venerdì 31 marzo 2023

"Il silenzio di mia madre", Lauren Westwood

 

Eilean Shiel (Highlands scozzesi), dicembre di un anno non precisato. Sono trascorsi quindici anni da quando Skye Turner ha lasciato la Scozia trasferendosi negli Stati Uniti per inseguire il sogno di sfondare con le sue canzoni. Non ha avuto il successo sperato, ma la musica country le ha permesso di mantenersi, di viaggiare, di fare esperienze, di condurre una vita tutto sommato piacevole, anche se sregolata, ma che non è mai diventata ciò che sognava da ragazza. Perché tutte quelle cose avrebbe dovuto farle con Ginny, la sua gemella. Fin da adolescenti avevano programmato di partire insieme, Ginny con la sua voce meravigliosa, Skye con la sua chitarra e i suoi testi. Invece sei settimane prima della partenza Ginny era morta, spazzata via da un'onda anomala in quel mare che non aveva mai restituito il suo corpo. Avevano diciannove anni e, se anche la vita era andata avanti, per Skye e per sua madre nulla era stato più lo stesso, a cominciare dal loro rapporto, via via sempre più flebile, e non solo a causa della distanza.
Ma adesso Skye è tornata a Eilean Shiel: la madre ha chiesto di lei dopo essersi fratturata una caviglia, o almeno questo è quello che le ha detto suo fratello Bill. Verità o bugia? Ma forse ci sono bugie ben più grandi legate alla scomparsa di Ginny.

Ecco un acquisto fortunato e del tutto casuale.
Lauren Westwood, californiana da anni trapiantata in Inghilterra, ha all'attivo diversi romanzi decisamente rosa, almeno a giudicare da copertine e titoli. "Il silenzio di mia madre", scritto nel 2019, è il solo ad essere stato tradotto in italiano e credo l'unico di genere diverso. Un genere che, secondo me, non è quello della narrativa femminile come viene classificato su Amazon né l'ancor più vaga narrativa contemporanea di IBS. Perché racconta sì del rapporto complesso fra una figlia e una madre, ma la storia ruota totalmente attorno al mistero su quanto accaduto la sera della morte di Ginny e sui fatti precedenti. E' un giallo? Forse. Di sicuro non un poliziesco e neppure un thriller vero e proprio.

Sia quel che sia, è senz'altro un libro che mi ha stupita, coinvolgendomi e piacendomi più di quanto mi aspettassi leggendo la trama e guardando la copertina, così simile a tante altre da essere anonima, nonostante la bellezza richiamata dal bosco autunnale che, per altro, non c'entra nulla con la storia.

Ho letto che gli editori fruiscono spesso di immagini come queste, dove una donna è ritratta di spalle, perché la posizione rimanda a un'idea di fuga attraverso la quale vogliono trasmettere ansia nel lettore già prima che inizi a leggere il libro e anche perché non mostrare il volto della persona permette a chi legge di personalizzarne l'aspetto.
Secondo me vogliono soltanto risparmiare, anche e soprattutto sulla fantasia.

Comunque sia la storia, pur non avendo nulla di particolarmente originale (c'è una ragazza morta in circostanze misteriose, un'altra che a causa di un incidente non ricorda quanto accaduto quella notte, il piccolo paese dove tutti si conoscono e si proteggono, una madre che non ha voluto cambiare nulla all'interno della stanza della figlia che non c'è più e altre situazioni sfruttate da molti autori), è ben costruita, con colpi di scena non colossali, ma ben scanditi che rendono il ritmo incalzante. Un libro che chiama.

Anche un libro piuttosto breve: 256 pagine e io avrei anche accorciato il finale, ma l'ho letto davvero volentieri.

E un altro libro, come "Un bel quartiere", dove l'ambientazione ha un ruolo centrale. Nei ringraziamenti la Westwood parla del suo amore per la regione di Lochaber, nelle Highlands scozzesi, a cui si è ispirata per l'immaginario paesino di Eilean Shiel, mentre per il faro ha preso spunto da quello di Ardnamurchan, che non mi sembra bellissimo come altri che mi è capitato di vedere (purtroppo mai dal vivo), ma che calza perfettamente con le descrizioni del libro.

Guardandolo, però, mi lasciano ancor più perplessa le attività che la Westwood fa svolgere ai suoi personaggi: la storia si sviluppa a novembre nel passato e a dicembre nel presente e questi si fanno un bagno in mare, si infrattano sul promontorio di notte e all'aperto, festeggiano capodanno sulla spiaggia... E poi ci sono io che guardo allibita i 14° che in questo momento mi segna l'applicazione meteo sul cellulare e penso che faccia ancora un freddo boia!

Reading Challenge 2023, traccia annuale di gennaio: libri a scelta, la somma delle pagine deve dare 2023 (questo ne ha 256)