mercoledì 4 marzo 2020

"Mary Poppins", P.L. Travers


Londra, primi anni del 1900. La famiglia Banks risiede al 17 di Viale dei Ciliegi. Madre, padre, quattro bambini e tre domestici. Manca però una nuova tata, l’ultima se n’è andata senza preavviso. Ed è a questo punto che dal cielo arriva Mary Poppins…

Ci sono tre personaggi da cui mi sono sempre tenuta alla larga provando per loro una profonda antipatia preconcetta: Alice nel paese delle meraviglie, Pippi Calzelunghe e, appunto, Mary Poppins. Ci sarebbe anche Pinocchio, ma di lui avevo visto sia il film di Comencini che il cartone animato Disney, mentre ho vissuto cinquant’anni senza che le tre signorine citate riuscissero a disturbarmi più del necessario attraverso lettura o visione su piccolo o grande schermo.

Ma poi è arrivata Claudia e la sua Reading Challenge, dove “Mary Poppins” è stato scelto come una delle letture Gold (cioè letture di gruppo) del mese. E vuoi sputare su 5 punti facili (perché il libro è breve)? Sia mai!

E così ho conosciuto Mary Poppins…

Una favola per bambini: IBS indica i 10 anni come fascia di lettura, io la vedo più adatta come fiaba da leggere a bimbi in età prescolare o poco più. Sicuramente non appassionante per una tardona insensibile alla magia quale sono (ma, ricordando la bambina che sono stata, sono sicura che non l’avrei apprezzata nemmeno a 5 anni).

Però, parlando con mia sorella e leggendo le recensioni delle altre partecipanti, mi accorgo che senza il paragone con la Mary Poppins del film non ho avuto la delusione da confronto che invece hanno provato tante di loro. Anzi… A me questa Mary Poppins vanitosa che riesce a mettere in riga l’esuberanza dei bambini con uno sguardo e a farli tacere con un secco “no” non è dispiaciuta affatto.

Sia chiaro: non mi sogno affatto di leggere gli altri sei libri della serie! Fra me e Mary Poppins l’avventura finisce qua, ma in mezzo alle strampalate storie di ogni capitolo lei, nonostante svolazzi e abbia la borsa come le tasche di Eta Beta, mi è sembrata quella più centrata.

Il soggetto più odioso è quello della madre, quello a me più caro la signora degli uccelli e il fastidio che ho provato nel leggere di orsi polari scuoiati e di renne arrostite è stato compensato con la meravigliosa immagine dello zoo con gli animali liberi e gli esseri umani chiusi nelle gabbie!

Reading Challenge 2020: traccia gold del mese di marzo