The Village, Hamptons, 2018. E' l'anno in cui Candace Bushnell ne compirà 60 e lei (come me) odia i compleanni delle decine! Perchè quando cambia il primo numero dell'età è impossibile non cedere alla tentazione di fare un bilancio della propria vita. E, per quanto questa possa essere serena e appagante, man mano che le decine avanzano tutto il bello che abbiamo viene offuscato da una certezza assoluta: siamo sempre più vecchi.
Se poi stai arrivando al traguardo dei sessant'anni da single perchè non hai ancora trovato (o perchè hai perso) l'uomo giusto che cosa puoi fare? La Bushnell ha scritto questo libro.
Libro che mi sono precipitata a leggere quando ho saputo che su Sky stava per iniziare il sequel di "Sex and the city", serie TV che ho amato alla follia, di cui avevo collezionato tutti i DVD e che non mi dispiacerebbe affatto rivedere di nuovo.
Fretta sprecata la mia perchè appena ho iniziato la lettura mi sono resa conto che il libro non aveva come protagoniste Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte, bensì l'autrice, ed era ovvio che fosse così perchè lo era anche nel primo libro (che per altro non ho letto, come non ho letto il prequel "Il diario di Carrie", anche di questo ho solo visto la serie TV).
Per i pochissimi che non lo sapessero, nel 1994 il "New York Observer" affida a Candace Bushnell una rubrica fissa dove la futura scrittrice racconta della sua vita newyorkese, rubrica che viene chiamata "Sex and the city". Il successo è così grande che due anni più tardi la Bushnell scrive il libro omonimo. Nel 1995 era uscito "Il diario di Bridget Jones" e i due romanzi danno vita a un nuovo genere, i chick lit (che non disdegno affatto).
Nel 1998 HBO lancia la prima (e l'unica a ispirarsi fedelmente alla rubrica del periodico) delle sei stagioni della serie TV, dove Candice Bushnell viene sostituita dal suo alter ego, Carrie Bradshaw.
Dell'autrice avevo letto altri due romanzi, "Bionde a pezzi" e "Lipstick Jungle" e non li ricordo come dei capolavori, ci sono chick lit decisamente migliori.
"Sex in the city... e adesso?", scritto nel 2019, non può rientrare nella categoria per via dell'età dei vari personaggi, ma lo stile di scrittura resta quello, cosa che rende ancora più deprimenti gli argomenti che tratta.
Inizia con una botta di tristezza definendo di mezza età le persone attorno ai 50, cosa tecnicamente vera, anche se io (cinquantaduenne) di mezza età ancora non mi ci sento!
E poi comincia a raccontare la sua vita, dalla morte del suo cane al marito che dopo tre mesi le chiede il divorzio con il conseguente trasferimento nel Village dove ritrova cinque vecchie amiche, Sassy, Marilyn, Queenie, Kitty e Tidla Tia. Ma, pur parlando parecchio delle amiche, non c'è nulla del cameratismo delle quattro della serie TV e non perchè queste hanno vent'anni in più, anzi. Non è un romanzo corale, solo una serie di episodi raccontati dall'autrice.
Dal momento in cui le viene commissionato un pezzo di analisi di Tinder entrano in ballo gli uomini, o meglio, i discorsi sugli uomini, sul loro egocentrismo, sul loro narcisismo, sul loro infantilismo. Fa un'analisi degli uomini liberi over 50 (o più): c'è il figo sulla piazza, l'anziano ancora in gioco, il marito-bambino e poi il MNB (mio nuovo boyfriend) che a volte può diventare il MNM (mio nuovo marito).
Gli acronimi (che tendo a detestare) non risparmiano neppure le donne e per noi la Bushnell crea l'FME: la follia di mezza età. E lì si va su milf, coguar, catnip, cubbing, ecc, ecc... ma quello che racconta, probabilmente per la forzatura nel voler essere divertente, a me ha alternativamente immalinconita o annoiata, tanto che un pomeriggio mi sono risvegliata di botto quando il Kindle mi è caduto dalle mani: in questo periodo sono particolarmente stanca, ok, ma io non dormo mai di pomeriggio, mai mai, neppure quando ci provo!
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Challenge 2021: questo testo risponde alla traccia compleanno di dicembre (l'autrice è nata il 1° dicembre 1958)