Londra, giorni nostri. Grace Bernard ha 28 anni e da quattordici mesi è reclusa nel carcere di Limehouse per l'omicidio di Caro Morton. Un errore giudiziario, Caro è caduta da sola dal terrazzo del suo appartamento, non è stata lei a spingerla di sotto. Ma questo non vuol dire che Grace sia innocente: di persone ne ha uccise ben sei e tutte appartenevano alla sua famiglia, pur essendo di fatto degli estranei.
In prigione decide di scrivere le sue memorie, una confessione che i posteri leggeranno solo dopo la sua morte. O almeno questa sarebbe la sua intenzione...
Bella Mackie, inglese classe 1983, dopo aver lavorato come giornalista e aver scritto un saggio su come la corsa l'abbia aiutata a superare i suoi problemi psicologici, ha raggiunto il successo con questo romanzo nel 2021.
"Tagliente, onesto, graffiante, divertentissimo": così viene descritto nella sinossi, dove viene definito anche "un fenomeno editoriale senza precedenti".
Quanta esagerazione! E' un libro carino, nulla di più e nulla di meno.
Un libro deludente se si pensa di leggere un thriller perché non lo è, appartenendo invece al filone crime umoristico (senza mai arrivare a essere "divertentissimo") che decisamente non amo, ma in cui ciclicamente inciampo.
La giovane Grace - caratterizzata da un cinismo così assoluto da risultare inverosimile, come alcune dinamiche del libro - a 13 anni ha cominciato a tramare la sua vendetta nei confronti del padre di cui è figlia illegittima. Una carogna d'uomo, indubbiamente, ma se ogni figlio non riconosciuto dal padre facoltoso mettesse in pratica una strage come quella attuata da Grace, tutte le famiglie ricche del mondo sarebbero state sterminate da secoli (e forse non sarebbe stata una brutta cosa).
Grace, oltre ad essere cinica, è anche piuttosto antipatica, altezzosa, arrogante e presuntuosa, ma qua e là la Mackie le mette in bocca affermazioni pienamente condivisibili.
Il libro scorre perché è una lettura facile, incuriosisce quanto basta e non necessita di grande concentrazione, con un finale decisamente inaspettato, che lo rende originale e questo ai miei occhi gli ha fatto guadagnare molti punti, pur continuando a ritenerlo solo un libro carino.
In prigione decide di scrivere le sue memorie, una confessione che i posteri leggeranno solo dopo la sua morte. O almeno questa sarebbe la sua intenzione...
Bella Mackie, inglese classe 1983, dopo aver lavorato come giornalista e aver scritto un saggio su come la corsa l'abbia aiutata a superare i suoi problemi psicologici, ha raggiunto il successo con questo romanzo nel 2021.
"Tagliente, onesto, graffiante, divertentissimo": così viene descritto nella sinossi, dove viene definito anche "un fenomeno editoriale senza precedenti".
Quanta esagerazione! E' un libro carino, nulla di più e nulla di meno.
Un libro deludente se si pensa di leggere un thriller perché non lo è, appartenendo invece al filone crime umoristico (senza mai arrivare a essere "divertentissimo") che decisamente non amo, ma in cui ciclicamente inciampo.
La giovane Grace - caratterizzata da un cinismo così assoluto da risultare inverosimile, come alcune dinamiche del libro - a 13 anni ha cominciato a tramare la sua vendetta nei confronti del padre di cui è figlia illegittima. Una carogna d'uomo, indubbiamente, ma se ogni figlio non riconosciuto dal padre facoltoso mettesse in pratica una strage come quella attuata da Grace, tutte le famiglie ricche del mondo sarebbero state sterminate da secoli (e forse non sarebbe stata una brutta cosa).
Grace, oltre ad essere cinica, è anche piuttosto antipatica, altezzosa, arrogante e presuntuosa, ma qua e là la Mackie le mette in bocca affermazioni pienamente condivisibili.
"Per i milionari le tasse sono come il cambiamento climatico per alcune persone: un problema di giustizia sociale per cui vale la pena scendere in piazza. I ricchi di tutto il mondo sono tendenzialmente convinti di essersi guadagnati i soldi che hanno. Non hanno tempo per discussioni teoriche volte a stabilire se una sola persona possa davvero meritare quel tipo di benessere."
Il libro scorre perché è una lettura facile, incuriosisce quanto basta e non necessita di grande concentrazione, con un finale decisamente inaspettato, che lo rende originale e questo ai miei occhi gli ha fatto guadagnare molti punti, pur continuando a ritenerlo solo un libro carino.
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