Painters
Mill (Ohio), dicembre 2010. Sono passate poche settimane dall’eccidio
dei Plank quando un’altra famiglia Amish viene duramente colpita.
Questa volta il capo della polizia Kate Burkholder deve correre alla
fattoria degli Slabaugh: padre, madre e uno zio sono caduti nel pozzo
del letame trasformato in una camera a gas a causa della cattiva
ventilazione. Kate, per via del suo passato, si sente profondamente
vicina ai quattro orfani lasciati dalla coppia, un maschio e una
femmina adolescenti e due bambini più piccoli. Ma quello che
sembrava un incidente forse non è stato tale: l’autopsia rivela
che uno dei due uomini è stato colpito alla testa prima di cadere
nel pozzo. Possibile che ci sia un collegamento con gli atti
vandalici perpetrati negli ultimi tempi ai danni della comunità
Amish? Due uomini non identificati hanno già infierito sul bestiame,
incendiato una stalla, malmenato un ragazzo. Magari questa volta hanno
esagerato…
Terzo
romanzo della saga con protagonista il commissario Burkholder.
Ho
trovato ancora più fastidiose le ripetizioni di cui mi ero già
lamentata con la precedente recensione. Sicuramente l’aver letto
due libri della serie consecutivamente me le ha rese più noiose, ma
davvero non era il caso di raccontare per ben tre volte il passato di
Kate: una la capisco, tre mi danno l’idea di voler allungare il
libro e non ce ne sarebbe stato bisogno perché è ben fatto e non
sarebbe stato meno bello se leggermente più breve.
E
continuano le mie perplessità sull’inverosimiglianza dei tanti
crimini inseriti in un contesto così ristretto, sconcerto che si
accentua per via dei tempi ristretti scelti dalla Castillo che fa
accadere tutte e tre le vicende nello stesso anno.
Nonostante
questi due aspetti disturbanti, che sicuramente riscontrerò anche nei prossimi
romanzi, l’escalation continua: se il secondo mi era piaciuto più
del primo, questo mi è piaciuto più del secondo. Rispetto ai primi
due è più thriller che giallo: ci sono sia una discreta
dose di suspense che un buon colpo di scena finale, niente di
strabiliante, ma presente e apprezzabile.
Non
si tratta di capolavori e di certo non li consiglierei a chi cerca
adrenalina pura, ma sono letture piacevoli, coinvolgenti il giusto e
a loro modo anche rilassanti. Una buona compagnia per questo momento
#iorestoacasa (chi può). Anche nel libro viene ripetuto il mantra "andrà tutto bene": crediamoci...
Reading
Challenge 2020: questo testo risponde alla traccia normale di
marzo "un libro con un articolo nel titolo"