mercoledì 28 agosto 2019

"La ragazza di fronte", Margherita Oggero



Torino, 2014. Michele Torre ha 31 anni e dopo aver provato a fare l'ingegnere ha capito che il suo titolo di studio sarebbe rimasto tale, così ha partecipato al concorso delle Ferrovie e ora per lavoro fa quello che ha sempre sognato: guidare i Frecciarossa su e giù per l'Italia.
Da poco ha traslocato in un appartamento che lo ha subito conquistato perchè il cortile su cui si affaccia e che lo separa dal palazzo di fronte gli ricorda quello in cui ha vissuto da bambino, quando con la famiglia si era appena trasferito da Napoli e, per sfuggire ai tormenti della sorella maggiore, trascorreva le domeniche seduto sul terrazzino a guardare la dirimpettaia, una bambina con i capelli biondi, quasi rossi, che faceva lo stesso, seduta su una seggiolina azzurra a leggere.
Ed è stato per imitarla che ha convinto il nonno a regalargli il suo primo libro. Non Topolino, ma un libro vero, senza figure...

Ecco un'altra bella penna: Margherita Oggero non verrà ricordata come autrice di capolavori, ma i suoi romanzi - sia i gialli che la narrativa contemporanea - sono tutti piacevoli, freschi e leggeri (ma non certo stupidi).

Questa non è la storia solo di Michele, ma anche di Marta, "figlia" della Torino sabauda. I brevi capitoli alternano il passato e il presente dei due. Un delizioso Michele bambino che diventa un Michele uomo di quelli che fanno pensare "ce ne fossero". E una Marta bambina del tutto simile alla Marta donna: una principessa sul pisello, una di quelle borghesucce illuse di non essere snob. Madamin inside.

La Oggero aiuta la storia con alcune coincidenze di quelle che normalmente trovo insopportabili, ma che in questa storia lieve non mi hanno granchè disturbata perchè in fondo è vero che "Torino non è Shangai, nè Città del Messico".
Non cessa di fare la professoressa seminando cultura qua e là.
E, soprattutto, regala quel tipo di umorismo sarcastico tipico dei torinesi che tanto mi piace.

Infine, meraviglioso il nonno di Michele, napoletanissimo tanto quanto il mio era invece genovesissimo, ma a tratti me lo ha ricordato ed è stato molto bello.

Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di agosto. Lo collego a "La vedova" perchè entrambi scritti da donne