domenica 18 dicembre 2022

"Casalinghe americane", Helen Ellis

 

Per chi ama leggere sono poche le cose più piacevoli dell'avere del tempo libero da trascorrere in una libreria passando in rassegna i titoli senza pensare alla propria wish list né ai libri consigliati da riviste, amici o social, perdersi sbirciando decine di trame e poi andare alla cassa con il libro sconosciuto che ci ha fatto innamorare per la copertina.

Mi piacerebbe poter dire che è andata così con questo, ma - se la vista mi spinge a leggere soprattutto in digitale - il lavoro, la pigrizia e l'assenza di una libreria vera e propria nel mio quartiere rendono questo colpo di fulmine molto meno romantico: l'ho scoperto circa un anno fa grazie (ma adesso devo dire per colpa) a un post su un gruppo Facebook dedicato ai libri. La copertina - folle, originale e indimenticabile - mi ha folgorata al punto da farmi ignorare il consiglio a lasciar perdere l'acquisto da parte di chi aveva scritto la recensione.
Vi consiglio di non fare lo stesso errore.

Helen Ellis, americana dell'Alabama e giocatrice professionista di poker, ha pubblicato due romanzi (che sono una commedia dark e una storia di vampiri adolescenti), una raccolta di saggi e questa raccolta di racconti, risalente al
 2016, raccolta che non è affatto "esilarante, piccante e genuinamente divertente", come recensito dall'Indipendent né "sagace, irresistibile e assurdamente divertente" come scritto nell'aletta di copertina.

Divertente non lo è per niente. O quanto meno non mi ha divertita e sono ancora meno d'accordo con l'affermazione del The Guardian secondo cui "Davanti a queste donne, lettore, puoi ridere o alzare gli occhi, ma è impossibile che non ti ci riconosca."

Ma per carità! Per riconoscersi in una qualunque delle donne protagoniste di questi racconti bisogna aver accumulato una serie di squilibri mentali da ospedale psichiatrico, oltre a un bagaglio di superficialità e di egoismo di cui ci si può solo vergognare.

Già da primo raccontino (sono tutti brevi, ma alcuni sono proprio brevissimi, come questo, appena due facciate e mezza), "Quello che faccio tutto il giorno", avevo intuito che non avrei letto le tragicomiche avventure di casalinghe americane, ma i deliri di chi può commuoversi (come questa voce narrante) perché possiede un cassetto dedicato solo ai brillantini.

Quello successivo, "La guerra della boiserie" è lo scambio di mail fra due donne 
- molto diverse per età, retaggio, educazione, stile e gusti in fatto di arredamento - che si ritrovano a dover condividere un corridoio.

La voce narrante di "Rovistando con le stelle" è una dei partecipanti VIP all'omonimo reality. Over quaranta, deve la sua fama all'unico libro scritto quindici anni prima, esattamente come Helen Ellis nel momento in cui scrisse questa raccolta: ho provato a cercare di capire se il racconto sia autobiografico e quindi se lei abbia davvero partecipato a questo programma, ma il mio inglese meno che scolastico e il disinteresse che a quel punto già provavo per autrice e libro, mi hanno fatto subito passare la voglia di approfondire.

"Il linguaggio in codice delle signore del Sud" è un elenco, per fortuna di appena due pagine, di espressioni con un significato nascosto, ad esempio chiedendo "Sono troppo appariscente?" queste signore intendono dire "Sono bellissima e sarebbe bene che tu me lo dicessi" (spero che con la traduzione si siano persi dei divertenti giochi di parole, altrimenti non capisco perché scrivere una cosa tanto inutile).

In "Ciao! Benvenuta al book club" la voce narrante presenta il funzionamento del book club a una possibile nuova iscritta.
Riferendosi alla socia più anziana - sopravvissuta a due mariti e a tre figli - se ne esce con una delle peggiori frasi che abbia mai letto in un libro: "Perdere un figlio non è la fine del mondo. La vita va avanti e non di rado va abbastanza bene".

Il racconto successivo è ambientato in Georgia dove "Il sarto" è il marito della voce narrante e ha la capacità di trovare il reggiseno perfetto per ogni donna. 
 
"Come diventare una signora a tutti gli effetti" dispensa in due pagine una susseguirsi di consigli per raggiungere questo traguardo, tutti di altissimo livello come "Non manghiucchiarti le cuticole" e "Non vantarti del tuo arredatore di interni".

In "Come diventare una mecenate" spiega la tecnica in otto mosse, che vanno dall'accettare i soldi del proprio marito al diventare accompagnatrice di un uomo gay all'elaborare il proprio look distintivo.

I "Portieri morti" sono quelli uccisi dalla voce narrante di questo racconto, una moglie che quando il marito è al lavoro non si annoia mai perché c'è da spolverare (e da uccidere i portinai del lussuoso stabile in cui vivono...).

In "Operazione soccorso reginette" una donna, che si fa chiamare zia Mandy, ha trovato il modo di incrementare le entrate di casa portando via le piccole partecipanti dei concorsi di bellezza per bambine ricollocandole in famiglie adatte, dietro ampio compenso.

Il racconto più breve, appena venti righe, inizia così: "Se qualcuno si sposta per farti spazio, prenditene di più". Si intitola "Impara dai gatti" ed è forse il più godibile, almeno se si hanno dei mici o li si conoscono.

La raccolta si chiude in grande stile con "Il mio romanzo vi è gentilmente offerto da Tampax" dove la voce narrante cerca di scrivere un romanzo che racconta di tre generazioni di donne e quindi di un sacco di mestruazioni.

In definitiva: questo libro ha di bello solo la copertina?
No, anche il font.
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