Novembre di un anno non precisato. Samuel conosce Miranda sul treno che lo sta portando da Genova a Roma, dove incontrerà Elio, suo figlio. Miranda sale alla stazione di Firenze, si capisce che ha appena litigato con qualcuno, ma l'aria cupa la rende ancora più interessante. Samuel ipotizza che abbia almeno la metà dei suoi anni, eppure...
Novembre di cinque anni dopo. Elio non vive più a Roma, ma a Parigi, e conosce Michel durante un concerto di musica da camera. Elio ipotizza che l'uomo abbia almeno il doppio dei suoi anni, eppure...
Novembre di cinque anni dopo. Elio non vive più a Roma, ma a Parigi, e conosce Michel durante un concerto di musica da camera. Elio ipotizza che l'uomo abbia almeno il doppio dei suoi anni, eppure...
Un altro novembre, sono trascorsi altri cinque anni. Oliver e Micol hanno dato una festa per salutare gli amici. Stanno per lasciare New York per tornare nel New Hampshire. Ormai è notte, la moglie è già andata a dormire e lui pensa con amarezza che per vent'anni ha vissuto la vita di un uomo morto.
Cosa succede alle vite dei personaggi quando un libro finisce? Me lo chiedo spesso, tutte le volte che una storia mi conquista e mi spiace averla finita. Vorrei poter seguire ancora i personaggi e questa volta Aciman ha soddisfatto la mia curiosità.
"Cercami", scritto nel 2019, è il seguito di "Chiamami col tuo nome", del 2007, che avevo letto a giugno dell'anno scorso. Un libro che avevo apprezzato, finale compreso, e di cui adesso ho ritrovato non solo i due protagonisti, ma tutti i vari personaggi: l'autore, anche solo con una frase, descrive qual è stato il prosieguo per tutti, anche quelli minori.
Le 288 pagine sono divise in due primi macro capitoli a cui ne seguono altri due brevi. Sono i legami fra i personaggi a fare da filo conduttore fra quelli che altrimenti sarebbero stati quattro racconti distinti.
Una struttura originale che mitiga il tono vintage dei dialoghi e del modo di vivere le varie situazioni. Molto introspettivo, piuttosto lento, un bel modo di raccontare relazioni non comuni.
Si comincia con Samuel, il padre di Elio, a dieci anni di distanza dai fatti del libro precedente. Ho iniziato a leggere Aciman subito dopo aver finito Hornby, ritrovandomi in una situazione ribaltata rispetto a quella di "Proprio come te": qui è l'uomo il più vecchio della coppia e il problema della differenza d'età quasi non si pone, cosa prevedibile, ma non per questo meno irritante.
Elio arriva solo con il secondo capitolo, quasi a metà libro. Un Elio trentaduenne, molto simile al diciassettenne che avevamo conosciuto quando a Bordighera scopriva l'amore. Aciman - che aveva dotato l'Elio ragazzino del primo romanzo di una compostezza e di una maturità esagerate - qui tratteggia un giovane uomo altrettanto garbato, ma intristito dai rimpianti.
E poi c'è Oliver, per il quale è difficile provare empatia, essendo stato lui a decidere per tutti quale strada intraprendere vent'anni prima.
Evocativo
Cosa succede alle vite dei personaggi quando un libro finisce? Me lo chiedo spesso, tutte le volte che una storia mi conquista e mi spiace averla finita. Vorrei poter seguire ancora i personaggi e questa volta Aciman ha soddisfatto la mia curiosità.
"Cercami", scritto nel 2019, è il seguito di "Chiamami col tuo nome", del 2007, che avevo letto a giugno dell'anno scorso. Un libro che avevo apprezzato, finale compreso, e di cui adesso ho ritrovato non solo i due protagonisti, ma tutti i vari personaggi: l'autore, anche solo con una frase, descrive qual è stato il prosieguo per tutti, anche quelli minori.
Le 288 pagine sono divise in due primi macro capitoli a cui ne seguono altri due brevi. Sono i legami fra i personaggi a fare da filo conduttore fra quelli che altrimenti sarebbero stati quattro racconti distinti.
Una struttura originale che mitiga il tono vintage dei dialoghi e del modo di vivere le varie situazioni. Molto introspettivo, piuttosto lento, un bel modo di raccontare relazioni non comuni.
Si comincia con Samuel, il padre di Elio, a dieci anni di distanza dai fatti del libro precedente. Ho iniziato a leggere Aciman subito dopo aver finito Hornby, ritrovandomi in una situazione ribaltata rispetto a quella di "Proprio come te": qui è l'uomo il più vecchio della coppia e il problema della differenza d'età quasi non si pone, cosa prevedibile, ma non per questo meno irritante.
Elio arriva solo con il secondo capitolo, quasi a metà libro. Un Elio trentaduenne, molto simile al diciassettenne che avevamo conosciuto quando a Bordighera scopriva l'amore. Aciman - che aveva dotato l'Elio ragazzino del primo romanzo di una compostezza e di una maturità esagerate - qui tratteggia un giovane uomo altrettanto garbato, ma intristito dai rimpianti.
E poi c'è Oliver, per il quale è difficile provare empatia, essendo stato lui a decidere per tutti quale strada intraprendere vent'anni prima.
"A dispetto delle apparenze, la vita e il tempo non sono allineati ma seguono itinerari del tutto diversi"
Del quarto e ultimo capito non dico nulla, solo che non mi dispiacerebbe leggere in futuro una terza puntata.
Reading Challenge 2025, traccia annuale Scarabeo