"1947, un'epoca in cui tutto sembrava possibile perché tutto era già successo"
Ogni anno meriterebbe un saggio come questo perché in tutti succede qualcosa degno di essere ricordato, nel male, ma anche nel bene. Ma se è vero (e lo è) che certe annate sono più importanti di altre, il 1947 è stato importantissimo per il mondo intero
Inizia la Guerra Fredda. La Palestina viene divisa in due Stati indipendenti, uno arabo e uno ebraico. L'islam si sviluppa in movimento politico. I Fratelli Mussulmani introducono l'uso del jihad. Pakistan e India diventano due nazioni separate e indipendenti. Nasce la CIA. Viene redatta la Carta dei diritti umani. L'URSS diventa una potenza nucleare e inizia a produrre i kalashnikov. Nasce l'idea di un'Europa Unita.
Elisabeth Asbrink è una scrittrice e giornalista svedese che si occupa di argomenti legati alla storia e al sociale. Racconta la vicenda del padre - ebreo ungherese che durante la guerra era un bambino di 10 anni - e condanna gli esponenti nazisti svedesi che nel dopoguerra si prodigarono per mettere in salvo i gerarchi del Reich.
Ma non dimentichiamoci che è proprio nel '47 che in Italia viene fondato l'MSI, basato sulle stesse idee e sugli stessi ideali del partito fascista di Mussolini. Ed è attorno all'MSI che cresce una rete che si estende a fascisti e nazisti, in Europa, nel Medio Oriente e in Sud America. Nazisti tedeschi, fascisti britannici, falangisti spagnoli, peronisti argentini, guardia di ferro rumena...
Mentre si svolgono i "processi di Norimberga" (anche se si è soliti parlarne al singolare non fu soltanto uno e non si tennero tutti a Norimberga, ma anche a Cracovia, Amburgo e Venezia) - dove per la prima volta in un tribunale si parla di genocidio per descrivere quello che i nazisti avevano fatto in Russia nel '41 con l'Operazione Barbarossa - gli inglesi hanno già perso interesse nel processare i nazisti e gli Stati Uniti vogliono una Germania che funzioni e che faccia da scudo al comunismo.
"Il piano Marshall trasforma la frattura fra est e ovest in un baratro"
Il libro punta il dito sul presidente Truman e sulla sua strategia antisovietica. Per appagare il loro bisogno di anticomunisti arrivarono a proteggere dalle autorità francesi Klaus Barbie, lo aiutarono a stabilirsi in Bolivia dove mise al servizio delle dittature militari del posto la sua esperienza di torture e uccisioni. E' solo un esempio (un altro libro che mi riprometto di leggere è quello di Eric Lichblau, "I nazisti della porta accanto. Come l'America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler").
In nome dell'essere tutti anticomunisti il Pentagono arrivò a inviare gli auguri ai nazisti riuniti a Roma in conferenza nell'ottobre 1950.
"Forse tutto sarebbe potuto andare in modo diverso. Se la Prima guerra mondiale non fosse scoppiata. Se nel 1922 Mussolini non avesse preso il potere. Se nel 1925 Adolf Hitler non avesse scritto il Mein Kampf. Se nel 1928 al-Banna non avesse fondato i Fratelli musulmani."
E ricorda come l'antisemitismo non sia mai stato solo tedesco. Nel 1947 gli ebrei volevano lasciare l'Europa, ma nessuno li voleva, non gli Stati Uniti, non l'Inghilterra.
E così l'ONU creò lo Stato di Israele...
La Asbrink descrive molto bene anche le responsabilità degli inglesi che nel 1947 scelsero sir Cyril Radcliffe per tracciare i confini dell'India. Il giurista non c'era mai stato, arrivò l'8 luglio, visitò Calcutta e Lahore, poi si chiuse in una stanza con le sue carte geografiche decidendo il futuro di 88 milioni di persone.
Quando finì Pakistan e India erano due nazioni separate e indipendenti.
Il 22 ottobre scoppiò la prima guerra.
Nel libro trovano spazio anche altri generi di eventi successi nel corso del 1947: nascono la telefonia mobile, le Polaroid, i transistor.
L'aviatore Kenneth Arnold sostiene di aver avvistato degli ufo e nasce il termine "dischi volanti".
Viene infranto il muro del suono.
Vengono scritti "Se questo è un uomo", "1984" e "Doctor Faustus". Tolkien presenta al suo editore "Il signore degli anelli".
In Svezia apre il primo negozio di H&M e la Asbrink ci racconta il 1947 di Simone de Beauvoir e di Thelonious Monk.
Ma il tema del saggio è indubbiamente storico-politico e non potrebbe essere altrimenti. Un anno tanto importante che ha dato l'impronta a quello che è stato il futuro, con le scelte che lo hanno condizionato.
Non so se autrice ed editore abbiano ragione nel dire che davanti a ogni bivio che i potenti si sono trovati davanti hanno scelto la direzione sbagliata. Non possiamo sapere come sarebbe stato altrimenti, ma quello che sappiamo è che in Europa c'è di nuovo una guerra.
"Molti fuggono da ciò che hanno patito.
Altri dalle conseguenze delle proprie azioni."
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