeno tre giorni isolandola dal resto del mondo.
E Cara non è soltanto la vedova di Cillian, ma anche l'unica poliziotta presente.

Glaciale

Titolo originale "The Snowstorm", è il primo libro scritto da Triona Walsh, autrice irlandese che successivamente ha pubblicato altri due thriller, non ancora tradotti in italiano, ma che leggerò nonostante questo presenti non pochi difetti.

Se lo avessi letto in estate mi avrebbe probabilmente dato un'illusione di refrigerio: freddo, neve, vento e ghiaccio sono presenti in ogni singola pagina e la Walsh ha dato il meglio nelle descrizioni ambientali.

E' proprio l'ambientazione la grande protagonista della storia, a partire dal Pol na bPéist, la Tana del serpente, una piscina naturale dall'incredibile forma rettangolare.


Purtroppo l'ambientazione in un thriller ha un'importanza relativa: se funziona di certo aiuta, ma da sola non basta. E in questo caso non è sufficiente a compensare le criticità, fra cui quella principale è l'inserimento di alcune situazioni esageratamente fuori contesto. L'autrice ha costruito un buon meccanismo narrativo per i fatti accaduti nel passato, ma per portare i suoi personaggi a compiere determinate azioni nel presente si è persa in sviluppi poco logici, non equilibrati e incoerenti, finendo in un precipizio degno dello strapiombo di Dun Aengus.


Peccato perché lo stile è incalzante, la voglia di leggerlo non mi è mai mancata, ma certi aspetti (uno in particolare) sono autentiche buffonate.

Reading Challenge 2025, traccia di gennaio cascata di lettere: neve