lunedì 20 giugno 2022

"La regina irriverente", Carla Maria Russo

 

Di Aliénor - duchessa d'Aquitania e di Guascogna e contessa di Poitiers, regina di Francia, prima, e d'Inghilterra, poi, nonché madre di due re - non si conosce l'anno di nascita: si diceva fra il 1120 e il 1122, ma studi recenti hanno appurato che aveva 13 anni nel momento in cui sposò Luigi, erede al trono di Francia, e non 15, come si credeva, dettaglio che fa slittare la sua nascita al 1124. La prima data certa che la riguarda è proprio quella del suo primo matrimonio, celebrato il 25 luglio 1137.

Carla Maria Russo, invece, inizia a raccontarci di lei immaginandola all'età di quattro anni seduta sulle ginocchia del nonno, Guglielmo il Trovatore: ed è solo la prima delle tante congetture di cui il testo è saturo.

Approcciandomi a questa lettura sapevo che non si trattava di una biografia (per altro parziale, arriva solo al momento in cui il matrimonio con Luigi VII viene annullato, quindi si ferma al 1152 ed Eleonora visse per altri cinquantadue anni), ma di un romanzo storico. Però, non avendone mai letti, mi aspettavo qualcosa di diverso. Qualcosa di serio.

Inevitabile il confronto con l'"Eleonora d'Aquitania" letto l'anno scorso. Ma cosa vogliamo confrontare? I due volumi sono agli antipodi: la biografia della Pernoud è un testo accurato, completo, veritiero, privo di fronzoli, arriverei a definirlo accademico.
Questo della Russo è un romanzo storico totalmente improntato sul romanticismo, con molte strizzate d'occhio all'erotismo soft, con protagonista e personaggi vari descritti senza tenere conto né delle loro caratteristiche né di ciò che all'epoca era vincolante riguardo a usi, rapporti, etichetta, ecc, con dialoghi che mi aspetterei di ascoltare in una puntata di "Uomini e donne", se solo guardassi quella trasmissione, e dove manca completamente un'ambientazione degna di questo grande periodo storico.

E' così che immagino i libretti della collana Harmony "Grandi romanzi storici" che vendo in edicola.

Pensavo che il livello fosse superiore. Personaggi realmente esistiti pretendono serietà, se si ama la storia. Se questo libro avesse raccontato le vite di figure di fantasia probabilmente non lo avrei letto, ma nel caso non avrei avuto nulla da ridire. Ma scegliendo di parlare di personaggi reali non si dovrebbero stravolgere i fatti, meno che mai infiocchettarli di orpelli melensi.

Questa lettura ha avuto un unico pregio, quello di farmi ricordare del sapone di Aleppo, che anni fa compravo abbastanza regolarmente e che poi, chissà perché, ho finito col dimenticare. Lo ricomprerò presto, sperando che il sapone non mi faccia tornare in mente a ogni utilizzo questa sciagurata lettura.

Reading Challenge 2022, traccia di giugno: un libro con dei nobili