Porto di Bari, estate 2003. Durante un controllo di routine, la finanza scopre 40 kg di cocaina nascosti nell'auto della famiglia Paolicelli, di ritorno da una vacanza in Montenegro. L'uomo ammette la colpevolezza perchè l'alternativa sarebbe quella di far arrestare anche la moglie. Processato con il rito abbreviato, viene condannato a 16 anni di reclusione.
Un anno e mezzo dopo, in vista dell'appello, la moglie assume l'avvocato Guido Guerrieri, che solo al primo incontro riconosce in Paolicelli l'incubo della sua adolescenza, quel Fabio "Raybàn" (alla barese) che tanti anni prima con la sua squadraccia di picchiatori fascisti aveva pestato il 14enne Guido perchè si rifiutava di togliere l'eskimo.
Superato lo sconcerto, accetta ugualmente di assumerne la difesa, complice la bellezza orientale della moglie dell'imputato, ma anche perchè forse Paolicelli è innocente come dichiara di essere e, se davvero è stato incastrato, allora bisogna fare una cosa che le regole non scritte del tribunale "vietano" di fare: chiamare un collega alla sbarra.
Superato lo sconcerto, accetta ugualmente di assumerne la difesa, complice la bellezza orientale della moglie dell'imputato, ma anche perchè forse Paolicelli è innocente come dichiara di essere e, se davvero è stato incastrato, allora bisogna fare una cosa che le regole non scritte del tribunale "vietano" di fare: chiamare un collega alla sbarra.
Terza avventura dell'avvocato Guerrieri, che ritroviamo tre anni dopo la conclusione della vicenda di "Ad occhi chiusi".
Rispetto ai primi due libri della serie, in questo viene dato più spazio alle vicende personali del protagonista, il processo di appello ha inizio nella seconda metà, ma dei tre è anche quello con maggiori indagini, quello più giallo.
Carofiglio, dopo l'uccisione di un bambino e i maltrattamenti a una donna, passa a un tema - lo spaccio internazionale di stupefacenti - che non suscita empatia nel lettore, aggiungendo un personaggio dal passato sicuramente esecrabile e dal presente dubbio, forse innocente o forse no.
Ma il punto saliente sono queste "regole non scritte" che mi sono state confermate da un amico avvocato (di idee politiche opposte a quelle di Carofiglio, e alle mie, giusto per chiarire), secondo il quale l'autore è stato fantasioso solo nel creare un avvocato disposto a calpestarle.
E se tanti brutti fatti di cronaca italiana hanno palesato episodi omertosi fra le forze dell'ordine, scoprirla anche nelle aule giudiziarie mi ha delusa (ma il libro no).
Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia
di luglio. Lo collego a "Ad occhi chiusi" perchè entrambi ambientati a Bari