Black Country, marzo 2015. Charlie e Amy hanno nove anni e sono amiche per la pelle. Un legame che si è esteso anche alle rispettive mamme e, di conseguenza, ai due nuclei familiari: incontri quotidiani, serate in compagnia, vacanze condivise. E per le bambine stessa scuola e medesime attività extra scolastiche, fra cui il nuoto. E' all'uscita dal centro sportivo che vengono rapite e la madre di Charlie chiede che a occuparsi del caso sia la detective Kim Stone.
Un incarico delicato soprattutto perché il doppio rapimento ha un precedente che risale al febbraio dell'anno prima quando altre due bambine erano state rapite e dopo tre giorni soltanto una era stata liberata.
Scritto nel 2015 (come "Il gioco del male"), "La ragazza scomparsa" è la terza puntata della serie con protagonista Kim Stone. Titolo fuorviante, visto che scompaiono delle bambine, non una ragazza, ma un altro thriller estremamente avvincente, ogni volta che dovevo riporlo perché avevo esaurito il tempo dedicato alla lettura l'ho fatto con grande dispiacere e ho già riservato alla quarta puntata della serie una traccia della Reading Challenge, chiaro segno di quanto la Marsons - dopo una partenza un po' incerta con "Urla nel silenzio" - mi abbia conquistata.
Le 382 pagine del libro si dividono in 113 capitoli (più prologo) brevi o brevissimi, particolare che come sempre dà una grande spinta alla lettura. Il ritmo incalzante e i tanti piccoli colpi di scena danno al thriller tutta quella suspense che si spera sempre di trovare in questo genere di libri.
Quindi storia coinvolgente, ben scritta e ben sviluppata. Ma non è certo un thriller perfetto. La Marsons non è una che si complica la vita e se può risolvere una questione con una coincidenza, un'esagerazione (da Kim Stone a RoboCop è un attimo!) o con un qualcosa di assolutamente improbabile, li butta dentro senza sforzarsi di creare sviluppi più logici e funzionali. La velocità di lettura tende a nascondere le pecche, più che altro le si immagazzina pensando che andando avanti ci sarà qualche sviluppo che darà loro un senso, come succede con molti thriller. Questa volta no e vorrei poter spiegare a cosa mi riferisco, ma sarebbero spoiler. Come nel precedente romanzo, anche questa volta ho trovato debole il modo in cui Kim arriva all'intuizione finale e la figura della veggente è davvero superflua ed evitabile, non serve a nulla e lede la coerenza della protagonista, ma tutti questi fattori negativi vengono surclassati dal modo in cui la Marsons riesce a rapire i suoi lettori.
Reading Challenge 2023, traccia di aprile: libri scritti da donne
Scritto nel 2015 (come "Il gioco del male"), "La ragazza scomparsa" è la terza puntata della serie con protagonista Kim Stone. Titolo fuorviante, visto che scompaiono delle bambine, non una ragazza, ma un altro thriller estremamente avvincente, ogni volta che dovevo riporlo perché avevo esaurito il tempo dedicato alla lettura l'ho fatto con grande dispiacere e ho già riservato alla quarta puntata della serie una traccia della Reading Challenge, chiaro segno di quanto la Marsons - dopo una partenza un po' incerta con "Urla nel silenzio" - mi abbia conquistata.
Le 382 pagine del libro si dividono in 113 capitoli (più prologo) brevi o brevissimi, particolare che come sempre dà una grande spinta alla lettura. Il ritmo incalzante e i tanti piccoli colpi di scena danno al thriller tutta quella suspense che si spera sempre di trovare in questo genere di libri.
Quindi storia coinvolgente, ben scritta e ben sviluppata. Ma non è certo un thriller perfetto. La Marsons non è una che si complica la vita e se può risolvere una questione con una coincidenza, un'esagerazione (da Kim Stone a RoboCop è un attimo!) o con un qualcosa di assolutamente improbabile, li butta dentro senza sforzarsi di creare sviluppi più logici e funzionali. La velocità di lettura tende a nascondere le pecche, più che altro le si immagazzina pensando che andando avanti ci sarà qualche sviluppo che darà loro un senso, come succede con molti thriller. Questa volta no e vorrei poter spiegare a cosa mi riferisco, ma sarebbero spoiler. Come nel precedente romanzo, anche questa volta ho trovato debole il modo in cui Kim arriva all'intuizione finale e la figura della veggente è davvero superflua ed evitabile, non serve a nulla e lede la coerenza della protagonista, ma tutti questi fattori negativi vengono surclassati dal modo in cui la Marsons riesce a rapire i suoi lettori.
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