Syracuse
(Stato di New York), 8 maggio 1981. E’ quasi mezzanotte quando
l’universitaria Alice viene aggredita nel parco mentre sta tornando
alla casa dello studente dove alloggia. Ha 18 anni ed è altrettanto
giovane anche il balordo che, dopo averla picchiata e stuprata per
oltre un’ora, si congeda dicendole “Piacere di averti conosciuto,
Alice, ci becchiamo in giro”, sicuro del suo silenzio e che
non ci sarebbero state ripercussioni per lui.
Invece
Alice denuncia l’accaduto e non esita a ricontattare la polizia
quando, cinque mesi dopo, incrocia per strada il suo violentatore.
Questo
romanzo autobiografico, scritto nel 1999, racconta lo stupro subito dall'autrice,
la trafila per la denuncia (perché i segni delle percosse subite non
le hanno garantito la doverosa credibilità), il conseguente
processo e il “dopo”, il dover continuare a vivere sempre
all’erta e con il disagio che trasmette chi non sa cosa dire o fare
al cospetto di una vittima.
Indubbiamente
un libro che merita di essere letto il cui stile asciutto
contribuisce a renderlo crudo, com’è giusto che sia.
Oltre
alla vicenda dello stupro, mi ha anche colpita moltissimo la scarsa
partecipazione della famiglia: la madre sofferente di attacchi di
panico non poteva probabilmente essere un valido sostegno, ma sia il
padre (docente universitario) che la sorella maggiore appaiono come
due figure penosamente assenti. La Sebold non fa né commenti né
allusioni in proposito, sono io ad aver notato questa cosa perché
sono sicura che se a 18 anni mi fosse successa una cosa del genere
non mi sarei ritrovata ad andare al riconoscimento dell'indiziato da sola (e non si
tratta dell’unico esempio di mancanza)!
Questo
fattore mi ha fatto provare ancora più ammirazione per il coraggio
avuto dalla Sebold ragazza, però non mi è piaciuto come spessissimo
abbia ribadito che era “una brava ragazza”: nessuna donna merita di
essere stuprata, neppure una prostituta!
Bellissima
la prefazione di questa nuova edizione del libro scritta dall’autrice
nel 2016, cioè quando
erano passati
“...solo due mesi da quando un molestatore seriale nonché
orgoglioso palpeggiatore di figa è stato eletto quarantacinquesimo
presidente di questi Stati Uniti...” .
Dopo
l’elezione di Trump mi sono fatta tante domande e non manco mai di
farmene ad ogni sua sparata. Mettiamoci nei panni di una donna
americana vittima di stupro...
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Challenge 2019: questo testo risponde alla Traccia di ottobre "un
libro con in copertina un particolare tipico dell'autunno"