lunedì 13 ottobre 2025

"Mariani e le giuste scelte", Maria Masella

 

Genova, martedì 14 ottobre 2014. Il mare ha il colore del ferro, come il cielo che sembra non volersi accontentare dei disastri che ha già causato pochi giorni prima riversando sulla città 395 mm di pioggia in meno di venti ore, portandosi via una vita e lasciando Genova in ginocchio nel fango.
Un'altra volta.
Sono gli strepiti dei gabbiani ad attirare l'attenzione di Giuseppe Parodi, un anziano che ama trascorrere il tempo osservando il mare dalla spiaggia di Priaruggia. Alla vista del cadavere può solo chiamare il 112 e il lavoro finisce sulle spalle del commissario Mariani. Un caso difficile, come tutti quelli dei morti privi di documenti, ma a questo manca anche la faccia, devastata dagli uccelli.

Öchinni de mâ

Ventiduesima puntata della serie, con il ritorno di alcuni personaggi apparsi nei libri precedenti: una volta capito che la vittima aveva intrapreso il percorso per il cambio di sesso e non aver ricavato nulla da ospedali e cliniche, Mariani spara alla cieca mostrando le immagini della ricostruzione del volto fatta al computer a Marco Ubaldi, Bibi, l'omosessuale vittima di un brutale pestaggio ne "Il dubbio", secondo libro della serie. E fa centro in ribattuta perché è il compagno di Ubaldi a riconoscere nel morto un uomo che ha visto spesso nel bar dove lavora, vicino al teatro Carlo Felice, in compagnia della Maestra Marni, vale a dire Vittoria Marni, insegnante al Conservatorio, nonché la prima moglie del farmacista Piero Servago, personaggio chiave di "Giorni contati", quinto libro della serie.

Piccoli spoiler di poco conto (perché tutto ciò avviene all'inizio) per evidenziare come a Maria Masella piaccia proprio tanto inserire coincidenze clamorose all'interno dei suoi romanzi, questa volta anche del tutto inutili perché Mariani avrebbe potuto scoprire gli stessi dettagli da chiunque.

Dai primissimi libri torna anche l'ispettore Paciani, che dopo dodici anni trascorsi altrove rientra a Genova con il grado di ispettore superiore e viene reintegrato nella squadra di Mariani, poco gradito sia a lui sia all'ispettrice Petri (e a me).

Mentre alcuni aspetti della trama orizzontale (quelli non familiari) avanzano continuando a coinvolgere i servizi segreti (piega che non amo), la storia gialla di questa vicenda è piuttosto intricata, ma ben costruita, con un finale che deve aver lasciato col fiato sospeso chi ha letto il libro al momento dell'uscita (non a chi, come me, leggendo in ritardo sa che la serie non finisce qui).

Toccante questo passaggio:

"Sono salito verso l’autostrada, perché anche se per un tratto soltanto, mi evita l’attraversamento di Cornigliano e di Sampierdarena, delegazioni sempre trafficate. Non so come faremmo senza quel tratto autostradale, anche se il viadotto sul Polcevera è maledetto con pioggia e vento."

Il libro è ambientato nel 2014, ma è stato scritto nel 2019, l'anno successivo al crollo del ponte Morandi, il viadotto di cui parla la Masella e il riferimento a quanto fosse maledetto con pioggia e vento, come quel 14 agosto 2018, non è certo casuale ♥ 

Reading Challenge 2025, traccia di ottobre cascata di lettere: male, sale

venerdì 10 ottobre 2025

"Persone normali", Sally Rooney

Carricklea (Irlanda), gennaio 2011. Marianne Sheridan e Connell Waldron hanno 18 anni e sono compagni di scuola. In classe si salutano a mala pena, ma quando si incrociano a casa di lei si comportano da amici. Succede quando Connell va a prendere sua madre, che un paio di volte alla settimana fa le pulizie nella villa degli Sheridan. E quando dall'amicizia passano ai baci e poi al sesso il legame continua a rimanere un segreto fra loro. Perché Connell è il ragazzo più popolare dell'istituto, grazie al suo ruolo di centravanti nella squadra di calcio, mentre Marianne - cupa, solitaria e sempre immersa nella lettura - è quella strana e lui teme che la notizia della loro frequentazione possa minare il suo prestigio.
Finché all'università i ruoli si invertono.

Tira e molla

Secondo romanzo di Sally Rooney, scritto nel 2018. L'anno scorso avevo letto "Parlarne tra amici" trovandolo largamente sopravvalutato, anche se non mi era dispiaciuto. Di questo ho preferito la storia che racconta 
continuando però a stupirmi per il riscontro letterario ottenuto da questa ragazza, che scrive bene, sì, e in modo particolare (ma solo per i suoi dialoghi non virgolettati), ma che a mio avviso deve molto (troppo) alla spinta dei social.

O semplicemente parla meglio ai giovani che alle tardone come me.

Quello che ho letto è principalmente un romanzo romantico (quasi un rosa) che racconta quattro anni di un rapporto tormentato, fatto di rotture e riconciliazioni, dove tutto si basa sugli equivoci generati dal non detto: quando studiano all'università di Dublino e lui va da lei con l'intenzione di chiederle se può ospitarlo, perché ha perso il lavoro e non può permettersi l'affitto della stanza dove alloggia, è talmente restio a parlare chiaro da arrivare a farle intendere che per l'estate tornerà a Carricklea (cittadina immaginaria inserita nella reale contea di Sligo) e che dovrebbero sentirsi liberi di poter frequentare altre persone!

Ma anche questa volta a deludermi è stata la superficialità con cui la Rooney ha gestito le tante tematiche con cui ha infarcito la storia (bullismo, lutto, violenza domestica, divario sociale, depressione, sottomissione) senza approfondirle, come quando i due aspettano di sapere se sono riusciti a vincere una borsa di studio, cosa vitale per lui - perché senza non potrebbe mantenersi lontano da casa per proseguire gli studi - mentre per lei rappresenterebbe solo un riconoscimento alle sue qualità. Un passaggio emblematico che è stato relegato a una frase.


Un libro come questo, rivolto ai giovani, avrebbe un significato ben più profondo con una maggiore introspezione, invece di concentrarsi sulla
spasmodica ricerca del riconoscimento sociale.

Reading Challenge 2025, traccia rebus di ottobre: busta e chiave

mercoledì 8 ottobre 2025

"Racconti americani", George Gissing

 

George Gissing, nato nel West Yorkshire nel 1857, ebbe un'esistenza breve (morì in Francia a 46 anni) e parecchio travagliata, collezionando tre matrimoni, diversi trasferimenti e anche un mese di condanna ai lavori forzati.
Scrisse ventidue romanzi, centoquindici racconti brevi, un importante saggio su Charles Dickens e un diario di viaggio, "Sulla riva dello Jonio", che vorrei leggere nel prossimo futuro per ritrovare alcuni dei posti visitati a settembre durante una meravigliosa vacanza in Calabria (dove ho lasciato il cuore e dove spero di tornare ♥)

George Orwell definì Gessing "il miglior romanziere mai prodotto in Inghilterra", mentre Virginia Wolf disse che "aveva la grande capacità di riuscire a far pensare i suoi personaggi": io ho comprato questo libro per soli cinque euro al Libraccio di Savona, dove finisco spesso per imbattermi in raccolte di racconti che on-line, chissà perché, mi sfuggono quasi sempre.

Qui ce ne sono venti, preceduti dalla postfazione di Susan Bassnett che, oltre a descrivere le difficoltà del lavoro di traduzione, pone interessanti considerazioni che mettono a confronto le preferenze dei lettori fra racconti e romanzi evidenziando come fra gli stessi autori sia difficile trovarne di veramente capaci di scrivere gli uni e gli altri. 

I racconti per lo più brevi (il libro ha solo 267 pagine), vennero tutti pubblicati nei quotidiani di Chicago 
durante l'anno trascorso da Gissing negli Stati Uniti, il 1877, quindi quando l'autore aveva soltanto vent'anni.

S
ono stati - per me che non amo i classici - una piacevole sorpresa per l'inaspettato risvolto giallo che molti hanno, ma anche per le belle ambientazioni dell'epoca, in particolare quelle de "Una costiera inglese" che mi ha regalato un bel turismo per immagini. Ecco il castello di Bamburgh...


...e il vicino faro di Longstone:


"Le colpe dei padri"
In una grande città industriale inglese Leonard Vincent incrocia una ragazza che piange disperata. È Laura London e gli racconta la sua storia. Lui può aiutarla e lo fa, o almeno ci prova.

"R.I.P."
È l'unica incisione che è stata fatta su una lapide nel piccolo cimitero di un paesino francese ai piedi dei Pirenei dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo. Da cinquant'anni vi è sepolta una donna di cui nessuno ha mai conosciuto il nome.

"A caro prezzo"
A Tim Ridley, umile calzolaio di sessant'anni (mal portati) sia la moglie sia la figlia sono morte quando erano ancora troppo giovani. Gli è rimasta solo Lucy, la nipotina dodicenne. Ed è per non perdere anche lei che tradisce la fiducia del signor Page.

"Infelice da morire"
Dopo svariati tentativi abortiti, Arthur Melville finisce di scrivere una lettera. È per Lily, a cui l'estate precedente aveva chiesto di sposarlo. Ma adesso è innamorato di un'altra e glielo ha scritto.

"La figlia della guardia"
Marion Hyde, bella e storpia, è la figlia di una guardia carceraria. Un prigioniero accusato di furto attira la sua attenzione.

"Un terribile errore"
Harold Davie e Robert Moore sono grandi amici finché cominciano a temere di essersi innamorati della stessa ragazza.

"Gretchen"
Paul Mansfield, studente d'arte a Parigi, ricco, bello e fortunato. Si considera un grande critico d'arte. Un giorno si trova davanti a un piccolo dipinto intitolato "Gretchen al filatoio" e se ne innamora. Del quadro o della modella?

"Speranza di madre"
La voce narrante sta trascorrendo un mese di vacanza sulle coste del Yorkshire quando, durante una passeggiata sulla spiaggia, vede un neonato dormire sulla sabbia e poco più in là la giovane madre (il racconto più triste della raccolta).

"Venti sterline"
Staining scommette venti sterline con Smith, la voce narrante, e perde. Vent'anni dopo quelle venti sterline potrebbero salvargli la vita, ma arrivano troppo tardi.

"Due cuori in gioco"
Morton Levyllian è abituato ad avere gioco facile con le donne grazie al suo aspetto e ai suoi soldi. Ma non con Clara Vane, a cui Morton è completamente indifferente. Oppure no?

"Una prova d'onore"
Il padre di Edith è morto da quindici anni, quando lei ne aveva soltanto tre. O almeno questo è ciò che le ha raccontato la madre.

"La tentazione di Joseph Yates"
Dopo essere caduto in disgrazia, Yates fatica a mantenere la sua famiglia con il suo stipendio da contabile sottopagato. Una sera per una svista si trova in mano un assegno da cento sterline. Saprebbe cosa fare per mascherare l'ammanco. Vincerà la fame oppure l'onestà?

"Come mi hanno intortato"
Ernest Morland ha già superato i trent'anni. Se non si è ancora sposato è per la convinzione che le donne siano attratte dalla sua ricchezza, non da lui. Poi un giorno dalla campagna arriva in visita la cugina Annie con la sua umile dama di compagnia.

"Il ritratto"
Robert Southey non riesce a staccare gli occhi dal ritratto di una bambina di circa sette anni. Si tratta di Annie, caduta in disgrazia dopo la morte del padre. E' questo che gli racconta la sprezzante Eugenie Bartlet, cugina di Annie.

"La figlia dell'artista"
Un uomo osserva affascinato un dipinto che ritrae il volto di una bambina. Il proprietario gli racconta la storia del pittore, Julius Trent, rimasto vedovo quando la figlia aveva meno di un anno. E' la bambina del ritratto, Ida.

"Una costiera inglese"
Durante l'estate Graham e l'amico Jack si concedeno un mese di vacanza al confine con la Scozia. Sono gli unici ospiti dei Patterson, che vivono nell'unica casa presente su un lungo tratto di costa. Hanno tutta la pace e la tranquillità che sognavano per poter dipingere, riflettere e riposare. Finché vengono raggiunti dal padre e dalla sorella di Jack.

"Il ritratto misterioso"
Harry Marston viene diseredato dal facoltoso padre per aver sposato Helen Tracey contro la sua volontà. E' convinto di poter mantenere se stesso e la sua mogliettina con i suoi ritratti, ma ben presto si rende conto che i commercianti di dipinti  hanno perso interesse per le sue opere, adesso che non è più un giovane erede.

"Un danno da nulla"
Quattro persone attorniano il letto su cui giace un moribondo, Bernard Hope. Sono il medico, l'infermiera, il notaio e la figlia Mary. Fa giusto in tempo a firmare il testamento ed esala l'ultimo respiro, riponendo fiducia nella persona sbagliata.

"Brownie"
È il soprannome dato a una fanciulla per via del sua natura selvaggia, che ricorda l'omonimo folletto. Lei e la sorella Mary, dopo la morte dei genitori, sono state affidate allo zio Wiliam Denby che ha temporaneamente ereditato la fattoria, fino al matrimonio di Mary. Ma i piani dell'uomo - avido, freddo e crudele - non prevedevano nessuna restituzione.

"Il dipinto"
Una donna e una ragazza sedute lungo il fiume catturano lo sguardo di un pittore di passaggio, Ralph Bertram. Nei giorni seguenti torna a cercarle, ma invano. Per completare lo schizzo e farlo diventare un dipinto può fare affidamento sulla sua sola memoria.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Editori: Nova Delphi


lunedì 6 ottobre 2025

"Matematiche certezze", Maria Masella

 

Genova, venerdì 15 agosto 2013. Il corpo di Antonina Descalzo, 79 anni, viene trovato nella cucina del suo appartamento di Quarto. E' stata uccisa da almeno quattro giorni, l'assassino le ha tagliato la gola e poi le ha ficcato in bocca due dadi. Particolare che l'ispettrice Petri collega immediatamente a tre omicidi avvenuti a Torino, la sua città, cinque anni prima. Mariani sale in Piemonte per avere un quadro completo dal collega che aveva seguito le indagini, il commissario Sergio Crema: nell'estate del 2008 tre anziani erano stati uccisi con la stessa modalità toccata alla Descalzo. Casi chiusi in maniera definitiva, anche se Crema deve ammettere che era venuta meno la matematica certezza.

Aritmetico

La ventunesima puntata (del 2019) della serie è un romanzo scritto a quattro mani diviso in tre parti: dopo una prima parte, costituita da un unico capitolo/prologo, che descrive il ritrovamento della vittima genovese, con la seconda la scena si sposta a Torino e la penna passa da Maria Masella a Rocco Ballocchino; quindi si torna a Genova per la terza e ultima parte, la più corposa.


Non conoscevo Ballocchino, torinese classe 1972, anche lui autore di una serie con protagonista un commissario, Sergio Crema, che ho detestato, un mollaccione che sbava dietro alla "sua" PM, che chiama "futuri cadaveri" le persone nel mirino del serial killer e che incrocia le dita mentre aspetta la risposta a una domanda che ritiene cruciale.
La vicenda gialla è apprezzabile, ma rovinata da uno stile di scrittura quasi adolescenziale e urticante ("Sergio, Marco e Giulia attorniarono la scrivania di Crema che si sentiva come Napoleone a Waterloo anche se sperava in un esito finale diverso della battaglia che stava combattendo". E ancora: "Gli informatici dell’azienda elettrica erano stati di un’efficienza svizzera, anzi sabauda").

Per contro la Masella penalizza il buon lavoro di collegamento facendo avere (per l'ennesima volta) alla moglie di Mariani la giusta intuizione (matematica) circa gli omicidi torinesi, in barba all'intera squadra del marito e a quella di Crema.

Reading Challenge 2025, traccia di ottobre cascata di lettere: male



sabato 4 ottobre 2025

"La curva dell'oblio", Gian Andrea Cerone

 

Milano, inizio gennaio 2023. Il cadavere di un uomo di 46 anni, Massimo Fabiani, viene ritrovato in una mansarda. Chi lo ha ucciso si è preso tutto il tempo necessario per dissanguarlo a poco a poco posandogli poi sul torace una piccola cornice intagliata con dentro la fotografia in bianco e nero di una rosa. Un dettaglio che porta il commissario Mandelli a sospettare che possa trattarsi della firma di un assassino seriale. Infatti di lì a breve viene trovata la seconda vittima, un uomo privo di documenti ucciso con sedici colpi di bisturi e con la stessa fotografia adagiata sul corpo.
E proprio quando la squadra riesce a risalire all'identità del morto, il nuovo questore Pinduccio si trova costretto a mandare Mandelli e Casalegno in Val di Fassa: il cancro ha rosicchiato quasi del tutto l'aspettativa di vita dell'ex senatore Giosuè Roner-Alpago che vuole andarsene sapendo la verità sulla morte di Elias, il suo unico figlio maschio, risalente al dicembre 2014, un caso archiviato come caduta accidentale, responso che non lo ha mai convinto.

Connesso

La curva dell'oblio è frutto dello studio di uno psicologo tedesco, Hermann Ebbighaus, che alla fine del XIX secolo evidenziò il ritmo esponenziale con cui la memoria tende a dimenticare le informazioni, la maggior parte nelle prime ore, poi più lentamente man mano che il tempo passa.

Un fattore che deve essere tenuto in grande considerazione dagli investigatori, naturalmente da quelli reali, ma anche da chi le storie gialle se le inventa.

Pubblicato a giugno di quest'anno, il romanzo è la quarta puntata della serie del commissario Mandelli (dopo "Le notti senza sonno", "Il trattamento del silenzio" e "Le conseguenze del male") e, con le sue 384 pagine, è nettamente il più breve dei quattro.

Questa volta Cerone non è caduto nei suoi soliti eccessi limitandosi a due linee narrative parallele che si sviluppano in tredici giorni e che portano entrambe a dei cold case ♥
L'autore è riuscito a mantenere alto il mio livello di coinvolgimento anche nelle parti relative alle indagini trentine nonostante la presenza di dettagli riconducibili a leggende di fate, streghe e altro che, insieme all'ambientazione montana, rimandano decisamente ai libri di Ilaria Tuti.

Per fortuna Mario Mandelli è più giovane di Teresa Battaglia e gode di ottima salute, cosa che mi fa sperare in tanti altri libri per questa serie che meriterebbe una fama maggiore di quella che ha.

Reading Challenge 2025, annuale Cruciverba

mercoledì 1 ottobre 2025

Reading Challenge: tracce di ottobre

          


Tracce generiche:
  • libri con copertina autunnale
  • libri con una parola collegabile a Halloween nel titolo

Traccia cascata di lettere:
  • male: Matematiche certezze, Maria Masella (2 punti)
  • sale: Mariani e le giuste scelte, Maria Masella (2 punti)

Traccia rebus:
  • Persone normali, Sally Rooney (2 punti)

Traccia dadi: 27 - 31 - 77


I miei punti di ottobre: 6



martedì 30 settembre 2025

"La sorella", Louise Jensen

 

Campagna inglese, gennaio 2015. Sono quattro mesi che Charlie è morta, una settimana prima di compiere venticinque anni. La stessa età di Grace, che ora è nel bosco a dissotterrare la scatola dei segreti che lei e la sua migliore amica avevano riempito e poi nascosto dieci anni prima. Grace vuole recuperare i ricordi, ma soprattutto vuole aprire quella busta rosa che aveva visto di sfuggita un attimo prima che Charlie posasse il coperchio sulla scatola. Ma quella che si trova in mano non è la lettera che si aspettava, bensì una lista delle cose che l'amica da ragazzina si riprometteva di fare una volta diventata adulta. Il primo desiderio è quello di rintracciare il padre, quel padre che non ha mai conosciuto e di cui la madre non ha mai voluto rivelare il nome. Una battaglia che Charlie ha perso per sempre, ma che adesso Grace vuole combattere per lei.
E se al posto del padre trovasse una sorella?

Poco credibile

La premessa era intrigante, ma la storia si perde nel suo sviluppo, in un crescendo di eventi così surreali da cadere nel ridicolo, alternando situazioni scontate ad altre inverosimili.

Nella prima parte ci sono continui riferimenti a un qualcosa che Grace ha fatto da bambina e al motivo per cui Charlie poco prima di morire le aveva chiesto perdono.

La rivelazione di Grace (che è la voce narrante dell'intero romanzo) è un evento toccante che avrebbe dovuto innescare in me un affetto compassionevole, ma arrivata a quel punto (si è quasi a metà libro) mi aveva già sfinita: lagnosa, imbranata, irritante. L'ennesima giovane protagonista di tanti (troppi) romanzi inglesi che cerca la soluzione ai suoi problemi nell'alcool e nell'abuso di psicofarmaci.

La spiegazione della colpa di Charlie, invece, arriva sul finale, quando il libro ormai è precipitato in un vortice di reazioni esagerate di fronte a situazioni sicuramente complesse, ma
risolvibili con un sapiente uso del dialogo.

E non aiutano un paio di personaggi inseriti in sottotrame che appesantiscono inutilmente la storia.

Scritto nel 2016, è il primo dei dieci thriller attualmente pubblicati dall'inglese Louise Jensen. In italiano oltre a questo è stato tradotto soltanto quello successivo ("I ricordi di un'altra"), dello stesso anno, quindi direi che la Jensen è un altro nome dimenticato dagli editori italiani.
Un peccato? Non direi, caso mai lo è averli comprati entrambi.

Reading Challenge 2025, traccia mensile di settembre: libri con un grado di parentela nel titolo

domenica 28 settembre 2025

"Il giorno dell'ape", Paul Murray

 

Dintorni di Dublino, un anno non precisato di inizio millennio. La famiglia Barnes: Dickie il padre, Imelda la madre, Cass e PJ i due figli della coppia, la ragazzina che si prepara ad abbandonare l'adolescenza, il più piccolo che sta per entrarci. Una famiglia più che benestante grazie all'attività di cui Dickie ha preso le redini dopo che il padre ha scelto di trascorrere il resto della vita a fare il pensionato in Portogallo. Gli equilibri si infrangono quando le due concessionarie Volkswagen, come il resto del mondo, vengono colpite dalla crisi economica di quegli anni.

Dalle stelle alle stalle

Paul Murray, autore e sceneggiatore nato a Dublino nel 1975, ha all'attivo soltanto quattro romanzi scritti nell'arco di vent'anni. Questo (titolo originale "The bee sting", più calzante della traduzione italiana) è l'ultimo, pubblicato nel 2023 e arrivato in Italia soltanto all'inizio di quest'anno con grande clamore.

Un tomo di 664 pagine - di cui almeno duecento superflue - decisamente divisivo: osannato da tanti e criticato da molti, non ricordo di aver letto vie di mezzo e invece è proprio lì che si colloca il mio parere.

Non sono in grado di fare i paragoni necessari a contestare la vittoria del Premio Strega Europeo di quest'anno, né mi ha disturbata particolarmente l'uso (anzi, il non uso) della punteggiatura fatto da Murray per gran parte del libro. Non si tratta di un fiume incessante di parole, bensì di un testo strutturato in modo tale da rendere evidente la presenza di un punto alla fine di una frase anche se non è stato battuto, ma - se anche non mi ha creato problemi - è una scelta stilistica di cui non arrivo a capire la necessità.

Questi sono i due punti che principalmente hanno suscitato la disapprovazione dei molti sopra citati che capisco più dell'entusiasmo dei tanti, perché "Il giorno dell'ape" è un romanzone piacevole (per chi ama saghe familiari e simili), ma di puro intrattenimento, in linea con tantissimi altri da cui si distingue solo grazie a un finale che colpisce lasciando il segno.

Molti capitoli sono lunghi, certi lunghissimi, come i due che formano la prima parte, quella che ha Cass come protagonista, per me una brutta partenza che mi ha lasciata indifferente. Il mio interesse è aumentato con PJ, a cui è dedicato l'unico capitolo della seconda parte. La terza, quella che ha al centro Imelda, e la quinta, l'unica parte corale, sono quelle che mi sono piaciute di più, mentre la quarta, incentrata su Dickie, ha avuto degli alti e bassi.

Forse l'indifferenza inziale è stata causata dal non conoscere ancora i vari membri della famiglia perché mettere al centro delle parti soltanto uno di essi produce uno sviluppo a senso unico che solo procedendo con la lettura viene allargato fino a completarsi, scoprendo anche il passato dei coniugi Barnes. Un passato pesante basato su tematiche forti che fanno del romanzo un testo drammatico, portandomi a chiedermi dove sia l'umorismo annunciato nella sinossi ufficiale.

Un unico punto mi ha fatto sogghignare:

"La tua vecchia insegnante d’inglese, Miss Ogle, è in ospedale. Pare abbia avuto un incidente d’auto ma ne sia uscita indenne, per cui ha acceso una candela in camera per ringraziare la Madonna di averla salvata, le tende hanno preso fuoco e la casa è andata distrutta."

Molto belli i tanti messaggi ecologisti sparsi fra le pagine.

"Alzi la mano e chiedi se non è grottesco che i poeti continuino a scrivere di natura e non scrivano mai che lo spazio della natura si sta riducendo. A leggere queste poesie, viene da pensare che il mondo sia ancora zeppo di natura, come lo è sempre stato, anche se negli ultimi quarant’anni tantissimi animali e i loro ecosistemi sono stati spazzati via. Com’è possibile che i poeti non se ne siano accorti? Com’è possibile che non si siano accorti di quanto abbiamo distrutto? Non sono loro che piú di chiunque altro dovrebbero accorgersi delle cose?
Mi guardo attorno e vedo soltanto un mondo in rovina. Se le poesie dicessero la verità dovrebbero muoversi in un gigantesco cimitero o in una immane discarica. Il solo posto in cui si trova un po’ di natura sono le poesie, è una stronzata totale. Perfino le persone sensibili sono delle contaballe, dici.
No, non dici niente invece, te ne stai seduta in silenzio come al solito."

NB: la punteggiatura è opera di Murray, non l'ho aggiunta io ^^

Reading Challenge 2025, traccia annuale Cruciverba

venerdì 26 settembre 2025

"Mariani e le parole taciute", Maria Masella

  

Genova, 7 ottobre 2012. In un autunno che continua a regalare meravigliose giornate di fine estate, a Mariani vengono assegnati due casi. Quello ufficiale riguarda l'omicidio di Viola Caffarena, 44 anni, a cui hanno tagliato la gola nella cucina del suo appartamento in via del Commercio, una delle poche strade modeste del ricco quartiere di Nervi. Una donna descritta come triste e schiva, che non dava confidenza a nessuno e priva di amicizie e di legami familiari. E mentre il commissario non ha nessun appiglio per ipotizzare un movente, il questore gli dà un secondo incarico, ufficioso: scoprire il motivo che ha spinto l'ingegner Silvio Gori, 46 anni, al suicidio. E' il suocero ad averlo espressamente chiesto al suo amico questore perché i Baldini sono una famiglia della Genova bene e all'uomo non piacciono i pettegolezzi scritti fra le righe dei quotidiani. Proprio il genere di persone e di situazioni che Mariani tanto detesta, ma in cui è rimasto suo malgrado coinvolto quando si è trovato in fila dietro a Gori all'autogrill di Sant'Ilario poco prima che l'uomo si lanciasse nel vuoto dal cavalcavia dell'autostrada.

"Più si è ricchi e più ci si uccide perché mancano soldi"

Questo mese ho ben sfruttato una delle tracce mensili della Reading Challenge (leggi libri di autori il cui cognome inizia con la lettera scelta da te) per procedere con la serie della Masella (ne ho letti tre e se il mese non fosse agli sgoccioli procederei volentieri anche con un quarto).

Questa, scritta nel 2018, è la ventesima puntata e già dalla descrizione si capisce come tutto si basi su coincidenze clamorose, che non si limitano solo al fatto che la strada di Mariani si sia incrociata con il suicida proprio una manciata di minuti prima dell'insano gesto.

E' stata comunque una lettura coinvolgente, grazie anche alla ricostruzione di fatti del passato riguardanti entrambi i morti, non propriamente cold case, ma per me ugualmente appassionanti.

Ci sono anche importanti sviluppi che riguardano la trama orizzontale e che prevedo diventeranno sempre più rilevanti nei libri successivi.

Reading Challenge 2025, traccia mensile di settembre: libri di autori il cui cognome inizia con la stessa lettera (ho scelto la M)

lunedì 22 settembre 2025

"Maraini e la cagna", Maria Masella

 

Alture di Recco, 27 giugno 2012. Da diversi giorni Mariani affronta la salita che porta alla clinica dove è ricoverata la madre per la riabilitazione necessaria dopo il delicato intervento subito al cuore. Abbastanza per diventare amico della cagna tenuta alla catena nel giardino di una delle villette più recenti, un incrocio di chissà quali razze. L'aspetto rimanda senz'altro al pastore tedesco, ma è decisamente più un cane da rulle (come diciamo a Genova) che da difesa, men che meno da attacco. Una tappa piacevole di cui il commissario sente subito la mancanza non vedendo il bel muso affacciarsi fra le sbarre del cancello. Ma la cagna è lì, solo che è distesa a terra ansimante in una pozza di sangue. Poco più in là un uomo la cui ferita da arma da fuoco al volto ne palesa la morte. Un caso di omicidio che viene assegnato al collega Arnaldi, uno di quelli a cui fa piacere seguire la pista più semplice, senza urtare gli animi di persone influenti. E Patroclo De Benedetti, padre dell'uomo ucciso, è un pezzo grosso dell'edilizia a livello nazionale.

Tornano le coincidenze

Scritto nel 2017, è il diciannovesimo libro della serie (il diciottesimo non è un romanzo, ma solo un racconto che ho letto quasi due anni fa, intitolato "Mare d'inverno" e inserito nella raccolta di autori vari "Una finestra sul noir") e ha spento subito il mio entusiasmo nel non aver trovato nella puntata precedente ("Mariani e il peso della colpa") le solite circostanze fortuite su cui la Masella costruisce i suoi intrecci.
Senza fare grossi spoiler, perché sono fatti che emergono subito, posso dire che qui un uomo e una donna protagonisti di un fatto accaduto cinque anni prima in provincia di Cuneo si ritrovano uno a vivere e l'altra a lavorare nella stessa via - per altro piuttosto remota - in provincia di Genova.
Non solo. Cuneo guarda caso è il luogo dove all'epoca era questore Serra, che poi sarebbe stato trasferito a Genova interagendo (malamente) con Mariani, che successivamente se lo sarebbe ritrovato di nuovo fra i piedi a  Lecco (in "Mariani e le mezze verità").
Ed è sempre a Cuneo che il buon Anselmi, fidato ispettore della squadra di Mariani, ha esercitato prima di andare in pensione, cosa che (anche) questa volta non gli impedisce di aiutare il suo ex superiore.

Intrecci ripetitivi e improbabili che penalizzano questi gialli che meriterebbero una maggiore espansione e un pizzico di fantasia in più.

Particolare curioso: tutti i capitoli di ogni romanzo della serie iniziano con la data, completa del giorno della settimana, ma priva dell'anno. Questa è la prima volta in cui compare: il 2012, un anno prima rispetto a quello che pensavo.

Reading Challenge 2025, traccia mensile di settembre: libri di autori il cui cognome inizia con la stessa lettera (ho scelto la M)

lunedì 8 settembre 2025

"La famiglia Piotta", SIlvino Gonzato

 

Verona, fine novembre di un anno non precisato. Delfina e Arcibaldo (Arci) Piotta sono una coppia di mezza età con pochi soldi e ancor meno istruzione. Lei stiratrice presso una lavanderia per due soli giorni alla settimana e lui operaio stagionale in una ditta di dolciumi, hanno messo al mondo ben cinque figli: Leone (Leo), il primogenito ventenne che grazie al lavoro in officina può programmare una vita adulta; Gloria, l'unica femmina, che all'ultimo anno delle superiori mette già in cantiere il primo figlio; Ermes, il figlio di mezzo, diciassette anni e nessuna voglia di studiare; infine Kevin e Denis, i riottosi gemelli di nove anni. Più un cane, un pappagallo bestemmiatore (e per questo sostituito da due cocorite) e una tartarughina. Va da sé che l'appartamento al sesto piano della casa popolare in cui vivono è troppo piccolo, e la congestione può solo creare tensioni aumentando i disagi.

C'è poco da ridere

Scritto nel 2019, è attualmente l'ultimo romanzo pubblicato da Silvino Gonzato (veronese classe 1945), scrittore, saggista, giornalista, nonché biografo di Emilio Salgari.

Classificato come narrativa umoristica, propone quel genere di umorismo che trovo deprimente. E questa volta anche disturbante perché tutto si basa sull'ignoranza (abissale) dei personaggi con continui fraintendimenti, situazioni paradossali e imbarazzanti, storpiature di parole (italiane e straniere) e un turpiloquio costante che riguarda esclusivamente le funzioni corporee.

Le gag proposte sembrano uscite dalla sceneggiatura di una di quelle sit-com imbecilli che impazzavano nei pomeriggi degli anni Ottanta o Novanta, tutto è macchiettistico e se qua e là scappa una risatina alla fine quello che resta è un senso di fastidio - perché nelle case popolari non ci vivono soltanto gli stupidi - e a tratti anche di infinita tristezza.

«Mi ha chiesto di andare in vacanza con lui a Montecarlo» disse Elide.
«Te l’ha chiesto perché sa che non puoi andarci».
«Può darsi, ma intanto mi ha regalato un sogno. Nessuno l’aveva mai fatto prima» rispose Elide.
«Ti invidio. A me nessuno regala sogni, devo fabbricarmeli da sola»

Ha avuto solo il pregio di risvegliarmi un bel ricordo con la citazione de "Il tango delle capinere", uno dei cavalli di battaglia della mia (stonatissima) madre ♥

Infine una nota di biasimo per la copertina, identica a un romanzo di Renzo Bistolfi, "I garbati maneggi delle signorine Devoto"!


Possibile che nel 2019 alla Neri Pozza nessuno si sia accorto che la copertina era la stessa di un libro che avevano pubblicato quattro anni prima con la loro Tea Editori?!?
Svista grave che può solo danneggiarli perché il lettore attento la nota e quello distratto vedendo uno dei due libri è portato a pensare di averlo già letto confondendolo con l'altro.

Oltre tutto le signorine Devoto almeno sono tre, come le donne della foto, e la storia è ambientata nel 1958, in linea con il loro abbigliamento, mentre con Gonzato abbiamo solo un'amicizia a due, quella fra Delfina ed Elide, e l'epoca anche in mancanza di riferimenti precisi è ben più recente, con antenne paraboliche e cellulari: copertina scelta a caso da chi il libro non lo ha neppure letto!

Reading Challenge 2025, traccia annuale Cruciverba


sabato 6 settembre 2025

"Mariani e il peso della colpa", Maria Masella

 

Genova, giovedì 9 maggio 2012. Il corpo di Alberto Delorenzo, 41 anni, viene ritrovato sulle alture di Cornigliano, a Coronata. L'uomo era scomparso nell'aprile di due anni prima senza lasciare tracce. Socio della MERIA, società che si occupa di trovare il sistema più redditizio nello smembramento delle aziende in difficoltà, era single e senza legami apparenti, cosa che aveva portato chi si era occupato del caso a ipotizzare un allontanamento volontario. Invece qualcuno lo aveva ucciso colpendolo più volte alla testa con un masso, nascondendo poi il corpo in campagna. Un nuovo caso di omicidio per Mariani che dopo appena sei giorni diventa duplice con il ritrovamento di un altro cadavere nella stessa zona. Di nuovo un Delorenzo: Federico, il fratello minore di Alberto.

Nessuna coincidenza

E, per questo motivo, direi che la diciottesima puntata della serie (scritta nel 2016) è quella che mi sono goduta di più. Una storia che inizia una ventina di giorni dopo l'epilogo del romanzo precedente ("Mariani e le porte chiuse") e che ha un buon mordente e un'ottima struttura gialla, rivolgendosi parecchio al passato, non solo a quanto accaduto due anni prima, ma andando a ritroso di un'altra quindicina d'anni per ricostruire i trascorsi dei due fratelli.

E i due da ragazzi vivevano nella "solita" Sampierdarena, piuttosto ricorrente nei romanzi della Masella perché anche Mariani è nato e cresciuto nel mio vecchio quartiere. Tante le ambientazioni che mi hanno fatto fare un tuffo nel passato, a cominciare proprio da Coronata, dove mio padre aveva trovato la Titta, abbandonata e legata a un palo della luce, facendola diventare la mia prima cagnolina ♥
E poi il liceo Enrico Fermi, che ho frequentato per pochi mesi prima di passare a una scuola con più numeri e meno difficoltà. La chiesa dove è stato celebrato il funerale di mia mamma. L'ospedale dove sono nata. E le tante vie incrociate da Mariani sia per le indagini sia per andare a fare visita alla madre (che qui inizia a fare i conti con l'età). Mi succede spesso con la serie, ma questa volta più che mai è stato come ritrovarmi a camminare nelle mie antiche strade, cosa che - nonostante Pegli disti solo dieci minuti di treno - faccio sempre più raramente e solo per circostanze tristi.

Reading Challenge 2025, traccia mensile di settembre: libri di autori il cui cognome inizia con la stessa lettera (ho scelto la M)

giovedì 4 settembre 2025

"Il mio anno di riposto e oblio", Ottessa Moshfegh

 

New York, metà giugno 2000. Una protagonista assoluta di cui non verrà mai detto il nome. Di lei si sa soltanto che è nata nell'agosto del 1973, che da circa sei mesi è stata lasciata - o, per meglio dire, messa da parte - da Trevor, un uomo di una decina d'anni più vecchio con cui trascinava una relazione tossica, che ha una laurea in storia dell'arte, che aveva un lavoro da cui si è licenziata, che adora Whoopi Goldberg, che ha un'amica più disagiata di lei, che non ha più i genitori e che, grazie alla loro eredità, può permettersi di mettere in pausa la sua vita per un anno.
Un anno di riposo e, soprattutto, di oblio.

Psichedelico

Dopo aver letto
 "Eileen" tre anni fa e dopo aver recuperato a maggio "McGlue" (primo romanzo dell'autrice tradotto in italiano soltanto l'anno scorso), sono finalmente giunta all'opera (scritta nel 2018) cui deve la fama internazionale.

Un romanzo molto particolare, incensato dalla quasi totalità dei lettori (tanti per convinzione, ma molti per ostentazione, come succede con tutti i titoli "di moda") e detestato da una minoranza. 
Il mio giudizio oscilla fra i due estremi. Apprezzo e ammiro le capacità stilistiche della Moshfegh, ma dopo tre esperienze mi è chiaro che a non piacermi sono le storie che racconta, opprimenti e deprimenti. Più invecchio e meno ho voglia di letture grevi, soprattutto se la pesantezza è molesta e fine a sé stessa, non andando al di là della protagonista e delle sue vicissitudini.

O forse la mia interpretazione è condizionata proprio dall'età, da quella maturità che mi porta a sentirmi (e a essere) estranea per target alle vicende raccontate in certi libri (esattamente il motivo per cui dopo "Parlarne tra amici" non ho più avuto il coraggio di leggere altro della Rooney, pur avendo già acquistato i suoi romanzi successivi) e la sinossi ufficiale conferma la mia ipotesi.

"Per la sua capacità di graffiare, di accogliere l’urlo di una generazione poco compresa e restituircela con ferocia e tenerezza, ironia e compostezza, il romanzo di Moshfegh si afferma nel panorama letterario internazionale come un vero classico del futuro, una lente per osservare quel che succede sotto la pelle del mondo."

Non credo che la protagonista sia rappresentativa della generazione a cui appartiene e non solo perché ben pochi ventiseienni (di qualunque epoca) potrebbero permettersi il lusso di mettere in pausa la propria vita nell'Upper West Side di Manhattan.
Combattere la solitudine e la mancanza di amore (perché alla fin fine il libro è questo) isolandosi e impasticcandosi è un sistema che è meglio relegare nella finzione letteraria. E per la protagonista ci sarebbe voluto un vero aiuto medico, non una dottoressa più sciroccata di lei.

"Potevo immaginare me stessa, il mio passato, la mia psiche, come un camion della spazzatura pieno di rifiuti. Il sonno era il pistone idraulico che sollevava il cassone del camion, pronto a buttare tutto da qualche parte, ma Trevor era incastrato nello sportello, e bloccava il flusso. Temevo che le cose sarebbero rimaste così per sempre."

Deludente il finale, quell'ultimo (brevissimo) capitolo da cui mi aspettavo una folgorazione e che invece ho trovato prevedibile (impossibile non far caso alle date di ambientazione e a un precedente accenno a un trasferimento) e anche irrispettoso nei confronti della persona (reale) che viene descritta.

Reading Challenge 2025. traccia rebus di settembre: poltrona e cuscini


martedì 2 settembre 2025

"Identità negate", Ferdinando Salamino

 

Verbania, aprile 2018. Mancano un paio di mesi agli esami di maturità e un gruppo di liceali, tutti figli della Milano bene, si concede un lungo week-end nella sontuosa villa dei De Meo. E' stato il proprietario - ricco industriale con aspirazioni politiche nell'ultra destra - a fare pressioni sul figlio perché invitasse i compagni di scuola, forse nella tardiva speranza che il ragazzo socializzasse con quelli che lo avevano bullizzato fin dal primo anno di liceo.
E così Edoardo parte con Ilaria, Corrado, Stefano, Serena, Mirko e Zaira. E con Nadia, ovviamente, la sola e unica amica che abbia mai avuto.
Nadia che il mattino successivo all'arrivo viene trovata morta sul letto di una delle stanze dell'ultimo piano della villa, mentre Edoardo vaga in stato confusionale nei boschi attorno alla casa dove viene rintracciato dalla polizia. Si dichiara colpevole, appagando la PM Tagliaferri e il vicequestore Martini.
Ma qualcuno non è convinto: Ivan Castelli, criminologo di fama mondiale e padre della diciottenne uccisa.

Oscuro

Ferdinando Salamino - autore milanese (classe 1971), ma soprattutto psicoterapeuta e docente a Oxford - non era nella mia infinita wish list perché non avevo (e non ho) trovato la cronologia della sua serie che ha per protagonista Michele Sabella, ma quando a metà agosto sono incappata a sorpresa nel firma copie del suo nuovo romanzo (pubblicato a maggio di quest'anno) alla Giunti della stazione di Piazza Principe non mi sono lasciata sfuggire il piacere di avere una copia autografata.

E, presa dall'entusiasmo (era dai tempi di Vialli e Mancini che non chiedevo un autografo a qualcuno e il solo gesto mi ha fatto tornare indietro di trent'anni, a tempi blucerchiati ben diversi da quelli attuali...), gli ho fatto scavalcare tutta la scaletta di libri che avevo già programmato di leggere.

Un romanzo che definirei giallo, nonostante in copertina venga classificato come thriller. Castelli è un criminologo attivo, non si limita a consulenze e pareri, ma agisce indagando sull'omicidio della figlia. La trama consente a Salamino (autore anche di saggi in materia) di analizzare i comportamenti dei personaggi con padronanza ("Ogni omicidio aveva un'età determinata dalla maturità dell'atto, dalla pienezza del movente e dalla profondità delle dinamiche"), spiegando meccanismi difficili con una semplicità tale da renderli comprensibili anche a chi non sa nulla di psicologia e disturbi mentali.
Ho apprezzato questo suo non salire in cattedra, cosa che invece ho sempre trovato disturbante in quei professionisti di un settore che quando si trovano a scrivere libri come questo dimenticano che stanno realizzando un'opera di intrattenimento e non un trattato.

Mi hanno convinta di meno certi passaggi della storia, ad esempio avrei evitato il personaggio di Federico, inutile nonostante sia il ragazzo di Nadia, preferendo un maggiore approfondimento su questa ragazza al centro della storia perché vittima, ma di cui non viene data una motivazione per il repentino cambiamento avvenuto in quello che sarebbe poi diventato il suo ultimo anno di vita.

Ma Salamino, quando gli ho chiesto se la storia fosse autoconclusiva, mi ha risposto che lo era, aggiungendo che stava pensando ad altre vicende legate al protagonista. 
Ivan Castelli non è simpatico: un uomo duro, anaffettivo e presuntuoso, ma di certo si presta a una serie tutta sua, magari con un futuro prequel (che di solito non amo) con al centro questo triste rapporto padre figlia.

"Lasciò che i pensieri defluissero come pus da un'incisione"

Reading Challenge 2025, traccia Editori




lunedì 1 settembre 2025

Reading Challenge: tracce di settembre

         


Tracce generiche:
  • libri con un grado di parentela nel titolo
    La sorella, Louise Jensen (3 punti)
  • libri di autori il cui cognome inizia con la stessa lettera (ho scelto la M)
    Mariani e il peso della colpa, Maria Masella (2 punti)
    Mariani e la cagna, Maria Masella (2 punti)
    Mariani e le parole taciute, Maria Masella (2 punti)

Traccia cascata di lettere:
  • porte

Traccia rebus:
  • Il mio anno di riposo e oblio, Ottessa Moshfegh (2 punti)

Traccia dadi: 55 - 99 - 111



I miei punti di settembre: 11



sabato 30 agosto 2025

"Il pennino", Elin Wagner

 

Oh, donne, se soltanto potessi farvi alzare la testa solo oggi, solo domani, solo per quelle ore in cui gli uomini in Parlamento deliberano su di voi e sui vostri diritti!

Stoccolma, primo decennio del secolo scorso. "Pennino" è il soprannome con cui tutti conoscono 
Barbro Magnus, giovane giornalista schierata in prima linea per la lotta al diritto di voto per le donne. Al suo fianco altre figure femminili, come la dottoressa Ester Henning, che durante un viaggio in treno conosce e recluta Cecilia Bech, insegnante di lingue per niente interessata alla causa e che verrà travolta, come tanti, dall'impetuosità di Pennino.

Il diritto di voto ti vede

Terzo romanzo scritto da Elin Wagner di cui due anni fa avevo già letto il secondo (e primo a essere stato tradotto in italiano), 
"Ragazze di città", e che avevo nettamente preferito a questo per un unico motivo: mi sono mancati i riferimenti all'ecologismo e alla causa animalista, temi altrettanto cari all'autrice al pari del suffragio universale femminile, che qui è il protagonista assoluto.

Tralasciando la mia personale aspettativa, il testo è davvero notevole e quello che sorprende è la data di pubblicazione - 1910 - che lo ha portato a precedere di nove anni l'ottenimento per le donne del diritto di voto nelle elezioni nazionali svedesi e di undici le elezioni in cui poterono sia votare, sia essere elette.

Con uno stile che non dimostra affatto il suoi 115 anni, il libro ha una protagonista coraggiosa e modernissima, che se ne infischia delle apparenze convivendo con l'uomo che ama senza essere sposata; che non teme il confronto con baroni e uomini di rango; che deve scontrarsi anche con il disinteresse delle donne stesse verso la parità dei diritti.

"Ma, signorina, lei non ha la minima idea di cosa sia l’opera delle suffragiste? Mi sta davvero dicendo che lei, una donna moderna e indipendente, vive a Stoccolma del tutto al di fuori di qualcosa di così magnifico e di così importante come la lotta delle donne per il diritto di voto?"

Non c'è da stupirsi che "Il pennino" sia diventato una sorta di manifesto per il movimento.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: gallina vecchia fa buon brodo, un classico


venerdì 29 agosto 2025

"La terza inquilina", C.L. Pattison

 

Londra, un anno recente non precisato. Da dodici anni Megan e Chloe sono legate da una profonda amicizia che ha resistito alla distanza geografica e al loro modo d'essere, scaltra e determinata la prima, influenzabile e svagata la seconda. Differenze caratteriali che hanno sempre saputo gestire e che sicuramente non creeranno problemi nella loro convivenza. Perché adesso che Megan si è trasferita a Londra possono andare a vivere insieme. Dopo sei settimane di ricerche infruttuose è Megan a scovare il posto perfetto, una deliziosa villetta in stile vittoriano, non molto centrale, ma con un fascino irresistibile. Purtroppo anche con un affitto troppo alto per loro. Soltanto seguendo il consiglio del proprietario di trasformare lo studio in camera da letto per dividere i costi con un'altra persona possono prendere possesso della casa di cui si sono innamorate. E la scelta della terza inquilina cade su Samantha, una giornalista di moda free lance loro coetanea che conquista subito Chloe e che è abbastanza convincente da spingere Megan a mettere da parte le sue titubanze.
E così inizia la convivenza.

Cattivi si nasce o si diventa?

Esordio letterario (del 2019) della Pattison che per vent'anni ha lavorato come giornalista di spettacolo per poi diventare agente di polizia nel Hampshire. Degli altri tre thriller pubblicati successivamente solo il terzo ("La fiorista") è già stato tradotto in italiano.

Era uno dei titoli che da più tempo giacevano nel mio Kindle e ora mi dispiace averlo ignorato per ben cinque anni perché è stato davvero una bella lettura.

Un thriller con tre voci narranti che si alternano nei quarantotto capitoli ambientati principalmente nel presente. Ma sono quelli in cui chi parla racconta la sua infanzia a essere i più inquietanti e coinvolgenti. Un finale che può sorprendere o meno, con così pochi personaggi anche le combinazioni si riducono e se si ha l'abitudine di ragionare sui meccanismi è facile intuire la verità prima che venga svelata nell'ultimo capitolo. Ed è una di quelle verità che porta a ripensare a tutto quello che si è letto con la nuova consapevolezza di quello che adesso si sa e che prima si ignorava.
Come ne "Il sesto senso", film che per me è un capolavoro. Il libro no, ma mi è piaciuto allo stesso modo.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Pizzeria: diavola, libro dove il protagonista commette o è vittima di un atto spregevole


mercoledì 27 agosto 2025

"Sono esaurita", Sophie Kinsella

 

Londra, febbraio di un anno non precisato. Sasha Worth ha 33 anni e da due ricopre il ruolo di responsabile delle offerte speciali di Zoose, app di viaggi super trendy, al pari del suo lavoro, super fico e super moderno. In teoria. Nella pratica un incubo. Già oberata da mail e riunioni, bombardata da notifiche di ogni tipo, Sasha crolla quando scopre che dallo staff già sotto organico si è appena licenziata un'altra persona. Che non verrà rimpiazzata: Asher, il capo del marketing, nonché fratello dell'ideatore di Zoose, pretenderà che chi è rimasto si spartisca anche il lavoro di chi è andato via.
Sasha sa di non potercela fare e scappa letteralmente dall'ufficio. Dopo aver cercato invano di farsi prendere nel convento di fronte all'azienda (una vita fatta di preghiere, inni e lavoretti per i bisognosi le sembra un vero paradiso, anche se lei non ci ha mai creduto), viene messa su un treno dalla madre e dalla sorella. Destinazione: Devon. Il delizioso villaggio balneare dove la famiglia trascorreva l'annuale vacanza estiva, prima che il padre si ammalasse e morisse. Poco importa se febbraio non è agosto. Il mare d'inverno ha un fascino anche maggiore e avrà la spiaggia tutta per sé per riflettere e godersi la pace di cui ha tanto bisogno.
Peccato che un certo Finn Birchall abbia avuto la sua stessa idea.

Burnout

E' questo il titolo originale dell'ultimo romanzo lieve pubblicato dall'autrice (nel 2023) prima di annunciare di avere un tumore al cervello. La consapevolezza di ciò ha caricato la lettura di una tristezza che mal si adatta alle sue storie e alle sue protagoniste.

E Sasha è una protagonista simile a tutte le altre con una storia che sfrutta i soliti schemi e l'incapacità dei personaggi di chiarirsi quando sarebbe semplicissimo farlo, cosa che porta a situazioni improbabili, imbarazzanti, divertenti che trascinano verso l'inevitabile lieto fine.

Un chick lit in piena regola che si regge su quell'esaurimento causato dal lavoro che non deve essere per niente piacevole né gestibile e la Kinsella ha reso comprensibile quel genere di pressione anche a chi, come me, non l'ha mai sperimentata.

Non contenta ha aggiunto l'Alzheimer come tematica di contorno, con Terry, un tempo istruttore di surf amatissimo da tutti i ragazzini che imparavano a prendere le onde grazie ai suoi insegnamenti e che nel presente è solo un fragile vecchio senza memoria.
Ma nessuno ha dimenticato le sue perle di saggezza.

"Nessuno ricorda le cadute. Tutti ricordano i trionfi"

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: restare di sasso, libro di un genere che non leggi spesso


domenica 24 agosto 2025

"Un'estate alla grande", Jennifer Weiner


Truro (Cape Cod, Massachusetts), giugno 2018. Se sei settimane prima qualcuno avesse detto a Daphne che avrebbe preso parte al matrimonio dell'anno avrebbe pensato a uno scherzo. Soprattutto avrebbe ritenuto impossibile una sua riconciliazione con Drue, migliore amica dalla prima media fino ai terribili anni del liceo, ma anche la persona che l'aveva più ferita e umiliata nel corso della sua intera esistenza. E a causa del sovrappeso Daphne è un'esperta di umiliazioni! Invece Drue aveva abbattuto facilmente il muro fra loro, quindi eccola lì, nel ruolo di damigella d'onore, ad alloggiare in una villa da sogno e a partecipare alla festa sulla spiaggia organizzata alla vigilia del matrimonio fra la sua ricchissima amica e il bellissimo Steward, diventato famoso per aver partecipato a uno stupido, ma seguitissimo, programma televisivo.
Quella sera tutto è glamour, tutto è perfetto, tutto è instagrammabile. E Daphne, da influencer curvy quale è, sa bene come approfittarne. Ma la bolla scoppia all'alba, quando il cadavere di Drue viene trovato nella vasca idromassaggio sulla terrazza condivisa con la stanza di Daphne. Chi, invece, non si trova è l'uomo che Daphne ha conosciuto alla festa e con cui ha trascorso la notte più passionale della sua vita. L'uomo che è anche il suo alibi per l'omicidio.

"Solo perché sembra bello, non significa che lo sia davvero"

Jennifer Weiner è stata chiaramente dimenticata dall'editoria italiana: dei dieci romanzi scritti negli ultimi undici anni ne hanno tradotto solo due e questo (scritto nel 2020) è l'ultimo che mi era rimasto da leggere.

Direi il meno bello, una protagonista che manca di originalità perché troppo simile a Cannie Shapiro del primo romanzo dell'autrice ("Brava a letto"), cosa che porta a trattare le stesse tematiche legate all'obesità con l'aggiunta della svolta gialla che vede Daphne e altri due personaggi vestire i panni di detective amatoriali con risvolti (non volutamente) ridicoli.

Di diverso c'è anche (e soprattutto) l'adeguamento epocale, con la dipendenza dai social - Instagram in particolare - che diventa a sua volta tematica.

"Era molto faticoso essere sempre online, a leggere, rispondere e mettere like, fare il possibile perché gli algoritmi notassero la mia presenza costante e mettessero il mio feed tra i primi visibili all’apertura della app, così da avere più follower e guadagnare di più da ogni post.
Like, like, commenta; commenta, like."

Un mondo fatto di hashtag, di eventi e di selfie molto lontano da me (in fondo appartengo alla Generazione X, c'è poco da fare...), ma non sono una di quelle persone di mezza età che denigrano a prescindere chi è riuscito a far diventare un lavoro l'attività social (anche se sentir parlare di community mi fa sempre un po' sorridere e trovo certi contenuti imbarazzanti).

La Weiner presenta il dietro le quinte del mondo
 degli influencer le cui vite sembrano sorreggersi sulle bugie, con le loro vite patinate, l'ostentazione di un benessere e di una serenità per lo più fasulli.

"Se pure le cose non migliorano, su Internet puoi sempre fingere che vadano benissimo"

Ma in fondo le esistenze falsamente felici le hanno inventate quelli del Mulino Bianco tanti anni fa. Adesso c'è solo un pubblico immenso a disposizione di chi lo voglia, e sappia, usare.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Pizzeria: quattro stagioni, libro con una stagione nel titolo


venerdì 22 agosto 2025

"Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani", Maria Masella

 

La sedicesima puntata della serie è una raccolta di sette racconti che vanno a inserirsi nella cronologia dei romanzi pubblicati dalla Masella fino a quel momento (2016). Un ottimo esercizio di memoria per le storie, per alcuni personaggi che ritornano e anche, come promesso dall'autrice nelle note, per riempire vuoti nella vita dei personaggi.

Integrativo

"Testimone"
Ad esempio il primo racconto è un prequel del prequel ("Primo"): Mariani ha 28 anni e fa il marinaio. L'uccisione della moglie di un collega lo costringe a una lunga attesa negli uffici della questura di Bari, seduto proprio di fronte al poster del bando di concorso per diventare commissario di polizia.

"In croce"
Mancano quattro settimane a Natale quando una prostituta di mezza età viene uccisa in un basso del centro storico. La donna fino a quattro anni prima lavorava come infermiera in una clinica privata gestita da suore. L'assassino ha infierito su di lei con nove coltellate a simulare la crocifissione, lasciandola poi morire dissanguata.

"Aspetto"
Manu ha sei anni e Mariani sta vivendo uno dei tanti tira e molla con la moglie Francesca. Emilia, un'anziana donna conosciuta in estate durante le vacanze montanare con la figlia, gli scrive chiedendogli aiuto. La visita lo porterà alla confessione di un cold case.

"Sangue del mio sangue"
Un uomo viene ritrovato morto legato a una sedia, barbaramente ucciso da molteplici coltellate. Era appena stato scarcerato dopo una condanna per omissione di soccorso. Il padre del bambino che aveva investito al processo aveva gridato che lo avrebbe ucciso appena fosse tornato in libertà. Caso chiuso? Non per Mariani.

"Rolfo"
Un incontro casuale porta Mariani a rispolverare un caso avvenuto due anni prima, proprio il giorno dell'uccisione di Giuliani al G8 di Genova. Poco distante un'anziana donna era morta cadendo dal ballatoio, pratica archiviata come caduta accidentale, forse troppo frettolosamente.

"In collina"
La collina è quella di Sant'Ilario, un tempo campagna povera, poi zona per ricchi industriali e calciatori. Una donna di 35 anni è stata affogata nella sua piscina. Sarà Renata Cerri, giornalista ed ex amante di Mariani, a dargli l'imbeccata che poi lo porterà a risolvere il caso.

"L’uomo dei capperi"
Nelle prime ore di una mattinata di luglio un uomo anziano viene investito e ucciso mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali. Non è stato un incidente: l'automobilista dopo il primo impatto ha ingranato la retromarcia ripassando sul corpo per poi ripartire schiacciandolo un'altra volta. Quando l'auto viene ritrovata all'interno ci sono due bottiglie di birra e le impronte portano a un pregiudicato romeno. Per il questore il caso è chiuso, ma non per Mariani.

Un paio di racconti sono sbrigativi, ma tutti gli altri - con uno sviluppo maggiore - avrebbero potuto diventare dei bei romanzi. Soprattutto "In croce", secondo me il migliore.

E la Masella ha mantenuto la promessa, con una serie così avanzata, quando si è affezionati al protagonista e ai  vari personaggi, ci si intenerisce di fronte alla descrizione di certi momenti, come quello in cui Francesca annuncia a Mariani la loro prima gravidanza o per l'ingresso di Iachino nella squadra del commissario.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Detto, fatto, letto: prendere il toro per le corna, libro di almeno 300 pagine di cui rimandi la lettura da troppo tempo


mercoledì 20 agosto 2025

"I fantasmi di Ashburn House", Darcy Coates

 

Ipson è un paesino idilliaco immerso nel verde. Quello che la giovane Adrienne vede transitando sulla via principale le piace moltissimo e si bea della clamorosa fortuna che le ha fatto ereditare un'intera casa proprio quando il suo conto corrente è in rosso. L'entusiasmo cala quando il taxi che la sta portando a destinazione arriva in fondo a Ipson e viaggia ancora per venti minuti prima di affrontare uno sterrato inospitale per poi fermarsi davanti a una grande casa cupa e fatiscente, oltre che isolata. La corsa le lascia solo una banconota da venti dollari nel portafoglio che lei e Wolfgang, il suo adorato soriano, dovranno farsi bastare finché non arriveranno i compensi per gli ultimi due lavori da free lance realizzati. Adrienne vuole essere ottimista: senza un affitto da pagare le sue entrate saranno più che sufficienti e la casa una volta pulita risulterà sicuramente più accogliente. Ma già dalla prima notte sarà evidente che non saranno i soldi il problema più urgente da affrontare...

Prevedibile

Esistono libri sulle case infestate capaci di offrire spunti originali? Non questo.

Pubblicato nel 2016 da Darcy Coates, autrice australiana molto prolifica (ma in italiano hanno tradotto soltanto questo e "Dove non può trovarti"), racconta - in uno stile molto semplice - situazioni da horror dozzinale, dove tutto sa di già letto (soprattutto l'inizio, del tutto simile all'incipit di "A casa prima di sera", che però è stato scritto quattro anni dopo, quindi se qualcuno ha copiato l'idea è stato Sager, non lei), facendo dell'ambientazione il suo punto di forza e ripetendo più volte le stesse dinamiche senza dare nuova linfa al genere cui appartiene.

Ma - sorvolando su una protagonista da cartone animato, su un gatto che scodinzola per manifestare gioia (ma dai!!) e sulle ossa scricchiolanti di chi infesta la casa - riesce anche a dare quello che si cerca quando si affronta la lettura di un horror (che negli specchi trovano sempre grandi alleati), al punto da non renderlo piacevole come lettura serale.

Pessimi i titoli dei capitoli che spoilerano quello che si sta per leggere! 

Reading Challenge 2025, traccia annuale Editori: Fanucci