domenica 9 giugno 2019

"Vivi leggero", Regina Wong


Regina Wong è stata una giovane donna in carriera presso un'importante azienda finchè lo stipendio percepito ha smesso di compensare lo stress, gli orari, le responsabilità, ecc, derivanti dal lavoro. In quel momento ha deciso di cambiare vita, ha scelto di darsi al minimalismo, si è licenziata, si è presa un mese sabbatico ed è partita per una lunga vacanza al mare. E mentre era in spiaggia sotto a una palma ha capito cosa voleva fare da quel momento: "promuovere uno stile di vita fondato sull'essenzialità e sulla semplicità".
Ha quindi aperto un blog a tema, Simple and Minimal, e in seguito ha scritto questo libro dove "ci dimostra con idee e suggerimenti pratici che vivere con poco è una ricetta di benessere, e che l'essenzialità va ricercata in tutti gli ambiti e i momenti della vita: dall'alimentazione all'abbigliamento, dalle attività intellettuali ai rapporti umani, dall'uso del tempo a quello dei soldi" perchè "mai come oggi siamo sommersi dalle cose, le nostre case scoppiano letteralmente di oggetti, che ci costano denaro, tempo e fatica per tenerli in ordine".

Le parti virgolettate le ho trascritte dalla sinossi del libro per dire cosa mi aspettavo di leggere. Non so perchè mi ostino a comprare testi di questo tipo, sinceramente non credo di averne bisogno, non sono un'accumulatrice e sono una persona ordinata. Ma forse il motivo è proprio questo, è un tema che mi appassiona e c'è sempre la curiosità di trovare nuovi spunti.

Invece "Vivi leggero", se possibile, è stato ancora più deludente de "Il magico potere del riordino": il libro della Kondo per lo meno era davvero incentrato su ordine e organizzazione. Dalla Wong mi aspettavo suggerimenti per disfarsi del superfluo, ma il tema si esaurisce in due capitoli (che comunque mi hanno portata a riempire un sacco con vestiti che conservavo nella vana speranza di riuscire a rientrarci prima o poi...). Il grosso del libro (per fortuna non lungo) diventa quasi mistico con consigli sul come "promuovere l'autonomia attraverso la consapevolezza di sé", sulla "ricerca del benessere emotivo", sul come la "prosperità economica è libertà" e su come "creare e condurre una vita straordinaria".

Vale senz'altro la pena cercare di migliorare sé stessi e la propria vita, ma mi dà molto fastidio quando certi argomenti vengono generalizzati e semplificati come fa la Wong che, elargendo consigli banali, perde di vista un punto fondamentale: volere non è sempre potere, non per tutti e non per tutto.

Si fa presto a suggerire di cambiare lavoro se non dà soddisfazione, cambiare casa se non ci si sente a proprio agio, prendere le distanze dalle persone che non ci fanno stare bene, ecc. Lei era nelle condizioni, non solo economiche, per poterlo fare, ma trovo sia irrispettoso affermare che ognuno è padrone della propria vita.

In molti punti del libro l'autrice mi ha dato l'impressione di essere davvero superficiale, ad esempio quando afferma con fierezza che quando ha deciso di darsi al minimalismo la prima cosa che ha fatto è stata quella di eliminare le notizie perchè quelle brutte la deprimono e la riempono di energia negativa e, per ovviare all'ignoranza, il suo metodo è quello di scorrere rapidamente i titoli del giornale per avere una vaga consapevolezza di cosa succede nel mondo senza però lasciarsi risucchiare nel gorgo dell'angoscia!
Un ragionamento del genere, egoista e ignorante (perchè se ti limiti ai titoli resti ignorante, bella mia), mi fa rabbrividire!

Infine ecco il sistema che raccomanda per evitare acquisti inutili: bisogna chiedersi se quell'oggetto aggiunge valore alla nostra vita, se serve a qualcosa e se può darci la felicità.

Peccato che abbia dovuto leggere il suo libro prima di poter rispondere no, no e no: ecco un esempio di acquisto inutile.

Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di giugno. Lo collego a "Il viaggio in Germania" perchè scritti entrambi da una donna