Torino,
inizio 2015. Sono passate quattro settimane da quando Vani Sarca con
l’incarico di scrivere un ricettario narrativo si era ritrovata
invischiata nelle vicende di una delle famiglie più in vista di
Torino, e non solo.
Questa volta non deve fare la ghostwriter, ma
cercarne uno, quello che vent’anni prima ha scritto “Verrò a
trovarvi sul lago”: le lettere e gli appunti scovati per caso da
una redattrice della casa editrice dimostrano che il fu Ruggero
Solimano non può essere stato il vero autore del bestseller.
E Vani di tempo ne ha perché il commissario Berganza è tutto preso da un
caso troppo pericoloso e per questo cerca di tenerla a distanza, finché deve arrendersi all’evidenza di aver bisogno del suo aiuto per
capire come un malavitoso agli arresti domiciliari riesca a mantenere
i contatti con i suoi galoppini all'esterno.
Per
fortuna leggendo il secondo romanzo della Basso mi ero fatta prendere
dalle
vicende personali della protagonista, perché in questo sia la
ricerca del collega misterioso che la faccenda gialla sono
spaventosamente deboli (e preoccupanti in vista della lettura delle
altre due puntate della saga), rendendo la trama insulsa.
Deve essersene resa conto anche l’autrice che al presente ha
affiancato un salto temporale di 17 anni con diversi capitoli che ci
fanno conoscere Vani Sarca ragazzina, ai tempi della scuola e del
primo amore. La descrizione di questa Vani 17enne, però, cozza con il
personaggio fin qui costruito dalla Basso e con i tanti ricordi
dell’infanzia e dell’adolescenza che già le aveva fatto svelare
nei primi due libri: un essere fieramente introverso e solitario che
all’improvviso scopriamo perfettamente a suo agio sui banchi di
scuola e in coppia proprio con il ragazzo più popolare… Non torna.
Ma
ad essere ancora più insensato è il modo in cui questa donna dalla
perspicacia paragonabile a un super potere di un super eroe venga
trasformata dalla Basso in una sciocca cretinetta incapace di
cogliere gli evidenti segnali di interesse da parte di un uomo!
Per
lo meno fra i due pretendenti ha fatto rimanere in gioco quello che
avrei scelto io!
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Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di ottobre. Lo
collego a "Scrivere è un mestiere pericoloso" perché entrambi sono ambientati a Torino