Ohio
(Stati Uniti), anni 1993-95. Painters Mill è un piccolo centro di
appena 5.300 abitanti, di cui un terzo Amish. Kate Burkholder è una
di loro e ha 14 anni quando la cittadina viene sconvolta
dall’uccisione di tre ragazze per mano di un serial killer. Gli
omicidi cessano all’improvviso, così come erano iniziati, solo
Kate e la sua famiglia sanno perché.
Quello
che Kate non capisce è come possano riprendere 16 anni dopo. In quel
lasso di tempo lei è diventata adulta, ha lasciato gli Amish,
si è trasferita a Columbus, è diventata poliziotto ed è tornata a
Painters Mill da due anni come capo della polizia locale.
Tocca
quindi proprio a lei indagare per scoprire chi si nasconda dietro
all’omicidio di altre tre giovani. Il modus operandi è lo stesso
del “macellaio” di 16 anni prima, ma lei sa che deve trattarsi
per forza di un emulatore…
Primo
romanzo di una serie di tredici (alcuni però sono racconti) che ha
come protagonista Kate Burkholder. Un thriller vecchio stile, sia per
il tipo di crimini che per la modalità delle indagini, tanto che
quando a metà lettura mi è venuta la curiosità di cercare l’anno
di pubblicazione mi sono stupita nel leggere 2009: dimostra una
ventina di anni in più.
Ma
non per questo mi è dispiaciuto, anzi: probabilmente averlo letto
contemporaneamente a quella stupidaggine de “Il gatto che scoprì il Natale” ha fatto aumentare il piacere che ogni volta provavo nel
tornare a immergermi nelle vicende dell’Ohio, ma – pur non
essendo un thriller né particolarmente originale né carico di
suspense – è comunque una storia ben costruita e sufficientemente
coinvolgente, con uno stile semplice e scorrevole, raccontata per lo
più in prima persona da Kate e parzialmente in terza quando le
azioni vedono come protagonisti altri personaggi. Personaggi
parecchio stereotipati, ma che non stonano nella semplicità generale
dell’opera.
Ed
è uno di quei thriller dove il lettore a un certo punto sa più
dell’investigatore, stratagemma narrativo che non amo, ma anche
questo dettaglio è coerente con lo stile del romanzo.
La
marcia in più è l’ambientazione, questo contesto rurale reso
ovattato dalla stagione invernale e dalla neve che mi ha fatto
rivivere gli scenari del Minnesota delle tre stagioni di “Fargo”.
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Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di dicembre. Lo
collego a "Non chiudere gli occhi" perchè sono dello stesso genere