giovedì 26 settembre 2024

"Pausa caffè con gatti", Charlie Jonas

 

Colonia, 3 maggio di un anno non precisato. Susann Siebenschön, 73 anni, dopo essersi sentita dire dal medico che l'operazione all'anca era inevitabile ha raccolto tutto il suo coraggio e ha chiamato Massimo e Cristina, proprietari dell'hotel di Ischia dove con il marito ha trascorso tante vacanze indimenticabili. Finché cinque anni prima Bertold era morto, proprio a Ischia. Tornarci sarà il modo per ricordare tutti i momenti felici vissuti insieme e dopo aver trovato una sistemazione per Mimi, la sua bellissima micia bianca, è salita sull'aereo compiacendosi per aver affidato Mimi a Leonie Beaumarchais: la sua giovane amica è proprio la persona giusta, abita vicino, vive da sola e ama i gatti. E poi è davvero adorabile. A Mimi sarebbe piaciuta.
Ma Mimi sarebbe piaciuta a Leonie?

"Di dormire non se ne parlava proprio. Mezzanotte era passata da un pezzo e Mimi, la dolce, piccola Mimi, si stava scatenando già da un’ora davanti alla porta della camera da letto. Con un gemito, Leonie si pressò il cuscino sulle orecchie, ma naturalmente continuò a sentire quello scalpiccio e il miagolio esasperato. Mimi voleva entrare, non c’era alcun dubbio."

I gatti non sono i protagonisti di questo romanzetto, come titolo, copertina e sinossi lasciano intendere, ma Mimi è semplicemente il filo conduttore fra Susann, Leonie e Maxie, la proprietaria del bar e personaggio principale della storia.

Scritto nel 2020, titolo originale "Katzencafé", è l'opera prima di una famosa, ma non dichiarata, giornalista tedesca di Colonia che ha scelto Charlie Jonas come pseudonimo.

"Colonia è un sentimento"

Dal libro traspare l'amore dell'autrice per la sua città, ma soprattutto quello per Ischia: date ai tedeschi il sogno di una vacanza al mare, baciati dal sole e cullati dal clima mite e il libro che racconta questo idillio sarà un best seller. Penso che la "Jonas" abbia  citato e descritto ogni angolo dell'isola e anch'io - che non sono certo carente di mare - ho invidiato Susann.

Ai gatti, però, non fa una pubblicità altrettanto positiva: avendone cinque, e avendone avuti altri sette, ho potuto sorridere o ridacchiare leggendo quello che combina Mimi nei primi capitoli (prima che lei e gli altri diventino solo un complemento d'arredo), ma a una persona che non li conosce le esagerazioni su notti insonni e danni casalinghi farebbero di sicuro passare l'eventuale voglia di prendere in casa un felino.

Peggio ancora un'affermazione che la "Jones" mette in bocca a Susann:

"Amo la mia Mimi, ma un uomo è qualcosa di ben diverso da un gatto"

Ma, come è d'obbligo nei romanzi rosa, il lieto fine arriva (stucchevolmente) per tutti, anche per Mimi con la sua nuova umana che la amerà senza paragonarla al suo uomo.

PS: per non far piangere un gatto di notte, come succede a Leonie nel libro, basta non precludergli la possibilità di entrare nella nostra stanza e, se lo gradiscono, nel nostro letto.
Se l'idea non piace la soluzione è semplice: non prendete animali.

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