martedì 21 febbraio 2023

"Il matrimonio di mia sorella", Cinzia Pennati

 

Genova, inizio maggio 2015. Oggi Celeste si sposa e sua sorella Agnese non le ha ancora portato l'album dei matrimoni! E' un album particolare che nella loro famiglia passa di sposa in sposa: per ogni matrimonio celebrato c'è una sola fotografia che ritrae la sposa di turno circondata da sorelle, madri, nonne, zie e cugine. E l'ultima sposina deve conservarlo per poi darlo alla sposa successiva. Quindi oggi Agnese dovrà consegnarlo a Celeste che in pompa magna sposerà Roberto, un matrimonio ben diverso dalla semplice cerimonia civile che anni prima ha unito Agnese a Luca.
Un matrimonio che oggi vacilla. Ma se a vacillare fosse anche quello di Celeste, ancor prima di venire celebrato?

Scritto nel 2018 e pubblicato nell'ottobre 2020, questo romanzo era entrato subito nella mia wish list perché ambientato a Genova. Cinzia Pennati, autrice di altri due libri per bambini, qui a Genova ci vive, se poi sia anche genovese (che non è la stessa cosa) non l'ho trovato scritto da nessuna parte. Di sicuro la storia che racconta potrebbe svolgersi ovunque, Genova è solo una comparsa, con qualche scorcio di mare e poche localizzazioni (neppure troppo felici, come la sopraelevata). Niente a che vedere con Bistolfi e Malavasi.

E' un romanzo al femminile reso particolare dallo svolgersi tutto in un unico giorno. Fra flash back e vari ricordi si torna indietro anche di parecchi decenni, ma il presente inizia quando Agnese, la voce narrante, si sveglia il mattino del matrimonio della sorella minore e finisce la sera dello stesso giorno. Forse la Pennati fa succedere un po' troppe cose durante la mattinata e il primo pomeriggio (per poi mettere il turbo), ma non tutti sono tignosi come me (mentre dalle recensioni su Amazon vedo che non sono l'unica ad aver notato uno smaccato errore anagrafico: manca una generazione fra Pedro e suo zio Ramon).

Del tutto inverosimile è che un tassista offra il trasporto dall'aeroporto Cristoforo Colombo alla Ruta di Camogli, ma questa forse voleva essere la nota ironica del libro ^^

Al di là della delusione personale per il poco spazio che viene dato alla mia città, il libro in sé può considerarsi carino, niente di eccezionale, ma comunque scorrevole.
Sicuramente, almeno nelle intenzioni, una lettura meno leggera di quello che si possa pensare leggendo titolo e trama: tocca tematiche di una certa importanza (le stesse che ho ritrovato scorrendo velocemente il blog della Pennati, Sosdonne.com, dove si firma come Penny) legate al ruolo multitasking che opprime moltissime donne che si ritrovano a essere contemporaneamente mogli, madri, figlie, casalinghe e lavoratrici senza ricevere granché sostegno né in ambito familiare né da parte della società.

Però esagera. E' m
artellante nel sottolineare anche più volte per capitolo quanto sia sfiancante la vita di una donna quando ha dei figli piccoli, cosa che non ho avuto modo di sperimentare, ma non per scelta e questo probabilmente spiega perché mi abbia infastidito il vittimismo esasperante della protagonista che, essendo anche la voce narrante, viene caricata da una moltitudine di frasi motivazionali terrificanti, come quelle che danno il titolo ai vari capitoli: metti un piede dopo l'altro, cerca la donna che vuoi essere, ogni tanto metti un punto, sei tu l'unica costante della tua vita, la felicità si nasconde nei posti più improbabili, non è mai troppo tardi e altre boiate simili che hanno avuto l'unico pregio di rendere il libro adatto alla traccia di febbraio a cui l'ho abbinato (libri con i capitoli titolati).

Reading Challenge 2023, tracce di febbraio: un libro di un autore mai letto e con i capitoli titolati