venerdì 23 dicembre 2022

"I gemelli di Piolenc", Sandrine Destombes

 

Piolenc (dipartimento Vaucluse, Provenza). Il piccolo paesino diventa famoso in tutta la Francia il 26 agosto 1989, quando i gemelli Lessage - Solène e Raphaël, 11 anni - scompaiono. Dopo oltre due mesi di incessanti ricerche, il corpo della bambina viene ritrovato all'interno di un cimitero a pochi chilometri di distanza da Piolenc, mentre del bambino non se ne sa più nulla.
Trent'anni dopo, il 21 giugno del 2018, è Nadia Vernois a scomparire: come i gemelli vive a Piolenc, ha 11 anni e frequenta la stessa scuola. Ma lei torna dopo due giorni, con un messaggio per Victor Lessage, il padre dei bambini: Solène lo perdona.
Basta quella frase per far riaprire le indagini.

Sandrine Destombes, parigina del 1971, ha pubblicato una tetralogia e quattro romanzi, dei quali solo questo del 2018 e quello successivo sono stati tradotti in italiano.
Con "I gemelli di Piolenc" ha vinto il premio VSD du Polar del 2018 come miglior thriller francese: non so quanto questo premio sia prestigioso, ma sicuramente il romanzo è avvincente.

La momentanea sparizione di Nadia non è il solo caso di cui il capitano della gendarmeria Julien Fabregas deve occuparsi: la storia diventa subito ben più intricata e, ovviamente, si intreccia a quella del 1989, appagando il mio amore per i cold case.

Poco più di trecento pagine divise in 64 capitoli (più prologo ed epilogo), quindi brevi (a rendere più veloce la lettura) e della stessa lunghezza (una beatitudine per i precisini come me).

E' un thriller alla francese: meno dinamico di quelli americani, meno psicologico di quelli inglesi, meno poliziesco di quelli italiani e per niente surreale come quelli tedeschi. Si basa sui ragionamenti di 
Fabregas  che si avvale dell'aiuto del suo predecessore, ormai in pensione, l'uomo che aveva seguito il caso dei gemelli rimanendone condizionato per tutta la vita.

La sparizione momentanea di Nadia è solo l'inizio di una serie di eventi che rendono la storia piuttosto intricata, ma ben sviluppata e ben spiegata, una narrazione a cui imputo solo una certa esagerazione in alcune dinamiche, che però non penalizzano la logica.

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