giovedì 16 febbraio 2023

"Le streghe di Salem", Bruno Sebastiani

 

"Forse la barbarie è latente nell’uomo, è qualcosa che ci portiamo annidato nel profondo, anche quando ci reputiamo progrediti e civilizzati, anche quando ci sentiamo ispirati dalle verità universali suggerite dalla religione, qualsiasi religione."
Se a distanza di più di trecento anni sentendo citare Salem ognuno di noi pensa alle streghe è per colpa di quanto avvenne nel 1692: una caccia spietata che portò all'incriminazione di 144 persone (106 donne e 38 uomini) e all'impiccagione di 19 di loro (14 donne e 5 uomini), a cui va aggiunta la morte di un uomo che venne calato in una fossa e coperto progressivamente di un numero sempre maggiore di pietre, il cosiddetto "schiacciamento" previsto dalla legge contro gli imputati che rifiutavano di dichiararsi colpevoli o innocenti all'apertura del processo. Bruno Sebastiani, romano di Albano Laziale, classe 1947, è un autore atipico: macchinista in pensione delle Ferrovie dello Stato, ha all'attivo molti titoli che si dividono in maniera abbastanza equa fra fiction e approfondimenti storici. In questo saggio del 2018 ripercorre con precisione i fatti, fornendo dettagli geografici e una buona ricostruzione del contesto storico, per arrivare a spiegare cos'era il puritanesimo e come vivevano quegli inglesi arrivati in massa sulla costa orientale degli attuali Stati Uniti "portando via le terre ai nativi nel nome del loro dio". E dopo le guerre per cacciare i nativi, dopo l'invasione delle locuste, dopo un periodo di grande siccità, dopo il colossale incendio del 1691, nell'autunno di quello stesso anno arrivarono le streghe. Sebastiani ci fa entrare in casa del pastore Samuel Parris dove l'uomo viveva con la moglie Eldridge, la figlia Elizabeth di 9 anni, la nipote Abigail Williams di 11 e con Tituba, la donna di colore da lui acquistata al mercato degli schiavi di Barbados.
Questo non è il miglior testo che ho letto sull'argomento: l'autore ricorre spesso a una pungente ironia senza però riuscire a eguagliare maestri come Alan Zamboni (Curiuss) e Alessandro Barbero, si dilunga troppo nella parte che va da quando figlia e nipote del pastore, subito imitate dalle amiche, iniziano a simulare comportamenti innaturali all'inizio dei processi per arrivare poi a chiudere con un po' troppa rapidità.

Ha però il grande pregio di puntare il dito sulla cattiveria umana: perché la caccia alle streghe di Salem, come i fatti analoghi avvenuti in molte parti d'Europa, è stata senz'altro frutto dell'ignoranza dei tempi e del fanatismo religioso, ma non solo.

"Si potrebbe pensare che l’uomo bianco, che si dice tanto rispettoso dei vari comandamenti emanati da colui che venera chiamandolo Signore, trovi poi sempre una qualche scusante per disattendervi, se ciò va a suo vantaggio."

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