domenica 16 gennaio 2022

"Una madre non sbaglia", Samantha M. Bailey



Chicago (Illinois), agosto 2017. Morgan Kincaid, 43 anni, è una brava persona, ma da un anno e mezzo non lo pensa più nessuno. Il marito Ryan si è suicidato dopo aver truffato tutti, gli amici, i colleghi, i conoscenti e perfino i parenti. La polizia non ha trovato le prove della complicità di Morgan, ma il sospetto è rimasto facendo di lei una donna sola.
Alle 17.30 del 7 agosto è sul binario della stazione della metropolitana ad aspettare il treno che la porterà a casa dopo il lavoro quando una donna trasandata e dallo sguardo sconvolto le si avvicina, la afferra e - chiamandola per nome - le mette di prepotenza un neonato in braccio dicendole: "Per favore, prendi la mia bambina, amala".
Un attimo dopo arriva il treno e la donna si getta fra i binari. In seguito nessuno dei presenti è in grado di testimoniare se le cose siano andate come dice Morgan oppure se sia stata lei a prendere la bambina e a spingere la madre uccidendola.
Ed è così che l'incubo ricomincia, ma questa volta Morgan è decisa a fare di tutto per dimostrare la sua innocenza.

Opera prima, e per ora unica, dell'autrice canadese Samantha M. Bailey. Scritto nel 2019 è un thriller psicologico con pregi e difetti, che si distingue per l'originalità della sua struttura e che sembra molto più lungo delle sue reali 252 pagine per tutti gli eventi che si verificano.

Il titolo originale ("Woman on the edge", donna al limite) è molto più azzeccato rispetto a quello scelto da Garzanti. E' una storia quasi completamente al femminile che ha come assolute protagoniste Morgan e Nicole. I capitoli dove Morgan racconta il suo presente in prima persona si alternano a quelli dedicati a Nicole dove, in terza persona, ci viene descritto quello che per lei è il presente, ma che per noi che leggiamo è il passato perchè fin dall'inizio sappiamo cosa le succederà quel 7 agosto. La sua morte è il punto di giuntura per tutto e solo alla fine si saprà cos'è realmente accaduto e tutti i tasselli, grandi e piccoli, andranno al loro posto.

In realtà ben prima di essere arrivata alla metà ho detto a mio marito quello che per me era il nome del o della colpevole e avevo ragione, ma l'intuizione non mi ha tolto il piacere della lettura proprio grazie all'intrigo dato dal modo alternato in cui la Bailey ha raccontato la storia.
Lo stile di scrittura non brilla - i dialoghi sono spesso di una banalità sconcertante ("Non puoi salvare qualcuno che non vuol essere salvato", "Credo ci sia lo zampino di xxx", ecc...), al pari dei ragionamenti dei personaggi a cui si vorrebbe spesso poter dire: "Ma sei scema/o??" - e certi particolari che li riguardano sono inverosimili - ad esempio la posizione lavorativa raggiunta da Nicole che a 22 anni crea dal nulla, senza mezzi nè titoli particolari, una società arrivando a farla quotare in Borsa sette anni dopo - ma quell'alternanza fra il presente e il "prima" è davvero coinvolgente, l'autrice riesce a chiudere quasi ogni capitolo con un piccolo acme facendo quasi venire voglia di saltare il successivo capitolo dedicato all'altra protagonista per sapere subito cosa succede a quella di cui abbiamo appena letto gli sviluppi.

La Bailey inserisce tanti (troppi) temi importanti (lutti pesanti, depressione post parto, solitudine, squilibri di vario genere) finendo con il non approfondirne nessuno, ma questo è un thriller ed è riuscita a dare molta più suspense di tante firme affermate, aggiungendo un certo carico di tristezza quando il passato di Nicole si avvicina al 7 agosto, sapendo che sarà il suo ultimo giorno di vita.

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